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Grecia, Standard & Poor’s: rating da CCC- a CCC+. Oggi voto in Parlamento
mercoledì 22 luglio 2015, di
L’agenzia Standard & Poor’s ha alzato il rating della Grecia a CCC+ da CCC-. Si tratta di un segnale importante per l’economia ellenica perché è la prima volta da mesi che un indice di rating risale con un outlook che si dichiara stabile anche se si presenta ancora a minimi livelli.
Buona notizia il rialzo del rating ma un nuovo e difficile voto in parlamento si presenta per il governo Tsipras, perché ci sono deputati di Syriza che sul secondo pacchetto di misure - indispensabile per avviare immediatamente i negoziati con la ex Troika - voteranno contro.
La cosa sembra possibile anche se le cosiddette baby pensioni non sono state inserite nel pacchetto.
Al riguardo, proprio i funzionari pubblici sono in agitazione mentre iniziano a farsi sentire gli aumenti dell’Iva, dal 13 al 23%, su prodotti alimentari e trasporti ma anche con un +10% per i traghetti.
Il voto del Parlamento di oggi riguarda le regole europee sulla risoluzione delle banche in fallimento e il riguardano dei depositi sino a 100 mila euro, facendo ripagare le perdite prima ai privati e solo in ultimo lo Stato e quindi i contribuenti.
La revisione del codice di procedura civile per velocizzare i processi e tagliare i costi per cittadini e imprese è quindi necessaria. Si tenga conto che l’insieme di queste misure sono state concordate con con l’Ue, Bce, Fmi, Esm, ed ora sono sottoposte al voto del parlamento greco. Quelle approvate hanno già ricevuto una valutazione positiva oltre che dall’Ue e Fmi anche da parte della Bce ma ora c’ la seconda parte.
Nel nuovo pacchetto non ci saranno le pensioni baby e nemmeno gli aumenti delle tasse per gli agricoltori. Olga Gerovassili, la nuova portavoce del governo greco ha dichiarato:
L’obiettivo dell’esecutivo è quello di avviare immediatamente i negoziati con Ue, Bce e Fmi dopo il voto in modo che si chiudano con un accordo al più tardi entro il 20 agosto.
Serve ancora liquidità per il nuovo pagamento alla BCE da 3,2 mld in scadenza proprio il 20 agosto.
Nell’Aula del Vouli del Parlamento greco scatterà quindi una nuova conta con la speranza che i numeri non si assottiglino ancora di più per Syriza.
La coalizione di Tsipras, con l’uscita dell’ala più radicale dal governo e anche con le pesanti critiche dell’ex ministro Yanis Varoufakis, ha perso un quinto dei suoi deputati, passando da una maggioranza assoluta di 162 seggi su 300 a 123. Se dovesse scendere sotto 120 si andrebbe a nuove elezioni che potrebbero esserci a settembre.
Nea Demokratia, Pasok e To Potami hanno dato il loro appoggio ma, come hanno dichiarato, solo per il tempo di trovare l’accordo sul nuovo programma di aiuti. Le insistenti voci di nuove elezioni sono però state smentite ufficialmente proprio dalla Gerovassili. Tsipras, al di là della la sconfitta, perché tale è stata, subita a Bruxelles, è comunque il politico più ammirato in Grecia con l’appoggio del 60% dei greci almeno per gli ultimi sondaggi. Però dovrà avere il consenso da parlamento.
Il sindacato dei funzionari pubblici Adedy ha già indetto una manifestazione in concomitanza con il voto, mentre le forze di polizia anti-sommossa si preparano a nuovi scontri in piazza Syntagma. Ormai sembra ordinario di fare presidi violenti davanti al parlamento. Manifestare è certo importante ma le violenze in quanto tali giocano un effetto contrario.