Perché Matteo Salvini ora ha paura di governare?

Alessandro Cipolla

16 Marzo 2018 - 10:34

A differenza di Di Maio, Salvini in questo post voto è molto più timido nel cercare di portare il Centrodestra al governo. Perché questa titubanza?

Perché Matteo Salvini ora ha paura di governare?

I cartelli in stile elezioni Usa non sono mancati, le felpe anche così come le decine di dichiarazioni rilasciate negli ultimi anni dove si ribadiva la propria volontà di arrivare a Palazzo Chigi. Allora perché adesso Matteo Salvini non ci sta provando fino in fondo?

A differenza di Luigi Di Maio, che già dal 5 marzo ha iniziato a muoversi in tal senso, nonostante i buoni risultati delle elezioni il leader della Lega invece di aprirsi si è arroccato ancor di più sulle sue posizioni.

Il sospetto è che Salvini in fondo abbia paura in questo momento di governare.

Un Salvini timido

Da quando ha fatto il suo ingresso sullo scenario principale della politica nostrana, nessuno finora ha usato l’aggettivo “timido” per descrivere Matteo Salvini. In questi cinque anni passati a capo della Lega, dove ha portato un partito all’epoca moribondo ad essere la terza forza politica del paese, il segretario si è contraddistinto per la sua verve e la sua sbandierata concretezza.

Alle elezioni del 4 marzo è riuscito poi a compiere un’impresa fino a quel momento mai riuscita a nessuno: togliere a Forza Italia il predominio sul Centrodestra, spodestando di conseguenza Silvio Berlusconi dal ruolo di leader della coalizione.

Ora che si è preso il Centrodestra, anche se l’appoggio dei suoi alleati non sembrerebbe essere incondizionato, Matteo Salvini non può più nascondersi e deve cercare di portare la sua coalizione al governo.

I risultati delle urne sono stati buoni per la coalizione, arrivata nettamente prima, ma non così straordinari da poter garantire una maggioranza. Per poter formare un esecutivo quindi serve un accordo politico.

Una situazione questa simile a quella del Movimento 5 Stelle che comunque può contare su meno parlamentari rispetto al Centrodestra unito. Luigi Di Maio però fin da subito si è attivato con grande impegno per cercare di trovare una convergenza.

Matteo Salvini invece no. È rimasto finora sempre ben saldo sulle sue posizioni intransigenti di partenza come se non fosse la guida del maggiore gruppo parlamentare, ma il segretario di un piccolo partito.

Oltre al rivendicare la presidenza di una delle due Camere, non ha cercato fino a questo momento in alcun modo di muoversi per trovare quei voti che mancano al Centrodestra, quindi a lui, per poter governare.

Mentre Luigi Di Maio è disposto a trattare pur di arrivare a Palazzo Chigi, Matteo Salvini continua a ribadire che o si fa come dice lui oppure niente. Una presa di posizione che a primo acchito potrebbe essere sintomo di sicurezza e di forza ma che, in realtà, sembrerebbe nascondere una sorta di paura nel potersi ritrovare a governare senza avere una maggioranza assoluta.

Meglio l’opposizione

Diciamoci la verità: stare all’opposizione è una pacchia. Non è un caso che in Italia, da quando c’è la cosiddetta Seconda Repubblica, nessun partito che era al governo è riuscito poi a vincere le elezioni successive.

Una sorta di maledizione che non ha fatto eccezioni anche nel voto dello scorso 4 marzo, dove il Partito Democratico ha toccato il punto più basso della propria storia dopo cinque anni di governo.

Salvini da tempo ha proposto le sue soluzioni per risolvere i problemi del paese. Ora che basterebbe un piccolo sforzo per poterle mettere in atto però rimane immobile. Potrebbe stilare per esempio una lista di punti programmatici da dover realizzare, un po’ come si stanno preparando a fare i 5 Stelle, per vedere poi chi ci sta o meno.

Il sospetto che viene in mente è questo. Nonostante i tanti voti presi, meglio lasciar fare agli altri piazzandosi di nuovo nella comoda posizione dell’opposizione. Sperando poi in nuovi passi falsi dei suoi avversari politici, alle prossime elezioni l’obiettivo sarebbe quello di crescere ancora e raggiungere così la maggioranza assoluta.

Matteo Salvini invece dovrebbe prendersi la responsabilità di farsi carico degli oltre 12 milioni di voti ottenuti dal Centrodestra, provando a mettere in atto il programma elettorale con cui la coalizione si è presentata agli elettori.

Questo è il momento in cui deve dimostrare maturità politica e di avere veramente la caratura per poter essere un leader. Sbraitare contro le decisioni prese dai vari governi sbandierando soluzioni facilone è semplice, cercare di realizzare il proprio programma è invece molto più difficile.

In questi giorni Matteo Salvini ha allontanato diverse ipotesi di governo ribadendo come il suo scopo fosse quello di rispettare la volontà dei suoi elettori. Non fare nulla però per realizzare il programma per il quale è stato votato, in fondo è anche quello una sorta di tradimento visto che l’importante dovrebbe essere il fine (abolizione legge Fornero, Flat Tax, rimpatrio clandestini etc..) e non il mezzo.

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