Euro di nuovo debole su probabile QE2 della BCE

Nicola D’Antuono

19 Ottobre 2015 - 06:40

La BCE si prepara a lanciare il QE2, rafforzando ed estendendo la durata della prima versione. La nuova ondata di liquidità dovrebbe far deprezzare nuovamente l’euro

Euro di nuovo debole su probabile QE2 della BCE

Il valore dell’euro è diminuito molto nelle ultime due sedute, a seguito delle dichiarazioni di un membro del Consiglio direttivo della BCE che ha fatto intendere di essere favorevole a un rafforzamento del programma di quantitative easing da parte dell’istituto monetario di Francoforte. Si tratta di Ewald Nowotny, governatore della banca centrale austrica, secondo il quale la politica monetaria così come è impostata attualmente sta “chiaramente mancando” l’obiettivo principale di riportare il tasso di inflazione nell’Eurozona verso il target di medio periodo del 2%.

Nowotny, intervenuto qualche giorno fa a un convegno a Varsavia, ha sottolineato che l’andamento dell’inflazione è preoccupante, in quanto sta diminuendo anche quella “core”, ovvero l’inflazione depurata dalle componenti più volatili come ad esempio i prezzi dei prodotti energetici. Il forte calo delle quotazioni del petrolio, avvenuto negli ultimi 12-15 mesi, ha senza dubbio complicato i piani dell’Eurotower ma ciò non toglie che la BCE stia adottando probabilmente una strategia di politica monetaria non adatta allo scenario corrente.

L’economista ritiene che la crescita nell’area euro sia ancora poco soddisfacente e che la BCE sarà costretta ad ampliare il piano di acquisto titoli. Di recente Standard & Poor’s ha prospettato un incremento del QE fino a 2.400 miliardi di euro, ovvero più del doppio rispetto a quello attuale. Inoltre il programma di espansione del bilancio della BCE potrebbe essere esteso fino alla metà del 2018. Le attese di un significativo aumento del QE da parte di Mario Draghi sono tornate a penalizzare l’euro, soprattutto dopo che la moneta unica ha raggiunto importanti livelli di resistenza.

Sul forex il tasso di cambio Euro/Dollaro, che giovedì aveva sfiorato quota 1,15, è stato respinto con decisione dai venditori e riportato in area 1,1350. Nel breve periodo non va escluso un rimbalzo fino a 1,14 – 1,1450, ma la sensazione è che dai valori correnti per i trader si tratti pur sempre di una ghiotta opportunità short di medio periodo in vista del lancio del piano di QE2 della BCE e dell’aumento dei tassi di interesse negli Stati Uniti tra fine anno e inizio 2016. La prospettiva sul cambio EUR/USD resta, quindi, ribassista con target a tre mesi intorno a 1,10 – 1,08.

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