Italia vs. crisi: stiamo sprecando tempo? Saccomanni: il punto della situazione

Federica Agostini

13 Maggio 2013 - 12:09

Italia vs. crisi: stiamo sprecando tempo? Saccomanni: il punto della situazione

La morsa della crisi si è allentata in molti paesi dell’Eurozona da quando la Banca Centrale Europea ha messo in atto una serie di misure non-convenzionali a supporto delle economie, ma il dibattito sull’operato dei governi è ancora acceso: stanno approfittando della quiete che ha seguito la "promessa di Draghi", "fare tutto il possibile", oppure stanno semplicemente sprecando tempo?

Italia vs. crisi: il punto della situazione

Prendiamo l’Italia, ad esempio, patria natia di Draghi. La nuova coalizione di governo sta prendendo forma dopo le elezioni "inconcludenti" del mese di febbraio. Il rapporto debito/Pil supera il 100% e il nostro viene considerato come uno dei paesi del blocco che più ha bisogno di portare avanti un aggressivo programma di riforme strutturali per ritrovare la competitività all’interno dell’Eurozona e anche al di là.

Fabrizio Saccomanni, il nuovo ministro delle finanze, ha detto in un’intervista alla Cnbc questo fine settimana (dopo il meeting del G7 di Londra): "Grazie al tipo di politiche seguite lo scorso anno, l’Italia ha già guadagnato uno spazio di manovra all’interno del target del 3%".

Il target del 3% è quello fissato per i membri dell’Eurozona nel contesto della riduzione del debito. La Commissione Europea ha già permesso una certa elasticità ad alcuni paesi nel raggiungimento del target. Ma l’Italia non ha tempo da perdere.

Soros: "La ripresa dei mercati non durerà"

Nel fine settimana, il magnate della finanza, George Soros in visita nel nostro paese ha avvisato che la calma attuale dei mercati non durerà a lungo.

A La Stampa, Soros ha detto:

"Siamo in una situazione ben lontana dall’essere equilibrata".

Secondo Soros, l’Italia "non è più artefice del proprio destino", ma dipendente dall’azione coordinata dall’Unione Europea e "prima o poi, assisteremo ad un’inversione di questa tendenza", ha poi aggiunto.

Per l’Italia servono riforme a lungo termine

Ma Saccomanni è stato chiaro:

"Non abbiamo un’agenda a lungo termine. Le elezioni hanno prodotto un parlamento frammentato. C’è una coalizione molto forte che supporta il governo, ma c’è anche la possibilità che si torni a votare nel giro di un anno e mezzo due, che è il quadro temporale entro il quale stiamo lavorando; non i cinque anni che sono la durata normale di una legislatura."

Italia: la situazione delle imprese

Parlando con la Cnbc, Saccomanni racconta anche come il nuovo governo stia lavorando per trovare modi di incentivare il credito alle imprese italiane, molte delle quali stanno chiudendo perché schiacciate dalla crisi e dal debito.

"C’è spazio per azioni fiscali. Provare a ridurre le spese per le piccole imprese che assumano giovani. Supportare l’investimento in nuove tecnologie, innovazioni etc. Si tratta di tutta un’area da riformare sotto diversi profili, quella del mercato del lavoro."

Ce la farà il nuovo governo, o questi rimarranno soltanto buoni propositi?

Fonte: Cnbc

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