Improvviso dietrofront dell’euro sui mercati valutari, dopo la debacle registrata nella seduta di venerdì. La moneta unica è riuscita a risollevarsi grazie alle parole di Jens Weidmann, governatore della Bundesbank, secondo il quale i governi europei dovrebbero concentrarsi maggiormente sull’attuazione delle riforme e sul rilancio della crescita economica, piuttosto che attendere impazientemente l’annuncio di un piano di quantitative easing da parte della BCE.
Il numero uno della Buba, il “falco” per eccellenza nel board dell’Eurotower, ha dichiarato che le misure monetarie straordinarie promesse da Mario Draghi per contrastare il rischio di bassa inflazione nell’Eurozona non sono poi così semplici da attuare, in quanto vanno a incontrare grossi ostacoli legali in base alle direttive del mandato della BCE stessa. Insomma il QE in Eurolandia non è affatto scontato, nonostante Draghi abbia fatto intendere di essere pronto per questa soluzione.
Le parole di Weidmann fanno presagire una imminente battaglia tra “colombe” e “falchi” all’interno del board della BCE sulla possibilità di acquistare più titoli finanziari e soprattutto bond governativi dell’area euro. Dopo le dichiarazioni del governatore della Buba sul forex il tasso di cambio EURUSD si è risollevato, tornando nuovamente sopra 1,24. La quotazione, che in mattinata aveva toccato un minimo a 1,2363, è salita fino a 1,2444, grazie anche al buon dato dell’IFO tedesco (tornato a crescere dopo ben 7 mesi di ribassi).
L’euro si aprezzato molto anche nei confronti delle altre valute. I guadagni più significativi sono stati registrati contro le valute oceaniche e il dollaro canadese. Il cross EURAUD è passato da un bottom di 1,4235 a un top vicino a 1,45, mentre il cross EURNZD da 1,5655 a 1,5905. In forte ascesa c’è anche il cross EURCAD, che da area 1,3890 si è spinto fino a quasi 1,4060. Bel rimbalzo anche per il cross EURJPY, che si è spinto fino a 147,30 da area 145,60. Stanotte, però, questo cambio è tornato a scendere in area 146,50.
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