FMI, fase delicata per l’economia globale

Elisabetta Scuncio Carnevale

11/04/2019

11/04/2019 - 23:22

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Il Fondo Monetario Internazionale ha lanciato l’allarme, dopo due anni di espansione l’economia inizia a rallentare

FMI, fase delicata per l’economia globale

Dopo un biennio di espansione sostenuta, l’economia globale entra in una fase delicata e la crescita comincia a rallentare. Lo afferma Christine Lagarde, direttrice generale del Fondo Monetario Internazionale, in occasione dei lavori dell’istituto, con sede a Washington.

Secondo Lagarde, a provocare il rallentamento della crescita mondiale sono le tensioni commerciali e geopolitiche, l’incertezza politica e i fattori una tantum. In questo contesto di instabilità, per la dg è necessario attuare riforme strutturali che siano in grado di rafforzare la produttività e la crescita di medio termine.

Fmi, fase delicata per economia mondiale

Il debito a livello globale è troppo elevato e va tenuto sotto controllo. A sostenerlo è il FMI che, in questi giorni, si riunisce a Washington. Le politiche delle nazioni devono promuovere l’inclusione e la resistenza del sistema finanziario.

Per la numero uno del Fondo, Christine Lagarde, i Paesi membri dovrebbero sviluppare economie

“più resilienti e inclusive e aggiornare le regole internazionali per fornire un campo da gioco equo per tutti.”

Largarde ha anche sottolineato la necessità di agire, con una certa urgenza, di fronte a un’economia sempre più debole, attuando “politiche nazionali e multilaterali.”

La situazione in Italia

Anche in Italia il debito pubblico va tenuto sotto controllo. Secondo il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, in un intervento al Council of Foreign Relations, in occasione dei lavori del Fondo Monetario Internazionale e della Banca mondiale:

“Reddito di cittadinanza e Quota 100 avranno un effetto, ma potrebbero non sostenere la produttività”.

Per il governatore, i trasferimenti sociali, attuati dal governo giallo-verde, potrebbero sì aiutare la domanda aggregata, ma serviranno a ben poco per contribuire ad aumentare la produttività del Paese, necessaria per garantire una crescita più rapida.

Su una cosa Visco è certo, il rischio recessione in Europa è ancora lontano.

“Ci sono fattori temporanei e fattori più complicati che trattengono la crescita economica europea”,

ha commentato il presidente di Bankitalia. A bocciare i cavalli di battaglia di Lega e 5 Stelle era stato proprio il FMI.

Oggi, parlando della situazione in Italia, la direttrice Lagarde ha ricordato anche la necessità di “rafforzare le banche e individuare misure credibili e identificabili” per la crescita del nostro paese.

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