Garavaglia (Lega): “Salario minimo non ora, soldi per la Flat Tax? Se dico Di Maio me li ruba…”

Alessandro Cipolla

24 Giugno 2019 - 11:50

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Il viceministro della Lega all’Economia Massimo Garavaglia intervistato da Radio Capital stoppa il salario minino, annunciando la trasformazione degli 80 euro di Renzi e nascondendo le coperture per la Flat Tax altrimenti “Di Maio me le ruba…”.

Garavaglia (Lega): “Salario minimo non ora, soldi per la Flat Tax? Se dico Di Maio me li ruba…”

I soldi per la Flat Taxci sono, li abbiamo individuati”, però “non le dico altrimenti Di Maio me le ruba…”. Parola di Massimo Garavaglia, viceministro all’Economia della Lega che è stato intervistato durante la puntata di Circo Massimo in onda su Radio Capital.

Diversi sono stati i temi toccati da Garavaglia a partire dal salario minimo che è “preoccupante e che ora non si può fare”, fino agli 80 euro del bonus Renzi che “non si tolgono ma si trasformano” e ai Minibot che possono essere “uno strumento”.

Il piatto forte però è stato il discorso sulla Flat Tax, con il viceministro che ha ripetuto il mantra lanciato da Matteo Salvini delle coperture che ci sono senza però renderle note questa volta per proteggerle dagli alleati del Movimento 5 Stelle.

Garavaglia tra Flat Tax e salario minimo

La situazione all’interno del governo gialloverde continua a essere grottesca. Matteo Salvini e Luigi Di Maio infatti, ormai da giorni, stanno facendo il gioco del gatto e del topo per quanto riguarda la Flat Tax.

Il leader della Lega infatti ha ribadito di voler inserire la riforma fiscale nella prossima legge di Bilancio per un costo stimato di 15 miliardi. Di Maio ha subito appoggiato l’idea, a patto però che il Carroccio dicesse dove verranno prese le coperture.

Nello specifico nessuna risposta dettagliata è arrivata da Matteo Salvini, con anche Massimo Garavaglia che adesso si è iscritto al club dei leghisti enigmatici. Il viceministro dell’Economia infatti non ha fatto parola con Radio Capital delle coperture per non farsele “rubare” da Luigi Di Maio.

Per quanto riguarda il salario minimo invece lo stop è netto: “L’unica cosa che non si può fare in questo momento è aumentare i costi alle aziende”. Anche su questo fronte quindi le distanze con i 5 Stelle sembrerebbero essere marcate.

Sintonia invece sembrerebbe essere stata trovata riguardo gli 80 euro del bonus Renzi: “Non si tolgono gli 80 euro, si trasformano. Invece di avere scritto sul cedolino 80 euro avrai meno tasse per 80 euro. Il bonus si trasforma da spesa a riduzione di imposte, migliorando il bilancio dello Stato”.

Difficile però che in questi termini si possa avviare verso un clima costruttivo la strada verso la prossima legge di Bilancio. Con la procedura d’infrazione che spaventa, c’è da capire quanto a lungo possa reggere questa alleanza tra i gialloverdi che ormai vivono da mesi come dei separati in casa.

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