Per ottenere l’esenzione IMU anche sulla seconda casa potrebbe bastare soltanto una ricevuta. Vediamo in quali casi e come bisogna fare.
Per non pagare l’IMU sulla seconda casa, a volte, serve solo una ricevuta. L’IMU, l’imposta municipale unica introdotta nel 2012, grava su tutti gli immobili. A pagare sono i proprietari, ma per l’abitazione principale è prevista un’apposita esenzione se l’immobile non è di lusso.
Per la seconda casa, invece, l’imposta è dovuta quasi sempre, tuttavia anche in questo caso sono previste esenzioni. Le aliquote IMU variano in base al Comune in cui è ubicato l’immobile. Sono i singoli enti locali, infatti, a deliberare ogni anno in autonomia le percentuali da applicare al valore catastale dell’immobile. Come funziona l’esenzione per le seconde case e in quali casi basta una ricevuta per non doverla versare?
I coniugi che hanno due case sono obbligati a pagare l’IMU su una delle due? La Corte Costituzionale qualche anno fa, con una sentenza, ha modificato radicalmente l’interpretazione della norma e ha stabilito che basta una sola ricevuta per essere a posto con l’IMU.
Coniugi con due case, l’esenzione
La sentenza in questione ha segnato un punto di svolta per le coppie sposate o unite civilmente perché se vivono in due residenze diverse possono godere dell’esenzione dal pagamento dell’IMU per entrambe le abitazioni. Fino a prima della sentenza, invece, anche se la seconda casa era abitata da uno dei due coniugi l’imposta andava pagata comunque. Questa normativa generava situazioni di disparità con le coppie non sposate, dopo la sentenza della Corte Costituzionale in molti casi è stato chiesto il rimborso dell’IMU indebitamente versata.
Oggi ai coniugi, così come previsto per le coppie conviventi, è riconosciuta l’esenzione per entrambe le case, a condizione che ciascun coniuge abbia residenza e dimora effettiva in una delle due abitazioni. Non basta spostare la residenza per avere diritto all’esenzione, ma bisogna vivere veramente nel secondo immobile. In questo modo i coniugi possono beneficiare dell’esenzione dell’IMU sulla prima casa, ma anche sulla seconda perché entrambi gli immobili sono considerati abitazione principale.
Come dimostrare di avere diritto all’esenzione?
Non basta dichiarare di vivere nella seconda casa per avere diritto all’esenzione dell’IMU, ma bisogna dimostrare che ci sia una residenza effettiva. Per farlo occorre fornire al Comune, oltre all’iscrizione all’anagrafe della popolazione residente, la prova che il nucleo familiare dimori effettivamente nella casa. Quali sono i documenti che potrebbero attestare la residenza?
Tra quelli principali ricordiamo:
- la scelta del medico di base per l’indirizzo della seconda casa;
- le bollette delle utenze domestiche che dimostrino consumi reali durante l’anno (e non solo, per esempio, durante l’estate).
Se si riesce a dimostrare, con la ricevuta delle utenze domestiche, che la casa è abitata tutti i giorni si può ottenere l’esenzione dell’IMU sulla seconda casa. La domanda di esenzione deve essere presentata al Comune di riferimento, che provvederà a verificare i dati e le prove documentali fornite. La situazione dichiarata potrebbe essere verificata controllando i consumi idrici ed elettrici.
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