Grecia: l’accordo e le concessioni dell’Unione europea sono state definite “ridicole”. Ecco i motivi per cui falliranno.
L’ultimo accordo stipulato tra la Grecia e l’UE è già fallito in partenza?
Qualche giorno fa i ministri delle finanze UE hanno sbloccato una nuova tranche di aiuti da 8,5 miliardi di euro in favore della Grecia, il tutto all’interno di quel tanto discusso piano di salvataggio dal valore di 86 miliardi.
Quest’ultima tranche di aiuti permetterà alla Grecia di ripagare 7 miliardi di euro di debiti in scadenza il prossimo mese, ma non risolverà la situazione complessiva ed è per questo che molti analisti hanno già definito il piano dell’UE come un fallimento.
È un accordo, quello Grecia-Unione europea, che non gioverà agli interessi di lungo periodo di nessuna delle parti in causa: di certo non gioverà al governo greco o ai cittadini, ma non avrà ripercussioni positive neanche sul Fondo Monetario Internazionale e sulla sua credibilità, ha affermato qualche osservatore internazionale.
Piano Grecia-UE è un fallimento: il debito
Se da un lato la nuova tranche di aiuti permetterà alla Grecia di ripagare i prossimi debiti in scadenza, dall’altro essa non risolverà il vero problema del Paese in crisi: il debito stellare complessivo.
Nonostante le continue richieste di Tsipras, e nonostante alcune pressioni del FMI, l’UE non ha ancora discusso un accordo per tenere a bada il debito greco (figuriamoci per tagliarlo). Il problema, dunque, è che nessuno da parte UE ha riconosciuto ancora la totale insostenibilità del debito greco ai livelli attuali.
Come parte dell’accordo Grecia-UE, ossia come concessione fatta in cambio della tranche di aiuti, Atene ha promesso di raggiungere un surplus di bilancio primario al 3,5% del Pil entro il 2022, e il mantenimento del livello del 2% fino al 2060. A molti analisti, però, l’idea che la Grecia possa mantenere saldo il controllo fiscale per i prossimi 40 anni appare piuttosto ridicola e destinata a naufragare.
Braccio di ferro Grecia-UE: focus su FMI
A pesare sulla situazione potrebbe essere anche il Fondo Monetario Internazionale, o meglio la sua credibilità sempre più ridotta, secondo i più critici. Il FMI ha approvato un accordo Grecia-UE che per sua stessa analisi e stato definito come destinato al fallimento.
L’UE non ha bisogno né del denaro né delle capacità del Fondo, ma soltanto del suo sigillo di approvazione che, secondo opinione di molti tra analisti e giornali (si veda Bloomberg) avrebbe dovuto essere negato, o comunque più ponderato, su questo accordo.
Le previsioni sull’accordo UE-Grecia
Nel nostro discorso vale la pena di ricordare come l’UE abbia compiuto diversi sforzi per aiutare la Grecia dall’inizio della crisi ad oggi. Ad Atene sono stati concessi non meno di 3 pacchetti di salvataggio da 326 milioni di euro totali. L’Eurozona ha abbassato i tassi di interesse sui prestiti e ha esteso la loro scadenza rendendoli più gestibili che in passato.
Tutto ciò non durerà ancora a lungo, fanno notare gli osservatori. Non appena i tassi aumenteranno, anche il debito greco tornerà a salire e i surplus primari richiesti dai creditori metteranno l’economia in evidente difficoltà.
La realtà è più evidente che mai: alla Grecia serve un nuovo accordo sul debito. Alla luce di ciò l’UE ha agito correttamente non discutendone, e forse rimandando la questione, o sarebbe stato meglio parlarne durante l’Eurogruppo di giugno?
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