Nuova situazione di stallo tra Grecia e creditori. Il paese ellenico continua a rifiutare le proposte dei suoi benefattori. A cosa va incontro ora?
Il primo ministro Alexis Tsipras e i creditori internazionali non sono riusciti a trovare un compromesso sulle proposte di riforma greche, il che aumenta le probabilità che il paese subisca un imminente default del debito.
La mancanza di proposte concrete da parte greca, secondo i rappresentanti delle maggiori istituzioni, è il primo ostacolo nelle sue trattative con la Commissione Europea, la Banca Centrale Europea e il Fondo Monetario Internazionale, secondo i quali un simile atteggiamento non fa altro che impedire qualsiasi forma di progresso.
Grecia: concessioni troppo generose?
In una conferenza stampa ieri a Berlino, il portavoce del Ministro delle Finanze tedesco Martin Jaeger ha dichiarato:
“Noi abbiamo l’impressione che la strada da percorrere sia ancora molto lunga”
Ha poi aggiunto che i creditori hanno già fatto concessioni “estremamente generose” al governo greco e che ora tocca al paese “mostrare qualche movimento”.
Nel frattempo, il primo ministro greco insiste nel dire che il piano di riforme del paese è equivalente alle controproposte fatte dai creditori, ma in maniera molto meno recessiva.
Tsipras ha poi dichiarato sul suo account Twitter:
Il fatto di non accettare misure equivalenti non ha precedenti. Non sono state respinte né in Irlanda né in Portogallo. In nessun altro paese! Ci possono essere due motivazioni: o non vogliono un accordo, o hanno specifici interessi in Grecia.
Dopo lo stallo del meeting di mercoledì sera, un funzionario greco ha affermato che il governo rimane fermo sulle sue posizioni per quanto riguarda le trattative, secondo Reuters.
Mentre Atene propone di aumentare i tassi della sua corporate tax dal 26 al 29%, i creditori non vogliono superare la soglia del 28% e propongono inoltre una più drastica riforma delle pensioni per risparmiare un ulteriore 1% del PIL.
Entrambi inoltre non riescono a raggiungere un accordo sui tassi dell’IVA.
I creditori insistono anche sull’abolizione delle esenzioni fiscali per gli abitanti dell’isola, il che dovrebbe essere bilanciato da un aumento dell’IVA e la cancellazione delle esenzioni fiscali sul carburante per l’agricoltura.
Christine Lagarde del FMI, in un’intervista pubblicata dal giornale francese Challenges, ha detto che la Grecia non dovrebbe limitare le sue proposte a promesse di maggiori entrate fiscali e dovrebbe presentare piani di riforma “credibili”. Ha infatti dichiarato:
Non si può costruire un programma solo sulla promessa di un miglioramento della riscossione delle imposte, come abbiamo sentito per gli ultimi 5 anni senza grandi risultati.
Wolfgang Schaeuble, il ministro delle finanze della Germania, il paese a cui la Grecia deve di più, ha dichiarato di non aspettarsi alcun accordo mercoledì in quanto le trattative non hanno fatto alcun passo in avanti.
La Grecia e la Troika hanno cercato di risolvere il problema del debito multimiliardario del paese per gli ultimi cinque mesi. Il partito Syriza, guidato da Tsipras, è giunto al potere con la promessa di mettere fine all’austerity, mentre la Troika insiste che la Grecia dovrebbe completare i suoi obblighi e rifiutare di ristrutturare il debito secondo i termini proposti dal suo attuale governo.
La Grecia ripagherà il suo debito?
I creditori vogliono che Atene raggiunga il suo target di avanzo primario del budget dell’1% del PIL annuale entro la fine del 2015, con la speranza di raggiungere il target del 2% nel 2016 e del 3% nel 2017.
Nel frattempo, i greci temono che il paese sia dichiarato in default e che esca dall’Eurozona, in quanto molto probabilmente non riceverà i €7.2 miliardi previsti dal secondo bailout e sarà quindi incapace di ripagare il suo debito di €1.6 miliardi in scadenza il 30 giugno.
Fonte: RT
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