Durc: cos’è, come richiedere

Redazione Lavoro

22/12/2021

02/12/2022 - 15:00

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Durc, Documento unico di regolarità contributiva: la guida sul significato, la richiesta e come funziona il servizio online di Inps e Inail.

Durc: cos’è, come richiedere

Durc o Durc online è il Documento unico di regolarità contributiva, tramite cui le aziende private o gli enti pubblici appaltanti possono attestare la regolarità della loro posizione contributiva, amministrativa e assistenziale. In tanti sul web cercano informazioni su cosa è e come presentare la richiesta, con Inps e Inail che consentono alle persone interessate di iniziare e completare la procedura online.

Cercheremo di rispondere alle domande più frequenti poste dagli utenti sul Durc, ad esempio quando è obbligatorio (e di conseguenza quando non serve), approfondendo il tema relativo ai liberi professionisti e ai lavoratori autonomi. Faremo inoltre chiarezza sulla verifica, sulla validità e sulla sua scadenza, provando a usare un linguaggio semplice e alla portata di tutti, così da lasciare in disparte il mal sopportato burocratese.

Nel corso della guida dedicheremo ampio spazio alla richiesta del Durc online, servizio messo a disposizione di recente da Inps e Inail in favore degli interessati, al fine di verificare in modo semplice e intuitivo la posizione contributiva. L’esito è immediato.

Importante: il Durc può essere richiesto soltanto online, all’indomani del decreto ministeriale del 30 gennaio 2015. A questo link è possibile leggere il testo completo del decreto sulla semplificazione in materia di Documento unico di regolarità contributiva.

Cosa è il Durc

Durc è l’acronimo usato per indicare il Documento unico di regolarità contributiva. A cosa serve? In sostanza, a seguito della verifica positiva tramite i siti Inps o Inail, il soggetto richiedente riceve un documento in formato PDF dove si attesta la sua regolare posizione contributiva e assicurativa. Si tratta di un documento importante, senza il quale non è possibile ad esempio stipulare un contratto di servizio con enti privati o pubblici.

Nel dettaglio, il Durc è indispensabile in tutti i seguenti casi:

  • Contratti pubblici
  • Attestazione SOA (Società Organismo di Attestazione)
  • Iscrizione all’albo dei fornitori
  • Benefici normativi e/o contributivi dalla Pubblica Amministrazione
  • Lavori privati in edilizia
  • Gestione di attività pubbliche e servizi in concessione o convenzione
  • Finanziamenti per la realizzazione di investimenti voluti dall’Unione Europea

Dunque, chi lo deve avere? A questo proposito, l’Inps ricorda che la verifica di regolarità è abilitata ai seguenti soggetti.

  • Società Organismi Attestazione (SOA)
  • Lavoratori autonomi
  • Liberi professionisti
  • Imprese
  • Intermediari finanziari
  • Banche
  • Amministrazioni pubbliche
  • Gestori di pubblici servizi
  • Concessionari
  • Organismi di diritto pubblico
  • Stazioni appaltanti

Alla luce di quanto scritto fin qui, si evince quanto il Documento unico di regolarità contributiva sia importante per i liberi professionisti e per i lavoratori autonomi. Cosa succede, infatti, se si è in possesso di un Durc irregolare? Semplice: da una parte non si può richiedere il pagamento per l’opera eseguita, dall’altra parte non si ha il diritto di partecipare alle gare pubbliche.

Per ingegneri e architetti la situazione da questo punto di vista è ancora più complicata. Infatti, se vogliono un Durc regolare hanno l’obbligo di versare i contributi per se stessi a Inarcassa (la Cassa nazionale di previdenza e assistenza per gli ingegneri ed architetti liberi professionisti). Citiamo Inarcassa non a caso, perché le probabilità di non ottenere il rilascio del documento aumentano in presenza di contenziosi aperti con le casse previdenziali.

E chi è a stretto contatto con la realtà delle casse, sa bene che le controversie sono all’ordine del giorno. Dunque, i liberi professionisti per essere certi di avere il Durc sono di fatto costretti a rinunciare a qualsiasi contenzioso con Inarcassa, il più delle volte accettando di pagare un importo superiore rispetto a quanto dovuto.

Come richiedere il Durc

La richiesta del Durc può avvenire esclusivamente online tramite il portale Inps, il portale Inail o lo Sportello Unico Previdenziale. Per accedere al servizio è indispensabile disporre delle credenziali di accesso fornite dagli enti appena menzionati.

Prima di procedere dunque, si consiglia di reperire le informazioni necessarie per eseguire il login ai servizi online presenti nelle piattaforme di Inps e Inail.

Durc online INPS

Ipotizziamo di richiedere il Durc online tramite il sito dell’Inps. Innanzitutto occorre collegarsi a questo indirizzo, cioè la pagina iniziale del servizio. Sotto l’intestazione Scelta profilo è presente un menu a tendina, dove si può scegliere tra Accesso utenti con PIN e Accesso come Stazione Appaltante - SOA.

Nel primo caso occorre conoscere il proprio PIN. Se non si è a conoscenza del codice o non è mai stata presentata richiesta per ottenerlo, rimandiamo alla guida completa sul PIN Inps. Si tratta di un requisito fondamentale, senza il quale non è possibile accedere ai servizi online dell’Inps.

Una volta che il PIN è stato recuperato, si può procedere avanti cliccando sul tasto Seleziona. Nella nuova schermata che compare digitare il codice fiscale e inserire il PIN. Non resta ora che pigiare sul pulsante Accedi posizionato accanto al campo PIN.

Arrivati a questo punto si entra nella pagina dedicata allo strumento Durc online, da dove è sufficiente inviare la richiesta e attendere la risposta automatica da parte dell’Inps. La procedura avviene in tempo reale.

Se non vengono riscontrate anomalie durante l’analisi della banca dati dell’Inps, il sistema rilascia un documento in formato PDF. Nel file viene certificata la regolarità contributiva del soggetto richiedente.

Il Durc ha una validità massima di 120 giorni (4 mesi). Durante questo lasso di tempo, non è possibile richiedere un nuovo modello. Infatti, qualora si compia un tentativo in tale direzione, il sistema rinvierebbe al documento ancora valido, come riportato nel decreto ministeriale del 30 gennaio 2015 (articolo 6, comma 3).

Durc online Inail

La procedura per richiedere il Durc online Inail è molto simile a quella già vista per la domanda presentata tramite il portale Inps. L’autenticazione al sito dell’Inail è un requisito indispensabile se si vuole accedere ai servizi online, tra cui rientra anche il Durc. In alternativa è possibile accedere anche tramite lo Spid (Sistema pubblico di identità digitale).

Dopo aver eseguito l’accesso, il passo successivo da compiere è l’inserimento della PEC aziendale (la Posta Elettronica Certificata dell’azienda). Nella finestra che poi si apre cliccare sul tasto Esegui controllo regolarità, per avviare la verifica della propria posizione contributiva.

Così come sul sito dell’Inps, anche il portale dell’Inail è in grado di rispondere in tempo reale al soggetto che presenta la richiesta del Durc. In caso di esito positivo, il servizio restituisce un documento in formato PDF che attesta la regolarità del profilo.

La durata della validità rimane sempre di 120 giorni, nel corso dei quali all’azienda non è concesso formulare una nuova domanda. Nell’eventualità di una doppia richiesta, il sistema automatico dell’Inail restituirebbe come risultato il modulo con estensione .pdf rilasciato al momento della prima domanda con la data di scadenza immutata.

Durc irregolare

L’attestazione di un Durc irregolare i portali di Inps, Inail e Casse edili comunicano al soggetto richiedente l’invito a regolarizzare la posizione contributiva entro 15 giorni dalla ricezione della PEC (o un massimo di 30 giorni dall’interrogazione telematica). La PEC viene inviata all’indirizzo di posta elettronica certificata segnalato al momento della registrazione per l’accesso ai servizi online. In caso di difficoltà, rimandiamo all’approfondimento su come attivare PEC Aruba.

Superato il tempo limite di 15 giorni dall’invio della PEC (o comunque non oltre 30 giorni dalla richiesta del Durc online), Inps e Inal trasmettono al profilo interessato il documento che attesta l’irregolarità contributiva. In aggiunta, vengono segnalati gli importi a debito, che dovranno essere estinti attraverso il pagamento diretto agli enti sopra menzionati.

Per chi fosse interessato ad approfondire la questione, si rimanda al decreto legge 69/2013 (art. 31, commi 3 e 8-bis).

In alcuni casi, può accadere che l’attestazione dell’irregolarità del Durc sia causata da un mancato aggiornamento del sistema. Se ci si ritrova in questa situazione, si consiglia di contattare Inps o Inail per richiedere la revisione dei dati. Ai seguenti link il numero verde Inps e il numero verde Inail.

Domande frequenti sul Durc

In conclusione presentiamo un breve riepilogo dell’argomento, rispondendo alle domande più frequenti sul Durc.

  • Chi lo richiede? Amministrazioni pubbliche, lavoratori professionisti, lavoratori autonomi, stazioni appaltanti, imprese e banche
  • Chi lo rilascia? Inps, Inail, Casse edili
  • Cosa certifica? La regolarità contributiva del soggetto richiedente
  • Cosa significa Durc in verifica? I portali di Inps o Inail stanno verificando tramite le loro banche dati la posizione regolare o meno di chi ha presentato la richiesta
  • Cosa significa Durc annullato? L’annullamento è previsto qualora l’errore di Durc negativo sia ascrivibile al sistema online in uso
  • Quando scade? Dopo 120 giorni dalla ricezione del documento in formato PDF
  • Come si scarica? Dal sistema attraverso cui si è presentata la domanda. Se viene accertata la regolarità della posizione contributiva, il sistema genera in automatico un documento in PDF denominato Durc online
  • Come si rinnova? Terminata la validità del precedente documento, è possibile compiere una nuova richiesta presso uno dei tre enti preposti

Se si è interessati all’argomento, rimandiamo all’approfondimento sulla presentazione della domanda di rottamazione ter e il rilascio del Documento unico di regolarità contributiva.

Sulla stessa tematica, potrebbe inoltre essere utile leggere l’approfondimento su cosa fare se il datore di lavoro non versa i contributi.

Segnaliamo, infine, la guida dettagliata sulle istruzioni per ottenere il Durc online.

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