Crisi: l’economia mondiale viaggia a tre velocità. L’allarme Lagarde (FMI)

Federica Agostini

11/04/2013

Crisi: l’economia mondiale viaggia a tre velocità. L’allarme Lagarde (FMI)

Christine Lagarde, a capo del Fondo Monetario Internazionale, lancia un allarme sulla situazione economica mondiale: il rischio è quello di creare un contesto di squilibrio a tre velocità.

L’intero sistema economico globale, ha spiegato la numero uno del FMI, rischia su più fronti: dalla possibilità di una crisi valutaria nei mercati emergenti ad una situazione insostenibile del debito USA e Giapponese.

Economia mondiale a tre velocità

Durante un discorso che anticipa i temi e i toni di quello che sarà la prossima settimana il meeting di primavera del Fondo Monetario Internazionale, la Lagarde ha esposto la sua visione critica del mondo a tre velocità: alcuni paesi stanno andando bene, altri sono sulla via di guarigione e altri ancora sono in situazioni particolarmente problematiche.

Il suo discorso sottolinea come si stia avviando una nuova fase per l’economia globale in cui l’irregolare andatura della crescita tra le diverse nazioni sta creando nuovi squilibri fiscali che potrebbero gettre le basi per una nuova crisi a livello mondiale.

"Non crediamo che quest’anno la crescita sia molto superiore rispetto all’anno passato. Ci rendiamo conto che coesistono nuovi e vecchi rischi" ha detto la Lagarde nel suo discorso a New York ieri. "Sino ad oggi, i molti miglioramenti sui mercati finanziari non si sono tradotti in miglioramenti per l’economia reale".

Alta velocità: mercati emergenti, rischio indebitamento?

I mercati emergenti crescevano in fretta, ma i tassi di interesse sempre più bassi nelle economie più avanzate li hanno portati a far accrescere i propri debiti e l’esposizione al mercato valutario potrebbe essere fonte di problemi.

Ha detto la Lagarde:

"Negli ultimi 5 anni, i prestiti alle aziende nei mercati emergenti sono aumentati del 50%. Nel corso dell’ultimo anno, il credito bancario è aumentato del 13% nell’America Latina e del 11% in Asia."

Il FMI appoggia i programmi di Quantitative Easing delle banche centrali come la Federal Reserve americana o la Bank of Japan, ma sostiene anche che le economie più ricche debbano agire più aggressivamente a livello fiscale in modo che ci siano meno pressioni sui tassi di interesse.

Velocità media: attenzione USA

I paesi a velocità media, sulla via del recupero, includono gli Stati Uniti, la Svezia e la Svizzera, ha argomentato la Lagarde pur sottolineando come il taglio del debito USA sia troppo veloce sul breve termine, rappresentando potenzialmente una minaccia.

Critica contro il "sequester", col quale gli Stati Uniti stanno tagliando 85 miliardi di dollari dalla spesa pubblica: "questo rischia di gettare via la tanto desiderata crescita, specialmente in un momento storico in cui ci sono così tante persone senza lavoro" ha commentato Lagarde.

Inoltre, nonostante i progressi sul fronte della politica fiscale, il debito del governo raggiungerà quest’anno il 108% del PIL: "È questa la sfida più grande per gli Stati Uniti e dev’essere vinta, altrimenti tutti i guadagni raggiunti sino ad oggi saranno immediatamente persi."

Velocità lenta: Eurozona ferma col Giappone

Infine, alla terza velocità dei paesi che hanno ancora molto da fare per recuperare le economie troviamo, in questa tripartizione del FMI, la zona Euro e il Giappone.

Pur mantenendo le imposizioni del FMI sulla ristrutturazione del sistema bancario Cipriota, ha detto Christine Lagarde, "la priorità [dell’Eurozona] dev’essere quella di continuare a riaggiustare il settore bancario mediante la ricapitalizzazione, la ristrutturazione e, eventualmente, la chiusura delle banche".

In Giappone, ha poi concluso la Lagarde, il debito pubblico che raggiunge il 245% del prodotto interno lordo è "decisamente insostenibile" ed è assolutamente "la priorità più urgente". Ma, il Giappone deve anche fare fronte ad un’altra questione, quella della deflazione e per battere la spirale negativa dei prezzi, dovrà fare "molto affidamento sulla politica monetaria affinché sia dato il giusto impulso alla crescita economica."

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