Euro-dollaro si stabilizza ma attenzione: in arrivo Fed, NFP ed elezioni USA

Matteo Bienna

29 Ottobre 2016 - 13:00

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Il cambio euro-dollaro chiude la settimana riprendendo pieno possesso dell’1,09 e attende un inizio di novembre di grande tensione: in arrivo Fed, Non Farm Payrolls ed elezioni USA.

Euro-dollaro si stabilizza ma attenzione: in arrivo Fed, NFP ed elezioni USA

Il cambio euro-dollaro coglie di sorpresa il mercato e, dopo la pubblicazione di dati positivi sul PIL degli Stati Uniti, chiude in grande rialzo la seconda parte di venerdì.

Secondo molti il motivo è da ricercarsi nelle nuove indiscrezioni sul caso che coinvolge la Clinton e lo scandalo delle email, arrivate proprio durante la giornata di ieri.

È anche ipotizzabile una generale presa di profitto del mercato dopo il lungo ribasso di EUR/USD nel mese di ottobre, con un ritracciamento particolarmente intenso ma per certi versi naturale.

In ogni caso euro-dollaro frena il suo crollo e cerca stabilità all’interno dell’1,09, prima dell’arrivo di un novembre dall’inizio scoppiettante, come osservabile anche dal nostro calendario economico.

La prossima settimana parte dalla riunione Fed, passa dai Non Farm Payrolls e finisce con i giorni di vigilia delle presidenziali americane, fornendo tutta una serie di elementi potenzialmente di grande impatto per EUR/USD.

Dopo aver visto la situazione che coinvolge il cambio sterlina-dollaro, analizziamo ora cosa potrebbe nascondere la prossima settimana per euro-dollaro.

Cambio euro-dollaro alla ricerca di stabilità in un momento sbagliato

Il cambio euro-dollaro vive un’ultima parte della settimana di grande ripresa e in poche ore torna a 1,098, mandando l’orologio indietro nel tempo di 10 giorni.

Il crollo che lo ha visto scendere da quota 1,12 doveva prima o poi trovare un livello di stabilità e, dopo aver segnato i nuovi minimi dallo scorso marzo a 1,085, sembra con questa settimana essersi ristabilito al di sopra dell’1,09.

La ricerca dell’equilibrio, che avrebbe potuto offrire dei giorni di consolidamento ad EUR/USD, deve però ora fronteggiare una serie di altri test dall’importanza crescente.

Il primo è la riunione Fed prevista per mercoledì 2 novembre. Sebbene nessuno si attenda alcuna novità da parte della Yellen a meno di una settimana dalle elezioni USA, non si può escludere che ci siano ripercussioni nel Forex, anche inaspettate, per un dollaro che da settimane domina incontrastato la scena.

A questo seguirà poi il consueto appuntamento mensile con i dati sul mercato del lavoro americano, attesi per venerdì.

Ben più delle stime sul PIL, l’andamento dei Non Farm Payrolls costituisce una variabile di grande importanza per la Fed e per un eventuale rialzo dei tassi di interesse nel mese di dicembre.

L’appuntamento avviene inoltre a pochi giorni di distanza dalla riunione del FOMC e dai risultati elettorali, con il pericolo che dati che si discostino sensibilmente dalle aspettative abbiano un’eco ancora più forte sui mercati.

La settimana che sta per iniziare è inoltre di vigilia per le elezioni USA. Qualsiasi indiscrezione dell’ultimo minuto che riguardasse i due candidati alla Casa Bianca avrebbe effetto doppio sul biglietto verde e sulla quotazione di euro-dollaro, in attesa poi della crescente volatilità che si vivrà in vista dell’8 novembre.

In questo contesto l’analisi tecnica deve scendere a patti con l’arrivo di eventi davvero imprevedibili, come imprevedibile è stato il rialzo dell’ultima candela giornaliera, osservabile nel seguente grafico:

Con l’ultimo movimento euro-dollaro si è diretto verso il test della media mobile a 20 periodi, che aveva abbandonato da oltre due settimane, tornando così nei pressi di quota 1,10.

Il movimento di fondo del cross rimane ribassista. La giornata di lunedì sarà tuttavia significativa per capire se lo sprint di ieri era una fiammata pronta a spegnersi o rappresenta la premessa per un ritorno al di sopra dell’1,10.

Una ricerca di equilibrio tra i livelli di 1,104 e 1,094, dopo l’ultimo strappo, rappresenta una prospettiva realistica, soprattuto in attesa degli eventi citati in precedenza, pronti a movimentare nuovamente lo scenario.

La settimana in arrivo potrebbe così condurre il cambio verso un veloce ritorno a 1,08 se il mercato dovesse tornare ad acquistare dollari e i NFP non dovessero mostrarsi deludenti.

Tuttavia il pre-elezioni USA si caratterizza spesso con un ribasso della valuta interna, motivo per il quale un rialzo che spinga euro-dollaro in direzione dell’1,11, e quindi verso un ritracciamento quasi totale del crollo delle ultime settimane, possa fornire le premesse ideali per un nuovo, possibile sprint ribassista post-presidenziali.

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