Il Fondo Monetario Internazionale lancia un allarme sull’economia mondiale, a rischio anche nel caso di un "recupero irregolare" e taglia le stime per il 2013 pur rimanendo dell’idea che alla fine dell’anno i miglioramenti cominceranno ad essere evidenti.
Secondo quanto riportato dal World Economic Outlook, il fondo ha delineato una serie di importanti rischi sul medio termine che derivano in parte dall’Eurozona, ma anche dagli Stati Uniti e dal Giappone.
Olivier Blanchard, capo-economista del FMI ha aggiunto: "Data la forte interconnessione tra i paesi, una ripresa irregolare sarebbe altrettanto pericolosa. I rischi di coda sono diminuiti, ma non è questo il momento per i politici di rilassarsi."
In questo senso, Blanchard ripete in sostanza una posizione già espressa qualche giorno fa da Christine Lagarde che ha avvisato sui possibili rischi di creare un’economia globale a tre velocità dove i mercati emergenti e le economie in via di sviluppo sono forti e sono seguite dagli Stati Uniti che nel contesto delle economie avanzate continuano a fare meglio dell’Eurozona.
Le stime al ribasso
La revisione delle stime da parte del FMI riflette questa visione eterogenea della situazione economica globale. Per il 2013, il FMI rivede al ribasso dello 0.2% le previsioni: l’economia globale crescerà del 3.3%; nel 2014, invece, la crescita sarà del 4%.
Gli Stati Uniti cresceranno del 1.9% quest’anno e del 3% il prossimo.
Per il 2013, l’Eurozona si contrarrà dello 0.3% e tornerà ad una crescita del 1.1% nel 2014.
Le revisioni al ribasso, ad ogni modo, sono il risultato di una serie di dati negativi rilasciati alla fine dell’anno, ma il Fondo rimane ottimista che il recupero avverrà: "Si prevede che l’attività possa gradualmente accelerare a partire dalla seconda metà del 2013".
A guidare il recupero dell’economia mondiale saranno i mercati emergenti, spiega il FMI. Anche se il tasso di crescita annuale della Cina è diminuito al 7.7% nel primo trimestre 2013, secondo gli esperti del fondo l’economia cinese crescerà dell’8% nel 2013 e del 8,2% nel 2014.
Guerra di valute? È ormai lontana
Il Fondo ritiene che gli squilibri commerciali continuino a mitigarsi, allontanando così le preoccupazioni relative ad una guerra di valute. L’Euro e il Dollaro sono stati "moderatamente sopravvalutati, mentre il Renminbi leggermente sottovalutato". Niente da dire sul Giappone e la politica monetaria della BoJ: "preoccupazioni riguardo ad un’eccessiva svalutazione del tasso di cambio appaiono oggi esagerate." Inoltre, nel caso specifico, Blanchard commenta: "[in Giappone] c’era bisogno di un cambiamento radicale...ed è ciò che il Giappone sta facendo."
Raccomandazioni dal FMI
Purtroppo, conclude Blanchard, non esiste una bacchetta magica che possa risolvere contemporaneamente i problemi relativi alla scarsità di domanda, il debito pubblico e quant’altro, ma il FMI lancia le sue raccomandazioni a USA e Giappone perché lavorino nel medio termine sui deficit in bilancio. Nell’Eurozona, invece, è necessario che i paesi con "spazio fiscale" (vedi la Germania) allentino le proprie politiche e, anche per il Regno Unito, conclude, può essere il momento di considerare la possibilità di meno austerity.
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