Confermato il messaggio ambiguo della conferenza stampa di tre settimane fa: le minute FOMC di giugno mostrano però quanto Grecia e Cina siano un pericolo per un rialzo dei tassi troppo precoce.
La riunione di politica monetaria della Federal Reserve è avvenuta solo tre settimane fa, ma il nuovo nervosismo dei mercati frenetici di questi giorni fa sembrare la conferenza stampa della Yellen lontana anni luce.
La banca centrale statunitense aveva spostato al ribasso le proprie aspettative sul rialzo dei tassi di interesse (il cosiddetto "diagramma a punti/dot plot"), ma la media dei membri Fed prevede ancora due aumenti dei tassi di interesse entro la fine del 2015, probabilmente nei messi di settembre e dicembre.
Da quell’incontro, però, un paio di grandi scosse hanno colpito il sistema finanziario mondiale: l’ultimatum alla Grecia e il precipitoso crollo del mercato azionario in Cina, per non parlare di questioni tecniche bizzarre alla Borsa di New York (NYSE).
Pertanto, molti trader erano pronti a prendere le minute della riunione del FOMC pubblicate ieri sera con il contagocce, dato che alcuni dei commenti rilasciati tre settimane fa potrebbero essere già datati e stantii.
Detto questo, vale ancora la pena sforzarsi nella comprensione dell’orientamento della banca centrale più importante del mondo.
Ecco quindi alcuni dei passi principali presenti nelle minute del FOMC di giugno:
- FOMC vede alcune condizioni necessarie per giustificare il rialzo ancora da raggiungere
- Molti membri della Fed hanno espresso preoccupazione per Grecia alla riunione del FOMC di giugno
- Diversi membri hanno espresso incertezza sul ritmo di crescita del mercato azionario in Cina
- Molti membri vogliono più segnali che indichino una crescita forte per il rialzo dei tassi di interesse
- Una minoranza ha espresso dei timori per un rialzo dei tassi prematuro
- Un membro era disposto a rialzare i tassi già da giugno
A prima vista, questi stralci delle minute del FOMC evidenziano lo stesso ed ambiguo messaggio presentato tre settimane fa alla conferenza stampa. La maggior parte dei membri vuole iniziare la normalizzazione dei tassi di interesse, ma è diffidente nei confronti del rischio di un rialzo troppo precoce e preferisce vedere delle prove più convincenti che segnalino un’accellerazione della ripresa economica.
"Molti" e "diversi" membri hanno evidenziato delle preoccupazioni sulla Grecia e la Cina, rispettivamente, come fattori che favoriscono l’attesa per il rialzo dei tassi.
Come abbiamo già notato, le condizioni finanziarie in questi due Paesi da allora si sono deteriorate e potranno svolgere un ruolo di influenza sempre maggiore nella politica monetaria della banca centrale degli Stati Uniti.
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