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La Fed ha sbagliato stime su inflazione e occupazione: l’ammissione di Yellen
mercoledì 27 settembre 2017, di
La Fed potrebbe aver sbagliato le stime sull’inflazione e sull’occupazione statunitense.
A far luce sulla vicenda la stessa Janet Yellen, che ha parlato alla National Association for Business Economics a Cleveland, in Ohio.
Il presidente Fed ha ribadito quanto già lasciato intendere durante l’ultima riunione del FOMC: la banca centrale non riesce a spiegare in modo convincente le deludenti e fiacche pressioni sui prezzi al consumo.
L’inflazione, insomma, è un mistero per la Federal Reserve che ieri non ha utilizzato mezzi termini e non si è nascosta dietro ad un dito, forse anche per l’impossibilità di farlo a questo punto: le attese si sono spostate in una direzione diversa da quella stimata, e le previsioni della Fed potrebbero ormai risultare errate.
La confessione
Le dichiarazioni del presidente Fed sono giunte in occasione di un discorso tenuto alla National Association for Business Economics di Cleveland. La banca centrale ha ammesso la possibilità di essersi sbagliata non soltanto sull’inflazione e sui prezzi in generale, ma anche sul mercato del lavoro, salari compresi.
L’ottimismo della Fed, quello che aveva portato Janet Yellen ad imporre un target inflazionistico al 2%, si sta duramente scontrando con la realtà di prezzi più deboli di quanto previsto.
“Io e i miei colleghi potremmo aver mal giudicato la forza del mercato del lavoro, il grado di conformità delle aspettative inflazionistiche di lungo periodo con il nostro obiettivo d’inflazione e persino le fondamentali forze che guidano l’inflazione,”
ha affermato la donna.
A preoccupare non è stata tanto la confessione relativa al possibile errore, quanto le previsioni formulate a caldo da Janet Yellen, la quale ha ribadito che la debolezza dell’inflazione potrebbe continuare a rivelarsi persistente, al di là di ogni aspettativa.
La Fed si è sbagliata, e ora?
Se fino a questo momento la politica monetaria della Fed è stata indirizzata al raggiungimento della piena occupazione e del target di inflazione del 2% viene da chiedersi cosa accadrà adesso, dopo l’ammissione del possibile errore da parte della banca centrale.
A rispondere ad una domanda più che lecita è stata la stessa Janet Yellen, la quale non ha fatto che ribadire la necessità di un rialzo graduale dei tassi di interesse.
“Troppa fretta rischia correzioni eccessive della politica in risposta a sviluppi attesi ma che non potrebbero non verificarsi,”
per dirla con le parole del presidente Fed.
Se l’incertezza sull’inflazione impone di muoversi gradualmente sui tassi, dall’altro lato un eccesso in tal senso potrebbe avere ripercussioni sulla stabilità finanziaria e potrebbe portare ad un surriscaldamento del mercato del lavoro che, ad oggi, non è ancora in piena occupazione.
Dal discorso della Yellen è ieri emerso l’enorme grado di incertezza che aleggia tra i corridoi della banca centrale statunitense. Vedremo soltanto nei prossimi mesi in che modo la Fed deciderà di affrontare il grande e inaspettato problema inflazione.