Secondo Visco, dopo la crisi, l’Italia cresce. Bene anche il settore bancario che procede verso il consolidamento. A preoccupare è la disoccupazione giovanile.
L’economia italiana cresce, la ripresa c’è. Il settore bancario si è ormai avviato verso il consolidamento. A preoccupare sono i giovani e le loro difficoltà a entrare nel mondo del lavoro.
Sono alcuni dei temi che ha affrontato Ignazio Visco da Washington nella conferenza stampa finale degli incontri annuali dell’ Fmi e in una intervista ai microfoni della Rai.
Il governatore di Bankitalia traccia un quadro tutto sommato positivo dell’economia italiana, sottolineando come le riforme stiano dando buoni rutti. Ma c’è ancora molto da fare.
La ripresa dopo la crisi
Le parole di Visco arrivano a poche ore dall’atteso Consiglio dei ministri, che oggi dovrebbe varare la manovra 2018 da 20 miliardi. E proprio rispondendo a una domanda sulla legge di bilancio, Visco sottolinea la necessità di non far “deragliare” la ripresa.
«Bisogna prendere atto che la ripresa è buona e consente di proseguire sulla strada o intraprendere la strada di graduale riduzione del debito, che è necessaria per i livelli molti elevati da cui siamo arrivati. Capisco la preoccupazione del governo a cercare di mantenere questo stimolo alla crescita»
ha detto Visco.
Gli effetti della crisi più grave della nostra storia - così l’ha definita Visco - sono ancora evidenti. Basta guardarsi indietro: il reddito registra livelli più bassi rispetto a 10 anni fa.
In generale, però, quanto fatto dall’Italia fino ad oggi per superare la crisi è apprezzato anche a livello internazionale, come emerso dagli incontro dell’Fmi:
«Ho trovato reazioni positive, a volte molto positive, sul modo in cui l’Italia sta uscendo dalla crisi»
sottolinea il governatore della Banca di Italia.
La difficoltà dei giovani a trovare lavoro
La ricetta per mantenere il sistema Italia in crescita? Proseguire con le riforme e investire sul lavoro per creare occupazione soprattutto per i giovani. Proprio questi ultimi e la loro difficoltà a inserirsi nel mondo del lavoro, Visco guarda con preoccupazione.
Se da un lato il governo deve fare la sua parte, anche le nuove generazioni dovranno rimboccarsi le maniche, come d’altronde stanno già facendo:
«In futuro dovranno investire in competenze e conoscenze per far fronte ai cambiamenti tecnologici e a un mondo molto diverso. Ma contemporaneamente c’è da prendere atto che ci sono molte imprese giovani che stanno affermandosi, c’è un approccio favorevole all’innovazione»
ribadisce Visco
Il sistema bancario verso il consolidamento
La ripresa riguarda anche il settore bancario, che procede verso un processo di consolidamento con un miglioramento anche dei crediti in sofferenza.
E la deflazione è stata evitata grazie alle misure della Bce, che secondo alcune ricerche citate dal governatore di banca d’Italia si stima possa avere per il periodo 2017-2019 un impatto sul Pil dell’area euro di 0,5 punti.
Insomma, se migliora l’economia migliorano anche i conti delle banche:
«Le sofferenze delle banche, i non performing loans, sono su tassi di crescita con flussi annuali ritornati ai livelli bassi del 2006-2007. Quindi c’è di fatto una pressione sicuramente minore».
Infine, Visco ritiene positiva la riduzione del numero dei gruppi bancari perché permetterà una più agevole modalità di vigilanza.
E proprio l’attività di vigilanza di Banca d’Italia potrebbe essere al centro dei lavori della commissione bicamerale di inchiesta sul sistema bancario, che domani 17 ottobre avvierà le audizioni.
Non è infatti escluso che lo stesso Visco possa essere ascoltato dall’organismo parlamentare. Certo, i tempi sono strettissimi visto il probabile scioglimento delle Camere già a fine gennaio, che decreterà anche lo scioglimento della stessa commissione.
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