Il dollaro americano continua a salire, nonostante la FED attendista sui tassi. Il tapering va avanti, il mese prossimo il piano QE finirà definitivamente
Ieri sera si è concluso il meeting del Fomc, il braccio operativo della FED. Il board dell’istituto monetario di Washington ha deciso di mantenere i tassi di interesse invariati tra lo 0% e lo 0,25%, come da attese, e di ridurre ancora il programma di quantitative easing di 10 miliardi di dollari. Il tapering dovrebbe ora concludersi sul finire del mese prossimo. Dal suo avvio, annunciato a fine anno scorso da Ben Bernanke, il tapering ha portato il piano di acquisto di asset della banca centrale americana da 80 miliardi a 15 miliardi di dollari.
Per quanto riguarda la forward guidance sui tassi, la chairwoman della Federal Reserve, ovvero Janet Yellen, ha annunciato che il costo del denaro resterà fermo ancora per un considerevole periodo di tempo e anche dopo la fine del tapering. La politica monetaria negli Stati Uniti resterà complessivamente accomodante anche per buona parte del prossimo anno, tanto che ora i mercati scontano il primo ritocco all’insù dei tassi in America solo a partire dal primo semestre del 2015 (i più ottimisti credono che possa avvenire a marzo prossimo).
Il costo del denaro resterà così schiacciato intorno allo zero per qualche altro mese, in attesa di nuovi incoraggianti segnali dal mercato del lavoro a stelle e strisce. I tassi sono fermi sull’attuale livello da dicembre 2008, ovvero poco dopo lo scoppio della gravissima crisi finanziaria che fece seguito al crack della Lehman Brothers e alla crisi dei mutui subprime. Nel corso della conferenza stampa la Yellen ha poi sottolineato che, prima di avviare la stretta sui tassi, bisognerà verificare l’andamento delle aspettative di inflazione, ancora troppo basse soprattutto in Europa.
Sul forex il dollaro americano ha comunque reagito molto bene alle dichiarazioni dal tono dovish della Yellen. Il tasso di cambio EURUSD è passato da area 1,2980 a 1,2834, toccando così il minimo più basso da luglio 2013. Nella sola giornata di ieri il cambio più trattato sul forex ha lasciato sul terreno lo 0,85%. E’ boom, invece, per il cambio USDJPY, che è volato a 108,86, guadagnando solo nella sessione di ieri l’1,3%. Il cambio è salito sui massimi da settembre 2008 ed è sempre più proiettato verso la resistenza di lungo periodo di 110.
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