Mentre l’Esecutivo greco rende note le richieste presentate all’Eurogruppo e bocciate lo scorso lunedì, arriva il pressing degli USA e vengono presentate oggi nuove proposte per chiudere l’accordo.
Anche se la giornata di oggi si configura come una giornata di attesa per la prossima riunione dell’Eurogruppo in programma domani, sembrano esserci alcuni avanzamenti nella trattativa tra Grecia e UE.
Un primo dato da rilevare è l’esito del Consiglio Direttivo della BCE di ieri: in attesa di domani da Francoforte la flebo della liquidità continua a rimanere ancora attaccata al malato greco: la liquidità d’emergenza disponibile per il fondo Ela subisce l’ennesima, minima, elevazione passando da 65 miliardi di euro a 68,5 miliardi di euro e viene rinnovato il termine per altre due settimane.
Sul fronte esterno arriva anche un avvertimento dagli Stati Uniti che, tralasciando tutti i possibili protocolli diplomatici, hanno incitato la Grecia all’individuazione di un accordo in tempi rapidi: il segretario del Tesoro Jack Lew ha, infatti contattato telefonicamente il ministro delle Finanze Greco Yanis Varoufakis avvertendolo che serve un compromesso in tempi rapidi, dal momento che, senza di esso, per l’economia greca la situazione diventerebbe presto drammatica.
ll Governo greco ha reso pubbliche ieri, a sorpresa, le richieste presentate al vertice dell’Eurogruppo dello scorso 11 Febbraio, richieste che hanno fatto saltare il tavolo delle trattative e che sono state riviste fino a ieri dal momento che è stato posticipato ad oggi l’invio delle nuove richieste, rivedute e corrette, di Atene a Bruxelles.
Come già anticipato nei giorni scorsi, nel documento reso pubblico dal Governo Tsipras, veniva proposta la riduzione del surplus primario di bilancio che sarebbe dovuto scendere dal 3% (2015) e dal 4,5% (2016) all’1,5%.
Per la Stabilizzazione del sistema bancario greco l’Esecutivo di Tsipras proponeva di utilizzare le riserve del Fondo ellenico per la stabilizzazione bancaria, riseve pari a 8 miliardi di euro che avrebbero dovuto consentire di ridurre il peso del debito e di riattivare il credito alle imprese.
Accanto a queste misure sono stati confermati anche il blocco delle privatizzazioni, di cui però sarebbe stata verificata la fattibilità nei confronti di ogni singolo progetto.
Nel documento pubblicato dal Governo greco trovano conferma anche le richieste finanziarie dalla conversione dei titoli di stato, alla richiesta di poter incassare i profitti sui bond greci acquistati dalla Bce, attraverso il programma Smp, pari a 1,9 miliardi di euro, per poter far fronte alle prossime scadenze dei debiti, sia con l’FMI che con la BCE, scadenze che ammontano a un totale di 17 miliardi di euro da ripagare entro l’estate.
Oltre alle proposte già presentate, il Governo Greco ha anche chiarito che nella riunione di lunedì scorso dell’Eurogruppo, le trattative sono saltate per la presentazione di una bozza di accordo estremamente rigida da parte del presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem mentre il Governo greco sarebbe stato disposto a sottoscrivere la proposta iniziale di accordo presentata del commissario europeo agli Affari economici Pierre Moscovici.
Chiarite quali sono le proposte già rifiutate dall’Eurogruppo rimane ora da capire quali saranno le nuove richieste dell’Esecutivo Tsipras. Slitta, infatti a oggi l’invio di una nuova proposta all’Eurogruppo, una nuova proposta accuratamente limata, riveduta e corretta nella speranza che appaia più realistica e accettabile, anche grazie alla serie di consultazioni avvenute ieri a livello europeo.
I dati al momento più certi sono i seguenti: anche se la BCE ha continuato a garantire la solvibilità delle banche greche, pur sotto il suo controllo e per un tempo determinato, i capitali continuano a uscire rapidamente dalle casse greche e senza un nuovo programma economico, per evitare il collasso il governo ellenico potrebbe anche decidere, in tempi molto brevi, una restrizione al movimento dei capitali.
L’accordo appare quindi, quanto mai urgente e anche se Varoufakis si è detto ottimista, circa l’incontro di domani, i margini di trattativa sono molto ristretti, dal momento che nessuno dei due contendenti sembra voler cedere alle richieste dell’altro. I rappresentanti di varie istituzioni europee hanno continuato a insistere sulla necessità di sforzi economici e di valutazioni periodiche per ottenere nuovi fondi.
Dal momento che la Grecia ha sicuramente bisogno di nuovi aiuti economici, lo scenario al momento più probabile è che le nuove richieste di Tsipras ricalchino l’accordo già presentato da Pierre Moscovici che anche la Grecia sarebbe stata disposta a firmare e che è poi stato messo da parte.
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