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Sondaggi politici: cosa accadrebbe se si votasse oggi?

venerdì 27 gennaio 2017, di Federica Ponza

Cosa accadrebbe se si votasse oggi?
Probabilmente molti se lo staranno chiedendo, soprattutto alla luce della sentenza della Corte Costituzionale sull’Italicum, che ha bocciato il ballottaggio, ma ha salvato il premio di maggioranza.

Dopo la sentenza, anche molte forze politiche si sono chieste cosa accadrebbe se si votasse oggi e alcune di esse hanno espresso la volontà di andare al voto immediatamente.

Questo per il fatto che ad alcuni potrebbe giovare il voto con l’attuale legge elettorale, soprattutto in termini di poltrone conquistate in Parlamento.

In realtà, se si considerano i sondaggi politici del Tg La7, il quadro che verrebbe fuori da un eventuale voto non è poi così incoraggiante.

Lo scenario è quello di un Parlamento estremamente frammentato, in cui le varie prospettive di alleanze non riuscirebbero a far conquistare nemmeno una maggioranza, figuriamoci a dar vita ad un Governo che abbia la forza necessaria per governare il paese.

Proviamo a vedere, dunque, cosa accadrebbe se si votasse oggi, considerando i sondaggi politici e l’attuale legge elettorale.

Sondaggi politici: cosa accadrebbe se si votasse oggi?

Mentre ci si chiede quali saranno gli effetti delle modifiche apposte dalla Corte Costituzionale all’Italicum, alcuni schieramenti politici spingono per andare subito al voto, come il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo o la Lega Nord di Matteo Salvini, ma anche l’ex premier Matteo Renzi che propone il voto immediato oppure un nuova legge elettorale scritta riprendendo il Mattarellum (che presenta delle differenze sostanziali con l’Italicum).

E la domanda sorge spontanea: cosa accadrebbe se si votasse oggi? Secondo i sondaggi politici, nulla di buono purtroppo.

Questo perché l’Italicum assegna un premio di maggioranza solo a quegli schieramenti politici che al primo turno raggiungono il 40% dei consensi, mentre elimina il ballottaggio.

Lo scenario che ne risulta è di un Parlamento frammentato che - al netto di un exploit di qualche forza politica (per ora molto improbabile) - non permetterebbe a nessuna forza politica di prevalere nettamente sulle altre, neanche se si concretizzassero tutte le alleanze possibili.

Vediamo, dunque, nel dettaglio come sarebbe strutturato il Parlamento se si votasse oggi.

Sondaggi politici: cosa accadrebbe se si votasse oggi?

FI= Forza Italia
FdI= Fratelli d’Italia

Gli ultimi sondaggi politici del Tg La7 danno il Partito Democratico di Matteo Renzi al 31,7%, il che si tradurrebbe in un numero di seggi pari a 199, che renderebbe impossibile al PD governare da solo e che lo porterebbe a dover fare delle alleanze.

Anche il Movimento 5 Stelle non ha una percentuale tale da andare al governo da solo: secondo gli ultimi sondaggi politici, il M5S di Grillo ha una percentuale di consensi pari al 28,3%, ossia 178 seggi.

La Lega Nord di Matteo Salvini si attesta su una percentuale del 13,6, che si tradurebbe in un numero di seggi in Parlamento pari a 86; mentre Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni insieme ad AN raggiungono una percentuale del 4,6, ossia 29 seggi alla Camera.

Forza Italia, il partito di Silvio Berlusconi, si pone a metà fra le percentuali degli altri due principali partiti di destra, con una percentuale pari all’11,1 che gli permetterebbe di ottenere 70 seggi alla Camera.

Sinistra Italiana supererebbe di poco la soglia di sbarramento, ottenendo un 3,1% di voti che corrispondono a 19 seggi; non è molto differente la situazione nel partito di Angelino Alfano, il Nuovo Centrodestra (NCD), che avrebbe il 3,0% dei voti, con un numero di seggi pari a 19.

Nessun partito o schieramento politico potrebbe andare da solo, visto che i seggi alla Camera dei Deputati sono 630 e per ottenere la maggioranza se ne devono ottenere almeno 315.

L’unica possibilità, dunque, è quella di ricorrere a delle alleanze, come già si fa da tempo e su cui negli ultimi mesi diversi sono stati i rumors.

Gli scenari davvero possibili non sono molti: si potrebbe pensare ad un asse Grillo-Salvini-Meloni, dunque un’alleanza fra M5S, Lega Nord e Fratelli d’Italia.
In questo modo, i tre schieramenti otterrebbero 293 seggi, non ancora sufficienti per ottenere la maggioranza alla Camera.

D’altro canto il PD potrebbe, invece, pensare ad un’alleanza con Alfano che però gli permetterebbe di ottenere solo 218 seggi. E chi altro inserire in questa coalizione di governo? Forse Berlusconi e Forza Italia, scenario però piuttosto difficile se permane la presenza di Alfano in coalizione.

Se il PD si alleasse solamente con Forza Italia il numero di seggi sarebbe pari a 269 e anche in questo caso non sarebbe sufficiente ad avere una maggioranza.

Un altro scenario, piuttosto improbabile, sarebbe che si alleassero Lega Nord, Fratelli d’Italia e Forza Italia, che in questo modo otterrebbero 185, ancora un numero esiguo.

Solo se a loro si unisse il Movimento 5 Stelle, si otterrebbero 363 seggi e, dunque, un governo, ma anche questo scenario è abbastanza improbabile.

Il gioco starebbe nel costituire una coalizione in vista delle elezioni, in modo da superare il 40% dei consensi ed ottenere il premio di maggioranza, ma il dubbio è che non c’è coalizione che possa davvero reggere alla prova governo.

Ancora una volta, quindi, l’Italia si troverebbe in una situazione di ingovernabilità: è auspicabile, dunque, votare con questa legge elettorale?

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