INPS, controlli e visite fiscali per verifica della malattia dei dipendenti della PA: tutte le novità del 2015

Simone Casavecchia

05/01/2015

Cosa cambia nei controlli e nelle visite fiscali di INPS e ASL per la verifica della malattia dei dipendenti della pubblica amministrazione? Ecco tutte le novità del 2015.

INPS, controlli e visite fiscali per verifica della malattia dei dipendenti della PA: tutte le novità del 2015

Dopo lo scandalo dell’assenteismo di massa dei vigili urbani capitolini, durante la notte di Capodanno, sono rapidamente arrivate le reazioni del Governo che intende attribuire all’INPS tutti i poteri necessari per effettuare i controlli e le visite fiscali utili a verificare l’effettivo stato di malattia dei dipendenti della pubblica amministrazione.

Lo scenario politico
Sembra essere questa la sostanza dell’incontro che si è tenuto Sabato scorso (3 Dicembre 2015) tra il premier Matteo Renzi e il neo presidente dell’INPS Tito Boeri e in base al quale diventa sempre più probabile l’emanazione di uno specifico provvedimento che, in tempi estremamente brevi dovrebbe attribuire all’Istituto Nazionale della Previdenza Fiscale nuovi poteri in materia di visite fiscali. Più nello specifico, occorre una norma che, prima ancora della Riforma della Pubblica Amministrazione, che al momento è all’esame della Commissione Affari Costituzionali della Camera, riesca a efficientara la verifica dello stato di malattia dei dipendenti pubblici. Tale compito è attualmente a carico delle Asl anche se alcune fonti dell’INPS hanno già fatto sapere, nei giorni scorsi, che potrebbero occuparsi della gestione del servizio a costi vantaggiosi per le casse dello Stato:

"il sistema delle Asl ha a bilancio 70 milioni per i controlli nell’ambito del pubblico impiego, noi siamo pronti a farlo alla metà del costo"

Oltre alla strada di uno specifico provvedimento ad hoc, rimane percorribile, per l’Esecutivo, anche la possibilità di inserire il provvedimento nella stessa Riforma della PA, attraverso uno specifico emendamento. In tal caso, secondo in calendario recentemente reso noto dallo stesso Renzi i tempi si allungherebbero, dal momento che l’approvazione della legge delega Madia per la riforma della pubblica amministrazione, sarà presumibilmente spostata a Gennaio o a Marzo, dopo che il Governo si sarà occupato di nuovi provvedimenti di natura economica, della riforma della scuola e dell’elezione del nuovo presidente della Repubblica.

I nuovi compiti dell’INPS
Dalle indiscrezioni le più probabili novità del 2015 in materia di controlli e visite fiscali riguardano non solo l’affidamento del servizio all’INPS, ma anche la creazione di specifiche Commissioni che ogni pubblica amministrazione dovrà istituire per valutare il comportamento dei dipendenti e decidere, in piena autonomia, rispetto alle posizioni dei dirigenti, quali sanzioni assegnare.
Di sicuro non si tratta di un percorso di facile applicazione, dal momento che, anche se l’INPS, che già attualmente svolge le verifiche fiscali per i dipendenti del settore privato, nonostante abbia presentato un’offerta vantaggiosa per accollarsi anche i controlli nella pubblica amministrazione, non si troverebbe la strada spianata. Anche in questo caso il problema è quello, consueto della coperta corta: pochi mesi fa, infatti, era stata la stessa INPS a lamentare il taglio delle risorse per le visite fiscali messo in campo dal Governo. Certo è che l’organico degli addetti ai controlli andrebbe quanto meno rafforzato, visto che ad oggi sono solo 1500 i medici convenzionati e autorizzati a svolgere visite fiscali, percependo tariffe disciplinate da uno specifico capitolato.

Sanzioni e Licenziamenti
Nei casi più gravi sono già circolate voci che parlano di licenziamenti più facili ma, anche in questo caso la strada sembra molto più impervia rispetto a tanti possibili annunci spot a cui siamo stati abituati dall’attuale esecutivo. Certo è che la possibilità, almeno teorica, di licenziamento per scarso rendimento nel settore pubblico è prevista dalla riforma Brunetta della PA (2009). Si tratta, appunto, di una possibilità solo teorica, dal momento che la legge non viene quasi mai applicata e che, per una sua reale applicabilità, richiederebbe una riforma degli stessi contratti del pubblico impiego e un ridimensionamento di quella "parzialità di giudizio" che permette di considerare il licenziamento illegittimo nella quasi totalità dei casi, garantendo il conseguente reintegro.

I numeri in campo
Di certo il caso dei vigili urbani e degli autisti Atac di Roma è stata solo la goccia che ha fatto traboccare un vaso stracolmo: fra il 2012 e il 2013 il numero complessivo di certificati di malattia, nel settore pubblico, è aumentato del 27%. Per quanto riguarda i costi, invece, i controlli fiscali dei dipendenti privati sono stimati dall’INPS intorno ai 25 milioni di euro annui, mentre le Asl controllano certificati "pubblici" per un costo che arriva ai 70 milioni, sebbene i certificati controllati siano la metà di quelli che, al momento attuale, controlla l’INPS, con poco più di un terzo delle risorse.

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