Se la Grecia non trova un accordo con i creditori, per l’Italia potrebbero esserci conseguenze pesanti. Ecco cosa dice il rapporto della BCE
Se la Grecia non raggiunge un accordo con l’Eurogruppo che consenta agli ellenici di ripagare il debito di 303 milioni al Fondo Monetario Internazionale entro il 5 giugno, anche Italia e Spagna potrebbero essere a rischio.
A dichiararlo è la Banca Centrale Europea che, nel Rapporto semestrale sulla stabilità economica, giudica la crescita nominale dell’Eurozona "bassa secondo gli standard internazionali", nonostante sia visibile un miglioramento. Secondo la BCE l’attuale rischio sistemico sarebbe basso grazie alle azioni di politica monetaria messe in atto dall’Eurotower, ma dormire sugli allori potrebbe essere un errore fatale.
Nonostante il sentiment positivo dei mercati, ci sarebbe oggi meno fiducia sulle capacità di reazione delle banche sistemiche nel corso di momenti di stress. Inoltre
il Rapporto si mostra molto critico verso l’evoluzione della situazione in Grecia,
evidenziando la crescita dei rischi sovrani avvenuta negli ultimi sei mesi a causa dell’incertezza derivante da Atene. Le banche hanno infatti registrato forti deflussi di depositi, un peggioramento della qualità degli assets e un mancato accesso al funding.
Ma la BCE si spinge oltre, ponendo in risalto quali siano le economie più vulnerabili alla situazione. Come previsto, in pole position ci sono Italia e Spagna che, con il loro altissimo livello di debito pubblico, potrebbero subire le conseguenze più pesanti nel caso di mancato accordo tra la Grecia e i creditori pubblici (UE, BCE e FMI). Il motivo? La calma dei mercati finanziari potrebbe presto esaurirsi e questi ultimi potrebbero dunque pretendere rendimenti più alti sui bond di Roma e Madrid.
Nello stesso frangente, Francoforte sottolinea il miglioramento generalizzato dei conti pubblici in diversi paesi dell’Eurozona, tra cui Germania, Olanda, Francia e Italia. Secondo la banca centrale inoltre, la migliore congiuntura economica porterà al 2% il rapporto medio tra deficit e pil nell’Eurozona quest’anno e all’1,7% nel 2016,
Tornando all’Italia però, in base a quanto scritto nel report pubblicato dall’Eurotower, nel caso in cui l’accordo tra la Grecia e i creditori non arrivasse, il contraccolpo per noi potrebbe essere particolarmente rischioso, causando un’ulteriore salita dei rendimenti sui titoli di Stato italiani e spagnoli. Oggi, i Btp decennali del nostro Paese rendono l’1,87%, quelli spagnoli l’1,82%. Lo spread BTp-Bund è di quasi 134 bp contro i 128 della Spagna.
Insomma la congiuntura economica favorevole potrebbe presto arrestarsi e i rischi per l’Italia aumentano di giorno in giorno.
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