Un’incredibile inchiesta di Repubblica mette in luce come, non solo il nuovo contratto a tutele crescenti sia uno sconosciuto in molte banche, ma anche come non sia sufficiente per accedere al mutuo, ancora troppo lontano senza un garante.
Quando Renzi ha iniziato a parlare del Jobs Act, le motivazioni di quest’ulteriore riforma del mercato del lavoro sono state tutte ricondotte alla semplificazione della normativa e alla lotta alla precarietà, in vista di una maggiore stabilità per i giovani italiani.
I giovani hanno bisogno di garanzie, di un futuro. Questo era lo slogan sventolato sulla bandiera della necessità della riforma.
Ora che è (quasi) tutto operativo, che da ieri, con la pubblicazione sulla G.U., sono entrati in vigore i primi decreti attuativi del Jobs Act, con il conseguente via libera ai nuovi ammortizzatori sociali, alle nuove regole sui licenziamenti e al nuovo contratto a tutele crescenti, una nuova doccia fredda.
Più di un anno fa vi abbiamo parlato di un’inchiesta di Altroconsumo della serie "quando chiedere un mutuo è impossibile".
Oggi è la volta di Repubblica, che ha messo in luce come neanche il Jobs Act e il nuovo contratto a tempo indeterminato siano sufficienti per i giovani che decidono di comprarsi una casa e costruirsi un futuro: il mutuo è sempre lontano. Ecco la denuncia.
Contratto a tutele crescenti: what?
Se ne parla già da diversi mesi di questa nuova tipologia contrattuale a tempo indeterminato senza articolo 18, eppure molti istituti di credito sembrano sgranare gli occhi, non lo conoscono, né tanto meno sanno se le garanzie sono le stesse del "vecchio" contratto a tempo indeterminato.
Una coppia si reca in banca spiegando la propria situazione reddituale: lei ha un contratto a tempo indeterminato da 1.200 euro al mese, lui un contratto a tutele crescenti da 1.500-1.600 euro al mese.
Una situazione apparentemente solida, e di certo più sicura di molte altre coppie precarie, ma non basta: serve un garante, si sente rispondere la coppia, che vorrebbe acquistare un bilocale a Milano da 200.000 euro, chiedendo un mutuo di 130.00 euro.
La coppia si rivolge a 10 istituti bancari italiani e internazionali. Le risposte? Sorprendenti!
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