Governo Draghi, luna di miele finita: Regioni furiose e Salvini scalpita

Alessandro Cipolla

8 Aprile 2021 - 12:57

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Le Regioni sono sul piede di guerra per il caos vaccini, mentre Matteo Salvini non riesce ancora a digerire le chiusure: passato l’entusiasmo iniziale, per Mario Draghi i problemi iniziano a moltiplicarsi tanto che si inizia a parlare della durata del suo Governo.

Governo Draghi, luna di miele finita: Regioni furiose e Salvini scalpita

Che per Mario Draghi il compito non fosse dei più semplici era chiaro fin dall’inizio, con le sviolinate di buona parte dei media che hanno aumentato ulteriormente le aspettative verso il nuovo Governo.

Cambio di passo” oppure “accelerare” sono stati per settimane i termini più utilizzati, anche da parte di diversi esponenti della maggioranza, per rimarcare un miglioramento e una discontinuità rispetto al Conte-bis.

Neanche due mesi dopo il giuramento, la luna di miele per il Governo Draghi sembrerebbe essere già finita, con le Regioni furiose per il caos vaccini creato dal caso AstraZeneca e un Matteo Salvini più che deluso dai dettami dell’ultimo decreto anti-Covid.

In una situazione come quella attuale, nessuno ha la bacchetta magica ma il tanto strombazzato cambiamento finora non si è visto. Non sarebbe così un caso che già starebbero iniziando a circolare i primi ragionamenti sulla effettiva durata di questo Governo.

Governo Draghi: aumentano i malumori

Dopo la non-decisione dell’Ema su Astrazeneca, il Ministero della Salute con una circolare ha deciso di consigliare alle Regioni l’utilizzo in Italia del vaccino made in Oxford soltanto agli over 60.

Le cronache della seguente riunione tra il Governo, il commissario Figliuolo e le Regioni, parlano di toni molto duri da parte dei Presidenti sempre più disorientati sui vaccini e angosciati dalla possibilità che questa incertezza possa ricadere tutta sulle loro teste.

All’inizio ci avete detto che AstraZeneca non poteva essere somministrato agli anziani - scrive La Repubblica in merito allo sfogo delle Regioni - Poi ci avete detto che andava bene per tutti. Ora ci dite non può essere iniettato a chi ha meno di 60 anni... ma come pensate che possiamo spiegare tutto questo ai nostri cittadini?”.

Aspettando chiarimenti sulla questione dei richiami e in attesa di capire quale impatto potrà avere questa decisione su una campagna vaccinale che già procede a rilento, il primo effetto tangibile è l’aumento delle disdette da parte di chi era in lista per ricevere il siero di AstraZeneca.

Per Mario Draghi non va meglio neanche sul fronte più strettamente politico. Matteo Salvini da giorni viene descritto come una sorta di “leone in gabbia”, adirato per le riaperture che rimangono senza data e preoccupato dai sondaggi che danno, tutto a vantaggio di Giorgia Meloni, la Lega in crisi.

Quanto durerà il Governo

La maggioranza extra large che lo sostiene rende il governo Draghi al sicuro da possibili crisi. Nessun partito infatti, né il Movimento 5 Stelle né tantomeno la Lega, può infatti staccare la spina visto che i numeri per andare avanti ci sarebbero ugualmente.

Si parla così di un Matteo Salvini tentato da una sorta di “Papeete-bis”, ma una fuoriuscita da parte del Carroccio produrrebbe soltanto la perdita delle diverse cadreghe occupate di recente dai leghisti proprio nel momento in cui arriveranno i soldi del Recovery Fund.

In vista delle delicate elezioni amministrative di settembre, una rottura da parte della Lega potrebbe essere una mossa per risalire nei sondaggi ed evitare un sorpasso da parte di Fratelli d’Italia, ma il piatto non sembrerebbe valere la candela.

A luglio però, quando scatterà il semestre bianco, tutti i partiti potrebbero sentirsi più liberi di palesare i propri mal di pancia senza temere un ritorno alle urne. Soprattutto in ottica della campagna elettorale per le amministrative, la tensione all’interno della maggioranza potrebbe aumentare.

Difficile però ipotizzare la caduta del terzo governo in neanche quattro anni di legislatura, ma a febbraio 2022 Mario Draghi, quando si dovrà eleggere il nuovo Presidente della Repubblica, potrebbe semplicemente traslocare da Palazzo Chigi al Quirinale.

A quel punto, l’Italia potrebbe tornare alle urne con un anno d’anticipo oppure, come sperano tanti peones, si andrebbe a dare vita un nuovo Governo che traghetti il Paese verso la scadenza naturale del 2023 salvando così la pensione per chi è alla prima legislatura, visto che scatta dopo aver passato 4 anni, sei mesi e un giorno in Parlamento.

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