Euro-dollaro risale senza sosta in attesa della Fed: test a 1,11 pre-elezioni USA

Matteo Bienna

02/11/2016

04/11/2016 - 11:20

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Il cambio euro-dollaro in un rialzo frenetico prima della Fed e guardando alle presidenziali della prossima settimana: vediamo le prospettive in vista della decisione sui tassi di interesse di stasera.

Euro-dollaro risale senza sosta in attesa della Fed: test a 1,11 pre-elezioni USA

Aggiornamento 04/11: Il cambio euro-dollaro in attesa dei Non Farm payrolls.

Il cambio euro-dollaro arriva al test di quota 1,110 all’apertura dei mercati europei, dopo aver aperto la settimana a 1,097.

Le aspettative per la riunione Fed di questa sera sono apparentemente prive di grandi sorprese. In assenza della conferenza stampa della Yellen, non prevista, il mercato non si aspetta nessuna variazione nei tassi di interesse e il meeting del FOMC potrà solo alimentare nuove speranze per un rialzo dei tassi a dicembre.

I motivi dell’impennata nella quale euro-dollaro è impegnato dalla scorsa settimana sono piuttosto da ricercarsi nell’evento di maggiore interesse della prossima settimana.

Le elezioni USA sono ormai alle porte e l’incertezza che sembra aleggiare sull’esito del duello Clinton-Trump sta pesando sulla salute del dollaro e, allo stesso tempo, sta tornando a rafforzare i beni rifugio come l’oro.

Vediamo quindi l’attuale situazione di euro-dollaro, atteso da una settimana di fuoco, a cominciare dalla riunione Fed di stasera.

Cambio euro-dollaro sull’altalena: da 1,08 a 1,11 in attesa della Fed

Il crollo vissuto dal cambio euro-dollaro ad ottobre sembra quasi un lontano ricordo vedendo la quotazione vicina all’1,11 nella prima parte della mattinata di oggi.

Il lungo percorso di apprezzamento del biglietto verde, sostenuto in gran parte dal crescere delle aspettative di un rialzo dei tassi di interesse a dicembre, sembra in pochi giorni aver decimato i propri effetti.

L’incertezza che aumenta all’avvicinarsi delle elezioni USA dell’8 novembre pesa inevitabilmente sulla valuta americana, anche più di quanto era lecito attendersi.

L’aumento della volatilità in corrispondenza di un evento così importante per i mercati, come fu per la Brexit, sembra quindi già arrivata e l’importante su e giù completato da EUR/USD in sole tre settimane ne rende bene l’idea, come osservabile nel seguente grafico H4:

Il rimbalzo sul supporto a 1,085 è bastato ad euro-dollaro per tornare al test dell’1,11 in soli sette giorni, risalendo ancora più rapidamente di quanto non fosse sceso.

Lo sfogo sembra per ora essersi fermato proprio sulla resistenza prossima a quota 1,110, in attesa che arrivi la riunione Fed di questa sera.

Sebbene non sia previsto alcun tipo di intervento sarà lecito attendersi, così come negli scorsi incontri, qualche possibile novità sull’ultimo incontro dell’anno e sulla possibilità di rialzare i tassi di interesse a dicembre.

È inutile nascondere che la Fed, così come tutti gli investitori, attende di conoscere l’esito delle elezioni USA prima di sbilanciarsi su eventuali decisioni da prendere, anche solo per capire quali reazioni di breve termine ci saranno sui mercati.

Il passo falso del dollaro di questi ultimi giorni potrebbe in ogni caso provare un’inversione se il FOMC deciderà di tenere alti i toni nel suo report, così come ha fatto solo poche settimane fa.

Non bisogna dimenticare che il driver più importante per il cambio euro-dollaro sono le politiche monetarie della Fed, più delle elezioni USA, pronte a sconvolgere nel breve termine il cambio ma con una volatilità tale da non permettere, almeno per ora, una previsione che guardi più in là nel tempo.

Un’eventuale ripresa del biglietto verde potrebbe quindi stabilizzare EUR/USD e riportarlo verso i supporti a 1,104 o 1,100, in attesa dei Non Farm Payrolls di venerdì, altro importante appuntamento in questa settimana di fuoco.

Non è tuttavia da escludere che la riunione Fed non riesca ad intervenire in uno scenario che ormai guarda solo ed esclusivamente al duello presidenziale, prospettiva che potrebbe condurre euro-dollaro oltre la resistenza a 1,112 e a quel punto nuovamente nella fascia di accumulazione fino a 1,121.

Il cambio è entrato ufficialmente nel clima pre-election day e il peso della riunione Fed, così come sarà per i NFP, dovrà essere pesato secondo le nuove, volatili regole che lo comandano.

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