Sondaggi politici elettorali: cosa succederebbe se si votasse oggi con l’Italicum così com’è? Ecco tutti gli scenari e le coalizioni possibili.
Sondaggi politici elettorali: cosa succederebbe se si votasse oggi? La sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato il ballottaggio previsto dall’Italicum potrebbe portare ad un periodo di instabilità politica in Italia.
Questo almeno è quanto emerge dai sondaggi politici di Emg Acqua trasmessi nel corso del Tg La7 in cui sono state analizzate non solo le intenzioni di voto su M5S, PD e Centrodestra, ma anche le possibili alleanze e coalizioni necessarie per il raggiungimento della maggioranza dei seggi alla Camera dei Deputati.
Gli scenari rilevati dai sondaggi politici Emg Acqua sono più che allarmanti; infatti, se si votasse oggi il Paese sarebbe ingovernabile poiché nessuna forza politica, né tantomeno una coalizione, avrebbe la maggioranza dei 316 seggi alla Camera dei Deputati. Neppure un nuovo governo delle larghe intese, ci riuscirebbe.
L’unica soluzione possibile, al momento, è quella per cui un unico listone riesca a superare la soglia del 40%, così da ottenere il premio di maggioranza previsto dall’Italicum. Solo in quel caso l’Italia sarebbe un Paese governabile.
Ma come possiamo vedere dalle intenzioni di voto rilevate dai sondaggi politici di Emg Acqua, ad oggi è quasi impossibile che una forza politica riesca a sfondare il muro del 40% delle preferenze. Il Partito Democratico, primo partito in Italia, è lontano dell’8,9% da questo traguardo.
Insomma, la situazione dopo la sentenza della Corte Costituzionale non è delle più rosee per l’Italia e per questo l’attuale Governo dovrà trovare al più presto un accordo per far sì che questo scenario di instabilità politica non si realizzi concretamente.
Sondaggi politici elettorali: in calo PD e Lega Nord, sale la Lega Nord
Prima di vedere le possibili alleanza, facciamo il punto della situazione analizzando le intenzioni di voto su Movimento 5 Stelle, Partito Democratico e Centrodestra.
Il PD, probabilmente alla luce di una possibile scissione dei dalemiani, ha perso lo 0,5% rispetto agli ultimi sondaggi, ma resta stabile al primo posto con il 31,2%. Una percentuale che come abbiamo visto non gli permetterebbe di raggiungere il numero di seggi necessari per governare il Paese.
Anche il Movimento 5 Stelle, dopo la notizia per cui la Raggi è indagata, ha perso lo 0,3% dei consensi. Crescono invece sia la Lega Nord che Forza Italia, che a questo punto potrebbero riconsiderare l’ipotesi di presentarsi insieme alle prossime elezioni politiche. Infatti, una coalizione di Centrodestra che include anche Fratelli d’Italia potrebbe ottenere circa il 30% dei voti, più del Movimento 5 Stelle.
Anche NCD è leggermente in crescita, dello 0,3%, mentre Sinistra Italiana ha perso lo 0,1%. Ma queste percentuali di voto a quanti seggi equivalgono? Vediamolo di seguito.
Sondaggi politici: se si votasse oggi l’Italia sarebbe un “Paese di nessuno”, ecco perché
Se si votasse oggi e le varie forze politiche non si presentassero in coalizione con nessun’altra, i 630 seggi della Camera dei Deputati sarebbero così ripartiti:
- Partito Democratico: 205 seggi;
- Movimento 5 Stelle: 179 seggi;
- Lega Nord: 89 seggi;
- Forza Italia: 75 seggi;
- Fratelli d’Italia: 29 seggi;
- NCD: 21 seggi;
- Sinistra Italiana: 20 seggi;
- Altri partiti: 12 seggi.
Quindi, nessun partito avrebbe la maggioranza dei 315 seggi ed è per questo che per governare il Paese potrebbe essere necessaria una coalizione. Peccato però che nessuna delle coalizioni ipotizzate nel corso del Tg La7, neppure le meno probabili, avrebbero la maggioranza.
Ad esempio, un governo delle larghe intese con Partito Democratico, Forza Italia, Nuovo Centro Destra e le autonomie, avrebbe 307 seggi alla Camera dei Deputati.
Neppure una coalizione dei cosiddetti euroscettici, Movimento 5 Stelle, Fratelli d’Italia e Lega Nord, avrebbe la maggioranza così come un listone del Centrosinistra che include il Partito Democratico e Sinistra Italiana.
Insomma, se si votasse oggi l’Italia sarebbe nella confusione più totale ed è per questo che c’è bisogno urgentemente di una nuova legge elettorale che possa garantire stabilità al nuovo Governo.
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