Forex: maxi-svalutazione dell’euro sotto 1,30 dollari grazie a Draghi

Nicola D’Antuono

5 Settembre 2014 - 07:18

La BCE continua a mettere in campo misure monetarie ultra-espansive, pilotando agevolmente la svalutazione dell’euro per rilanciare la crescita nell’eurozona

Forex: maxi-svalutazione dell’euro sotto 1,30 dollari grazie a Draghi

Mario Draghi non si ferma più. Nonostante le forti pressioni dei “falchi” tedeschi all’interno del board dell’Eurotower, il numero uno della BCE ha deciso di mettere in campo l’artiglieria pesante per far fronte a uno scenario economico sempre più deficitario nell’eurozona. Il banchiere italiano ha annunciato un nuovo taglio dei tassi di interesse di riferimento allo 0,05% dallo 0,15% precedente. Si tratta del livello più basso di sempre per il costo del denaro nell’area euro. Draghi non si è fermato qui. Tagliato ancora il tasso sui depositi overnight a -0,2% da -0,1%, ma anche il tasso di rifinanziamento marginale allo 0,3% dallo 0,4%. Inoltre il governatore della BCE ha annunciato che da ottobre partirà un robusto piano di acquisti di ABS e covered bond (si parla di un ammontare complessivo di 500 miliardi di euro in tre anni, ma le cifre saranno rese note nel prossimo meeting).

Il bazooka di Draghi ha fatto crollare ancora i rendimenti sui titoli di stato dell’eurozona, tanto che il tasso decennale del BTp italiano è sceso al 2,3% ai minimi storici. E’ boom per le borse europee, in particolare per l’indice azionario milanese FTSE MIB che ha guadagnato il 2,82% chiudendo la seduta a 21.419 punti sui massimi da quasi due mesi. Draghi ha dichiarato che i tassi di interesse non saranno più abbassati, in quanto è stato ormai raggiunto il “limite più basso”, ma ha sottolineato che alcuni membri del Consiglio Direttivo avevano proposto ulteriori misure di allentamento monetario. Stiamo parlando del quantitative easing, che comunque resta un’ipotesi sul tavolo delle opportunità per i prossimi mesi qualora l’economia dovesse mostrare ancora segnali di debolezza cronica e/o l’inflazione restare troppo bassa.

La BCE ha poi tagliato le stime su crescita e inflazione. Per il 2014 l’Eurotower stima un tasso di inflazione pari allo 0,6%. La precedente stima era pari allo 0,7%, ma attualmente l’indice dei prezzi al consumo si aggira intorno allo 0,3%. Si tratta di valori molto distanti dal target della BCE del 2% su un orizzonte temporale a 18-24 mesi. Nel 2015 la BCE stima un incremento dell’inflazione all’1,1%, nel 2016 all’1,4%. Per quanto riguarda la crescita, la stima sul pil per l’anno in corso è stata abbassata allo 0,9% dall’1%. Nel 2015 le attese sono per una crescita economica dell’1,6% (la previsione precedente era dell’1,7%), mentre per il 2016 dell’1,9% (in lieve miglioramento dall’1,8%). Le nuove mosse di politica monetaria ultra-espansiva hanno favorito il crollo dell’euro.

Sul forex la moneta unica è stata letteralmente bersagliata dalle vendite, tanto da perdere nella sola giornata di ieri l’1,66% contro il dollaro americano, l’1,68% contro il dollaro canadese, l’1,6% nei confronti del dollaro australiano, l’1% sullo yen e lo 0,65% contro la sterlina. La maxi-svalutazione dell’euro, che meno di tre mesi fa era sul punto di sfondare quota 1,40 dollari, è ormai divenuta realtà. Ieri i prezzi hanno perforato con grande decisione anche la soglia psicologica di 1,30, spingendosi sui mercati asiatici quasi fino a 1,29 da 1,3150. Il cambio è così sceso sui minimi da luglio 2013. La perdita dei supporti di medio-lungo periodo dovrebbe favorire un nuovo sell-off fino al supporto chiave di 1,27. E’ andato giù pesante anche il cross euro/yen, che è passato da 138 a un valore di poco inferiore a 136.

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