Italia, banche e UE: ok al sostegno di Stato per 150 miliardi. Cosa prevede?

Flavia Provenzani

01/07/2016

01/07/2016 - 12:13

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Commissione UE autorizza il governo italiano a sostenere le banche con un sistema di garanzia all’interno degli aiuti di stato in crisi straordinarie.

Italia, banche e UE: ok al sostegno di Stato per 150 miliardi. Cosa prevede?

Renzi vince. Già domenica la Commissione UE ha dato il suo via libera all’Italia ad utilizzare garanzie pubbliche e sostenere la liquidità delle banche - sotto il peso dei crediti deteriorati e del crollo dei mercati a seguito della Brexit.

La Commissione permetterà a Renzi di agire all’interno del sistema bancario tramite garanzia ed è il provo intervento approvato dall’Unione Europea dopo la vittoria della Brexit al referendum nel Regno Unito.

Ma di cosa stiamo parlando? Cosa ha approvato la Commissione UE e cosa potrà fare il governo italiano per sostenere le banche?
Ecco tutto ciò che c’è da sapere sul sistema di garanzia che l’Italia adotterà per le banche «in caso di emergenza» e perché è ben diverso dalla iniezioni di liquidità nel capitale delle banche progettate da Matteo Renzi.

Italia: UE approva supporto a banche tramite garanzia dopo la Brexit

The Wall Street Journal rivela che il programma dell’Italia a sostegno delle banche approvato dall’UE prevede fino a 150 miliardi di euro di aiuti. Ma non solo è un’esclusiva del Belpaese o un gran favore concessoci dall’Europa: già altri paesi europei hanno messo in campo dei provvedimenti simili per sostenere il proprio sistema finanziario.

Il risultato del referendum inglese ha inflitto un nuovo colpo al comparto bancario italiano: ad una settimana dal voto preoccupa la capitalizzazione bruciata dalle banche italiane in reazione alla notizia, timore che si aggiunge ai problemi già esistenti all’interno delle banche italiane - è alto i livello dei crediti deteriorati e bassissima la profittabilità nel contesto attuale caratterizzato dai bassi tassi di interesse.

La portavoce della Commissione UE, che ha annunciato alla stampa il lascia passare al sostegno diretto del governo italiano alle banche da parte dell’Unione Europea, non ha fornito dettagli utili circa la tipologia di garanzie che sono state autorizzate. Tuttavia, il budget richiesto dal governo italiano è stato considerato “appropriato” alle circostanze.

Italia, sostegno pubblico alle banche: cosa prevede la normativa UE

La possibilità da parte del governo italiano di agire a sostegno della liquidità alle banche era già prevista all’interno delle normative UE - nessun accordo specifico ed esclusivo è stato preso infatti tra Italia e UE.
La normativa prevede che siano solo le banche solventi a poter ricevere liquidità extra dallo Stato e solo fino a fine anno.

Queste garanzie, che potranno essere utilizzate per garantire il debito a patto che sia “senior” o “covered” emesso da banche, sono distinte dal progetto del governo italiano per ricapitalizzare gli istituti di credito troppo deboli. Secondo fonti interne il governo spera di iniettare fino a 40 miliardi di capitale all’interno delle banche nazionali.

Al contrario del supporto alla liquidità, che la Commissione può approvare durante dei periodi di turbolenza e forte incertezza sui mercati, le iniezioni di capitale rientrano nelle normative dell’UE in materia di salvataggi bancari (e queste non sono state approvate).
Il bail in, regolamentato all’interno di queste norme, prevede che siano gli investitori privati della banca, tra cui gli obbligazionisti, a pagare per il salvataggio dell’istituto.

"Come dimostra questa decisione ed altre precedenti, esistono una serie di soluzioni che possono essere messe in atto nel pieno rispetto delle norme UE per affrontare le turbolenze del mercato"

ha detto la portavoce della Commissione. Il piano di sostegno è stato approvato dalla Commissione nell’ambito dei «Regolamenti per crisi straordinarie per gli aiuti di Stato alle banche» e il piano di garanzia come quello per l’Italia generalmente viene approvato per sei mesi così da poterne valutare i nuovi sviluppi.

Cosa può fare l’Italia dopo l’ok della Commissione UE

Lo schema di garanzia alla liquidità delle banche, che sarà attivo fino al 31 dicembre 2016, vede lo Stato italiano impegnato ad offrire la propria garanzia sui titoli di debito emessi dalle sole banche solvibili. Si aspetta conferma ufficiale ma la garanzia probabilmente sarà in mano al Tesoro.

Nessuna normativa UE è stata violata: questa tipologia di sostegno e garanzia è già regolamentata all’interno degli aiuti di Stato nel settore bancario pubblicata nel 10 luglio 2013.

L’Italia come specificato dal comunicato della Commissione, «ha notificato questa misura per motivi precauzionali», ma «non ci sono aspettative che sopravvenga la necessità di usare questo schema».

«Durante l’applicazione delle regole straordinarie per gli aiuti di Stato alle banche, la Commissione autorizza schemi di garanzia per un periodo di sei mesi per monitorare gli sviluppi e aggiustare le condizioni in base ad essi».
Come dimostra questa decisione ed altre precedenti, c’è un numero di soluzioni che possono essere messe in campo in pieno rispetto delle regole europee per affrontare le turbolenze».

La speranza del primo ministro Matteo Renzi è utilizzare questo supporto per contenere il panico degli investitori, che potrebbe tradursi in una corsa agli sportelli - con impatto diretto sulla liquidità delle banche.
La Commissione, invece, sottolinea che si tratta di un salvagente di emergenza e che, anzi, non si aspetta nemmeno che vi sia reale necessità di utilizzarlo.

È pur vero che il supporto alla liquidità è solo un cuscinetto temporaneo per le banche italiane in condizioni disastrose. Tutto questo non risolve neanche lontanamente il problema di raccogliere capitale sufficiente per sostenere le svalutazioni dei crediti deteriorati.

La decisione della Commissione anticipa diversi annunci in arrivo dalla Vigilanza UE sullo stato delle banche europee. L’Autorità bancaria europea pubblicherà i risultati dei suoi ultimi stress test entro la fine di luglio - la Banca centrale europea potrebbe chiedere alle banche un aumento di capitale ad alcune banche in base ai risultati.
Verso la fine dell’estate, la BCE ha in programma la pubblicazione di una nota di orientamento su come le banche devono trattare con le sofferenze.

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