Elezioni politiche: anticiparle farebbe bene all’economia dell’Italia?

Federica Ponza

30 Gennaio 2017 - 15:50

Le elezioni politiche anticipate farebbero bene all’economia italiana? Proviamo a rispondere tenendo conto di scenari internazionali e situazione economica dell’Italia.

Elezioni politiche: anticiparle farebbe bene all’economia dell’Italia?

Dopo la sentenza della Corte Costituzionale sull’Italicum, molte forze politiche hanno espresso la volontà di andare subito alle urne con nuove elezioni politiche.
Una domanda che potrebbe sorgere, infatti, è: le elezioni politiche anticipate farebbero bene all’economia dell’Italia?

Oltre alla questione relativa ai sondaggi politici che non fanno ben sperare sulla possibilità di costruire un governo solido, infatti, ci si pone problemi anche di altro tipo.

La questione economica è importante anche alla luce delle difficoltà del nostro paese nell’ultimo periodo e la crisi che imperversa da anni sui conti dello Stato.

Domandarsi se anticipare le elezioni politiche potrebbe essere una buona mossa dal punto di vista economico, dunque, può essere interessante, anche per condurre un’analisi che possa andare oltre le istanze delle singole fazioni politiche.

Benché, infatti, le elezioni anticipate probabilmente non porterebbero alcun vincitore, molti schieramenti vorrebbero organizzare immediatamente elezioni politiche senza far sì che l’attuale governo possa finire la legislatura, che avrebbe la sua naturale scadenza nel 2018.

Vediamo, dunque, quale sarebbero le conseguenze economiche di una tale scelta, cercando soprattutto di rispondere alla domanda:le elezioni politiche anticipate farebbero bene all’economia dell’Italia?

Elezioni politiche anticipate: farebbero bene all’economia dell’Italia?

Andare subito alle urne è una soluzione auspicata da molti schieramenti politici, ma non è detto che questo sia il momento migliore per l’Italia per fare un tale passo.
La vera domanda è se una scelta del genere farebbe davvero bene all’Italia dal punto di vista economico.

Sono diversi i fattori da considerare per provare a rispondere ad una domanda del genere, tra i più importanti vi sono il contesto internazionale e l’attuale condizione economica italiana.

Tralasciando per un attimo la questione relativa al costo delle elezioni politiche, proviamo ad analizzare la questione da un punto di vista più ampio.

Il contesto internazionale e la specifica condizione economica italiana fanno presupporre che andare adesso alle urne potrebbe rivelarsi una mossa sfavorevole per l’Italia, soprattutto dal punto di vista economico.

I fattori che portano a questo tipo di conclusione sono diversi, vediamoli insieme.

Elezioni politiche anticipate: farebbero bene all’economia dell’Italia?

Come abbiamo visto, la risposta a questa domanda propenderebbe verso il “no” per tutta una serie di motivi.
Nell’ultimo periodo l’economia di alcuni paesi sta dando segni di ripresa, in particolare per quanto riguarda il Regno Unito e gli Stati Uniti.

Oltre a ciò, però, i governi stanno puntando anche ad un riassetto geopolitico, con una propensione al protezionismo e a rapporti fra stati più esclusivi e ristretti.

Questi fattori potrebbero rallentare la ripresa economica europea, che invece fa i conti anche con una crisi politica, data da una sempre maggiore divisione, dalle conseguenze della Brexit e dalla crescente volontà di alcuni paesi di rinunciare alla moneta unica.

In tutto ciò dove si colloca l’Italia? Il nostro paese non gode di buona salute dal punto di vista economico e le previsioni dicono nel 2017 non andrà meglio, visto che l’Italia avrà un tasso di crescita inferiore alla Grecia.

A tutto ciò dobbiamo unire anche il rischio di una procedura d’infrazione da parte dell’Unione Europea per i conti pubblici dell’Italia.

Qual è il problema dell’Italia che non permette una ripresa economica?
Gli economisti (anche stranieri) sono concordi nel dire che i problemi dell’Italia da questo punto di vista sono diversi, primi fra tutti l’alto debito pubblico e la produttività ferma da circa quindici anni.

Non è solo questo, però, a determinare la mancanza di una ripresa in Italia: il problema è anche che piuttosto che dedicarsi a riforme economiche strutturali ci si dedica a riforme istituzionali che non sempre sono ben concepite.

Inoltre spesso l’attenzione di istituzioni e cittadini è rivolta alle cosiddette distrazioni di massa, che distolgono dalle manovre davvero importanti, come quelle economiche.

Posto ciò, si può dire che le elezioni politiche sarebbero un’altra distrazione di massa perché farebbero sì che la politica investa energie in una nuova e (si suppone) molto serrata campagna elettorale, lasciando l’economia italiana in una fase di ristagno, come spesso è avvenuto negli ultimi anni.

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