“Governeremo con chi ci sta”. Di Maio ora apre agli “inciuci”

Alessandro Cipolla

18 Dicembre 2017 - 10:59

Intervistato da Circo Massimo, Di Maio parla di un Movimento 5 Stelle pronto a chiedere l’appoggio di altre forze politiche se non dovesse ottenere il 40%.

“Governeremo con chi ci sta”. Di Maio ora apre agli “inciuci”

Luigi Di Maio apre a possibili trattative post voto ma chiude ogni discorso in merito alla modifica della regola dei due mandati. Questo è il succo dell’intervista radiofonica del candidato premier del Movimento 5 Stelle durante la trasmissione Circo Massimo.

Alle elezioni politiche 2018 quindi secondo Di Maio i 5 Stelle, nel caso in cui non dovessero ottenere il 40%, sarebbero pronti a presentare programma e squadra di governo per chiedere poi un appoggio alle altre forze politiche.

La svolta di Di Maio

Nelle scorse settimane, durante la sua visita negli Stati Uniti, di fronte alla molto attenta platea di Washington Luigi Di Maio aveva dichiarato che in caso di un pareggio elettore i 5 Stelle si sarebbero presi la responsabilità di “non lasciare il paese nel caos”.

Un concetto questo che in un certo senso è stato ribadito adesso sulle frequenze di Radio Capital, dove Di Maio è stato intervistato dal duo Massimo Giannini-Jean Paul Bellotto per conto della trasmissione Circo Massimo.

Se alle elezioni dovessimo ottenere il 40%, potremmo governare da soli. Se non dovessimo farcela, la sera delle elezioni faremo un appello pubblico alle altre forze politiche che sono entrate in Parlamento presentando il nostro programma e la nostra squadra. E governeremo con chi ci sta.

Quello che è da sempre stato un dogma per il Movimento, ovvero il rifiuto di qualsiasi forma di alleanza con gli altri partiti politici, sembrerebbe quindi adesso rivedibile anche se non si tratterebbe di un vero e proprio patto ma più di una richiesta di fiducia.

Al momento infatti, secondo gli ultimi sondaggi politici, il Movimento 5 Stelle sarebbe il primo partito del paese ma molto lontano da quel 40% che potrebbe garantire i numeri per formare una maggioranza di governo. Una soglia questa che anche per il centrodestra sembrerebbe essere difficile da raggiungere.

In caso di pareggio elettorale, secondo Di Maio i pentastellati a quel punto presenterebbero una squadra di governo e, in base al loro programma elettorale, sarebbero pronti a rivolgere “un appello” agli altri partiti chiedendo il loro appoggio.

Una sorta di governo di minoranza guidato dai 5 Stelle, basato sul loro programma e del quale, come dichiarato dall’aspirante premier, non farebbe parte Alessandro Di Battista per sua specifica richiesta.

Governo possibile?

Le parole di Silvio Berlusconi nei giorni scorsi e quelle molto più recenti di Luigi Di Maio, non fanno altro che confermare quello che è il grande sentore generale in merito alle prossime elezioni: dalle urne non uscirà fuori nessun vincitore.

Non basterà infatti per una lista o coalizione ottenere il 40% per quanto riguarda la parte proporzionale, ma vincere anche in almeno il 70% dei collegi della parte maggioritaria del nuovo sistema di voto.

Con ogni probabilità chiuse le urne ci troveremo quindi in una situazione di stallo e, stando al Di Maio pensiero, il Movimento 5 Stelle è pronto a chiedere la fiducia agli altri partiti rimanendo però l’unica forza politica governativa.

Ma chi potrebbe rispondere presente a questo appello? Di sicuro non il Partito Democratico oppure Forza Italia. Anche i centristi sono da escludere. Non rimarrebbe quindi che i due estremi: la destra e la sinistra.

Nonostante le schermaglie da campa elettorale, entrambi si contendono lo stesso bacino di voti, tra Di Maio e Salvini non mancano gli ammiccamenti. Lo stesso vale con Liberi e Uguali dove una figura come quella di Pietro Grasso è comunque molto rispettata dai grillini.

Viste però le condizioni dettate dal candidato premier dei 5 Stelle, difficile che il suo appello potrà essere raccolto da altre forze politiche. La prossima legislatura, nonostante le buone intenzioni, sembrerebbe essere destinata ad avere una durata molto breve.

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