Attacco Usa: Lega e M5S con Putin, governo con Trump. Guerra Fredda anche in Italia?

Alessandro Cipolla

7 Aprile 2017 - 16:19

Attacco Usa in Siria: sia la Lega Nord che il M5S hanno espresso posizioni vicine a quelle di Putin, il governo Gentiloni invece sostiene Trump. Guerra fredda anche in Italia?

Attacco Usa: Lega e M5S con Putin, governo con Trump. Guerra Fredda anche in Italia?

Attacco Usa in Siria: il governo italiano si schiera al fianco di Donald Trump, mentre Lega Nord e Movimento 5 Stelle sostengono l’indignazione di Vladimir Putin. Anche da noi tornano a spirare i venti della Guerra Fredda?

I 59 missili lanciati dalle navi americane contro la base militare siriana di Al Shayrat stanno provocando un autentico terremoto geopolitico. La tensione che si è venuta a creare al momento tra Usa e Russia ci riporta indietro di parecchi decenni, all’epoca della Guerra Fredda.

Stati Uniti, Gran Bretagna e Israele da una parte, Russia, Iran e Siria dall’altra, questa è l’attuale situazione con la Cina che al momento rimane in una posizione di sostanziale neutralità, condannando gli attacchi chimici di Assad da una parte ma auspicando anche che non ci sia un deterioramento della situazione.

Anche il panorama politico italiano si divide nei due blocchi contrapposti: Movimento 5 Stelle e Lega Nord hanno condannato l’attacco americano, mentre il governo Gentiloni e i centristi appoggiano la scelta di Donald Trump.

Attacco Usa in Siria: la politica italiana si divide

Il mondo intero sta tremando in queste ore davanti allo spettro dello scoppio di una sorta di Terza Guerra Mondiale. La decisione degli Stati Uniti di bombardare la base militare siriana di Al Shayrat, in risposta alle armi chimiche usate da Assad nella strage di Khan Sheikhoun, ha provocato la forte indignazione della Russia, che ha parlato di atto che potrà portare a conseguenze gravi.

Appresa la notizia dell’attacco americano, sono arrivate presto le prese di posizione della Lega Nord e del Movimento 5 Stelle che hanno condannato l’accaduto. Questa è la nota del leader del carroccio Matteo Salvini sull’argomento.

Missili Usa sulla Siria pessima idea e regalo all’Isis. Forse per i problemi interni, forse mal consigliato dai guerrafondai che stanno ancora cercando le armi chimiche di Saddam Hussein, forse Trump vuole ripetere i disastri dell’Iraq, della Libia e delle primavere arabe con tutte le devastanti conseguenze per Italia e Europa?

Parole simili a quelle espresse dal Movimento 5 Stelle, che in un comunicato congiunto dei gruppi di Camera, Senato e dell’Europarlamento, parla di una chiara violazione del diritto internazionale.

Gli attacchi scanditi nella notte dall’aeronautica Usa contro il territorio siriano rischiano di costituire una chiara violazione del diritto internazionale. Non solo, dimostrano per l’ennesima volta il reale valore che le potenze del mondo attribuiscono alle Nazioni Unite. Un valore nullo.

Posizione diametralmente opposta quella del governo, con il premier Paolo Gentiloni che ha parlato di una risposta motivata da crimini di guerra, augurandosi però che la situazione non degeneri in una escalation militare.

Chi fa uso di armi chimiche non può contare su attenuanti e mistificazioni. L’azione è puntuale e limitata, non una tappa di una escalation militare ma può accelerare le chance di un negoziato politico. Col presidente francese Hollande e la cancelliera Merkel abbiamo preso il comune impegno perché l’Europa contribuisca alla ripresa dei negoziati in Siria.

Anche l’Italia dunque è spaccata in due. Un ritorno al passato anche se la situazione è molto mutata rispetto a quando anche da noi erano tangibili gli echi della Guerra Fredda tra il blocco occidentale e quello sovietico.

Nuova Guerra Fredda anche in Italia?

Nella grande partita a scacchi che è stata la Guerra Fredda tra Stati Uniti e URSS, l’Italia ha giocato un ruolo chiave. La forza del Partito Comunista Italiano di allora metteva in seria apprensione Washington.

La grande paura americana era che il Pci potesse andare al potere nel bel paese, con l’Italia che così di fatto sarebbe uscita fuori dalla sfera d’influenza occidentale per passare sotto quella sovietica.

Un’ipotesi inaccettabile per gli Stati Uniti, con tanto che si è detto e scritto in passato sul ruolo che ebbero gli americani nel non permettere la vittoria elettorale del Pci. Erano quelli gli Anni di Piombo e della Strategia della Tensione, uno dei periodi più difficili del nostro paese.

Anche se adesso è caduto il Muro di Berlino e quegli anni sembrano ormai solo un ricordo, Mosca non ha rinunciato a cercare di strappare l’Italia dall’influenza americana, cambiando però i cavalli su cui puntare.

Se prima era il Partito Comunista il naturale interlocutore, ora la Russia ha da tempo stretto amicizia con Matteo Salvini, allacciando allo stesso tempo rapporti anche con il Movimento 5 Stelle che, al momento, ha più chance di vittoria rispetto alla Lega.

Il Partito Democratico, diretto discendente del Pci, per bocca del premier Gentiloni si è invece schierato al fianco di Donald Trump. Una differenza di vedute che potrà pesare anche nella prossima campagna elettorale.

Matteo Salvini non ha mai nascosto la sua forte opposizione a Bruxelles, mentre il Movimento 5 Stelle più volte ha ribadito che è favorevole a indire un Referendum sull’uscita dell’Italia dall’Euro.

Musica questa per le orecchie di Vladimir Putin, bramoso di indebolire Bruxelles. Il Partito Democratico invece è il più forte sponsor dell’Europa in Italia, così anche come Forza Italia e la galassia centrista.

A seconda di chi salirà al governo dopo le prossime elezioni, cambierà la politica estera dell’Italia. Un voto quindi che si arricchisce di altri significati, con la posta in gioco che diventa di conseguenza molto più grande rispetto alla sola guida del paese.

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