Parola di UBS: le azioni delle tanto chiacchierate banche italiane, la moneta unica e i titoli di Stato della Grecia promettono grandi ritorni nel 2018.
La moneta unica, le banche italiane e i titoli governativi greci sono tra le idee di investimento migliori per il 2018 secondo gli analisti di UBS.
Il recupero economico dell’Eurozona è previsto in ulteriore aumento nel prossimo anno e l’inflazione mondiale dovrebbe continuare a salire nel 2018 ma rimarrà ancora vicina ai minimi storici, dando alle banche centrali il giusto spazio per normalizzare la politica monetaria con un ritmo stabile e sostenibile.
"Vediamo delle opportunità nell’aumentare lo spettro di rischio, posizionandosi su una curva più ripida e sulla forza dell’EUR", afferma Yianos Kontopoulos, insieme al team di macro strategia di UBS.
Il contesto globale solido dovrebbe alimentare le condizioni necessarie affinché le economie dell’Eurozona continuino a riparare i loro bilanci, mentre le elezioni italiane, se tutto va secondo le aspettative, potrebbero far sì che le preoccupazioni politiche degli ultimi anni svaniscano ancor di più.
UBS punta sull’euro (e non solo) nel 2018
"Negli ultimi anni siamo stati rialzisti sull’euro e sugli asset europei, sostenendo che i mercati hanno sottostimato le basi forti della crescita europea preoccupandosi eccessivamente dei problemi politici e strutturali. Il nostro essere rialzisti continua nel 2018", ha aggiunto Kontopoulos.
GRAFICO EURUSD 2017
L’euro è salito di quasi il 13% contro il dollaro nel 2017 e del 4% nei confronti della sterlina, posizionandosi tra le valute migliori nel paniere G10.
Il rally della moneta unica è dovuto perlopiù alla ripresa economica del continente e al tapering (piano di uscita dal QE) promesso dalla Banca Centrale Europea. Si prevede che la crescita dell’eurozona supererà con facilità la soglia del 2% nell’anno in corso e che continui a crescere ad un ritmo simile nel 2018.
Il contributo dell’investimento alla crescita si sta avvicinando ai trend pre-crisi, dopo essere rimasto sostanzialmente indietro per diversi anni. Ancora più importante, gli investimenti hanno ampio spazio per tornare ai livelli dei trend pre-crisi rispetto a qualsiasi altra componente della domanda.
Un’ulteriore ripresa degli investimenti delle imprese dovrebbe aiutare la crescita dell’Eurozona a diffondersi nei settori dell’economia rimasti indietro, così come i paesi che non stanno ancora partecipando al rally.
La forza della ripresa è dimostrata dalla sostanziale convergenza tra i tassi di crescita in tutta la regione, e ciò dovrebbe rendere la ripresa più duratura. Il rimbalzo della periferia della zona euro dovrebbe continuare data la notevole capacità produttiva inutilizzata che si è accumulata e il recente forte rialzo delle esportazioni che agisce come un ulteriore vantaggio.
Altri fattori trainanti, positivi per i prezzi degli asset, potrebbero anche estendersi in tutta l’area euro, grazie in gran parte alla politica monetaria della BCE.
"Vale la pena notare che le condizioni finanziarie in Europa hanno ben aderito al mercato immobiliare solo intorno al 2014, e questo dovrebbe continuare a fornire un vantaggio per la crescita e i mercati nella regione", afferma Kontopoulos.
Tra tutti, i titoli di stato greci, le azioni delle banche italiane e le valute europee come la corona ceca e lo zloty polacco potrebbero tutti essere delle buone idee di investimento in questo contesto. Per non parlare dell’euro, che secondo le previsioni di UBS salirà a quota 1,2500 contro il dollaro entro la fine del 2018 e 0,9500 contro la sterlina.
"I nostri economisti specializzati nei mercati europei prevedono un accrescimento del capitale fisso nell’area Euro al 4,4%, dal 3,8%. Questo dovrebbe sostenere la continuazione della ripresa dei volumi delle importazioni europee e aiutare le prospettive per l’apprezzamento delle valute dei paesi dell’Europa centro-orientale", afferma Kontopoulos.
UBS suggerisce l’acquisto di zloty e koruna contro il dollaro o il franco svizzero. L’acquisto della corona ceca era uno dei top trade suggeriti dalla banca nel 2017 e dall’inizio dell’anno ad oggi il guadagno è del 5,6%.
I titoli di Stato greci, con il rischio in calo
I rischi politici stanno diminuendo mentre il governo greco sta diventando sempre più coinvolto all’interno delle istituzioni dell’Eurozona. Sul fronte del debito, alla Grecia è già stata concessa una riduzione sostanziale da parte dei suoi creditori e il mercato non si aspetta ulteriori sorprese negative il prossimo anno.
"Ci piace essere long sulla curva dei GGB a breve termine come un modo interessante per posizionarsi su un’ulteriore normalizzazione del grande premio al rischio ancora incorporato nei GGB e nella curva greca", afferma Kontopoulos.
Inoltre, la presenza di alti tassi di interesse nel paese mediterraneo significa che la Grecia è un buon "carry trade", pratica che implica la presa in prestito di una valuta a basso tasso di interesse per acquistare asset ad alto interesse.
UBS punta sulle banche italiane, attesa per le Elezioni generali nel 2018
Negli ultimi mesi l’attenzione degli investitori si è concentrata sulle elezioni generali che si terranno nel primo/secondo trimestre 2018 ma, allo stesso tempo, l’economia italiana ha subito un’accelerazione significativa, con una crescita annualizzata nel 3° trimestre dell’1,8% e l’indice della fiducia che mostra come la dinamica della crescita promette di rimanere forte nel quarto trimestre.
Una crescita rinnovata in Italia avrà un effetto positivo sul credito italiano, sui costi di finanziamento e, quindi, sulla sostenibilità del debito. Questo, e il superamento delle elezioni del prossimo anno, potrebbero aiutare a ridurre i premi al rischio ancora elevati collegati ai titoli bancari italiani.
Le banche italiane in particolare offrono un’opportunità interessante. Le banche midcap italiane (Banco BPM, UBI, BPER) hanno significativamente sottoperformato le “colleghe” europee (circa del 10-18%) in seguito alla pubblicazione delle proposte della BCE e della Commissione UE sui NPL ad ottobre a causa della qualità degli asset e dei rischi normativi.
Il team di UBS sostiene l’acquisto sull’indice FTSE Italia All-Share Banks per essere esposti anticipatamente ad una ripresa dei prezzi delle azioni in tutto il settore bancario.
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