IMU e TASI 2019: perché si rischia l’aumento delle tasse comunali

Martina Cancellieri

13 Novembre 2018 - 15:30

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Aumento IMU e TASI nel 2019? Il rischio è concreto: la causa è la mancata proroga del blocco delle aliquote delle tasse comunali nella Legge di Bilancio.

IMU e TASI 2019: perché si rischia l’aumento delle tasse comunali

IMU e TASI in aumento: dal 2019 le imposte sulla casa potrebbero aumentare, insieme ad altre tasse comunali.

La causa è l’assenza della proroga del blocco delle aliquote nella Legge di Bilancio 2019.

Il Governo Lega M5S non ha intenzione di prorogare il blocco delle aliquote locali e comunali, per cui i Comuni avranno la possibilità di aumentare, tra le altre cose, l’IMU e la TASI.

L’ipotesi dell’aumento nel 2019 delle aliquote IMU e TASI è stata avanzata dal viceministro al MEF Laura Castelli del Movimento 5 Stelle all’Assemblea nazionale ANCI di Rimini.

Per contro, la proposta dell’ANCI, avanzata nel corso dell’Audizione nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato, è quella di riunire IMU e TASI in un unico prelievo.

In attesa dell’approvazione della Legge di Bilancio 2019 andiamo a vedere le novità e i cambiamenti che potrebbero entrare in vigore dal 1° gennaio 2019.

Aumento IMU e TASI: “sblocco” delle aliquote nella Legge di Bilancio 2019

Il Governo Lega M5S non intende inserire la proroga del blocco delle aliquote nella Legge di Bilancio 2019. Così scatta l’ipotesi di aumento dell’IMU e della TASI dal prossimo anno.

Dal 2019 gli enti amministrativi avranno la possibilità di aumentare le aliquote delle imposte sulla casa, così come la facoltà di innalzare le addizionali Irpef comunali e regionali.

A partire dalla sua introduzione con la Legge di Bilancio 2016, il blocco delle aliquote è stato prorogato per tre anni fino al 31 dicembre 2018, data in cui scade l’ultima proroga disposta dalla scorsa Legge di Bilancio.

Ora, il viceministro al MEF Laura Castelli del M5S ha dichiarato di essere d’accordo con lo sblocco della leva fiscale dei Comuni. Tale ipotesi è stata prontamente accolta dalla Lega che da parte sua ha affermato che i sindaci devono essere liberi di poter fare le proprie scelte fiscali.

Sostanzialmente in assenza di proroga nella prossima Legge di Bilancio 2019 del blocco delle aliquote introdotto dal Governo Renzi, dal prossimo gennaio i Comuni avranno la possibilità di aumentare le aliquote IMU e TASI.

Anche se il viceministro al MEF ha confidato sulla capacità dei sindaci di organizzare le varie aliquote in base alla “necessità fiscale” di un dato Comune, il timore è che a partire dal 2019 la pressione fiscale aumenterà gravando ulteriormente sulle tasche dei cittadini.

IMU e TASI riunite in un’unica aliquota: la proposta dell’ANCI

Secondo l’ANCI il testo del Ddl della Legge d Bilancio 2019 risulta carente sotto l’aspetto della “riorganizzazione della fiscalità comunale”, nonostante apporti importanti miglioramenti ad esempio alle regole finanziarie e nel sostegno agli investimenti.

L’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani ha avanzato la richiesta di riunire le imposte sulla casa in un’unica aliquota IMU, abolendo la TASI.

Di seguito la proposta dell’ANCI:

“riunire IMU e TASI in un unico prelievo, abolendo la TASI e superando così un sistema inutilmente articolato in più aliquote sulle medesime basi imponibili, in un quadro di maggiore semplificazione per i contribuenti e per gli uffici comunali, nonché di equivalenza dei gettiti standard, coerenti con quelli definiti in regime IMU-TASI”

L’ANCI ha inoltre richiesto di rivedere i poteri e le responsabilità che ricadono sui sindaci, considerando che nella maggior parte dei casi essi non sono i titolari diretti dei finanziamenti che sono invece attesi da altre cariche governative.

A tal proposito l’ANCI ha rivendicato la possibilità di garantire massima trasparenza ai cittadini, nonché l’applicazione di un sano principio di responsabilità pertanto ha richiesto chiarezza e coincidenza fra compiti, poteri e risorse finanziarie.

Si ricorda infine che per le imposte sulla casa, così come per le entrate comunali in generale, vige l’ipotesi di ammissione alla pace fiscale per il condono dei debiti col Fisco.

Ciò è quanto si legge nell’emendamento al DL n. 119/2018, tuttavia anche in questo caso la scelta spetterà al Comune.

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