Draghi: le banche taglino i costi invece di lamentarsi con la BCE

C. G.

7 Novembre 2017 - 12:43

Mario Draghi non lascia spazio ad interpretazioni. Le banche dovrebbero smettere di lamentarsi con la BCE e dovrebbero concentrarsi sul taglio dei costi.

Draghi: le banche taglino i costi invece di lamentarsi con la BCE

Il monito di Mario Draghi alle banche dell’Eurozona è arrivato.

In occasione del Forum sulla vigilanza bancaria della BCE, tenutosi questa mattina a Francoforte, il presidente ha praticamente esortato le banche del blocco a lamentarsi di meno e a fare di più.

Secondo quanto affermato da Draghi, insomma, gli istituti di credito dovrebbero impegnarsi maggiormente nel taglio dei costi, e dovrebbero altresì smettere di additare la politica monetaria della BCE come causa principale della loro bassa redditività.

L’intervento

In occasione della conferenza che ha segnato il terzo compleanno del Single Supervisory Mechanism (SSM), Mario Draghi ha difeso a spada tratta la politica monetaria della sua BCE.

I tassi negativi influenzano la redditività delle banche? Le prove a sostegno di questa tesi sono limitate, ha affermato il presidente, il quale ha poi ribadito come il compito degli istituti dovrebbe essere quello di tagliare i costi sulle operazioni, poiché questi hanno piombato negativamente i profitti e la redditività, e non la politica della Banca Centrale.

Le banche dell’Eurozona, dal canto loro, hanno ripetutamente criticato la politica monetaria della BCE, accusandola di aver pesato negativamente sulla loro abilità di fare i profitti e rendendo impossibile il trasferimento totale dei costi di quella stessa politica sui clienti.

Il nodo Npl

Draghi è poi tornato sull’annoso problema che ha a lungo reso il sistema bancario incandescente: i Non Performing Loans. Il presidente della BCE ha fatto notare come, nonostante i crediti deteriorati delle istituzioni più significative siano scesi dal 7,5% del 2015 al 5,5% attuale, questo non è bastato e non basta ancora a considerare il problema risolto.

“Molte banche non hanno la capacita’ di assorbire grandi perdite, e il ratio dei crediti deteriorati sul capitale resta alto”.

Draghi non ha mancato di ribadire la necessità di sforzi congiunti, da parte delle banche e delle stesse autorità, per risolvere la questione Npl in modo efficace e ordinato.

Il messaggio è dunque chiaro: nonostante i progressi, spesso determinati dal miglioramento delle condizioni economiche dell’Eurozona, i problemi delle banche sono ancora lontani dall’essere definitivamente risolti e necessiteranno ancora di imponenti riforme.

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