Crisi sterlina: ma chi vince e chi perde dal crollo del pound?

C. G.

19 Ottobre 2016 - 19:15

Chi sta guadagnando e chi sta perdendo dal crollo della sterlina? Ecco chi sono i veri vinti e vincitori della Brexit.

Crisi sterlina: ma chi vince e chi perde dal crollo del pound?

Crollo sterlina: vinti e vincitori dopo Brexit - Il crollo della sterlina determinato dalla Brexit ha avuto ripercussioni praticamente ovunque, ma chi ne ha beneficiato di più e chi invece ne è rimasto più colpito?

Il deprezzamento ha portato la valuta a toccare nuovi record storici negativi ed essa ha perso ampio terreno sia contro il dollaro statunitense che contro l’euro. Le previsioni sul futuro della sterlina non sono in realtà rosee, tanto che diversi analisti hanno anche prospettato un crollo sotto quota $1,00.

A ciò si aggiunga poi che il cambio euro-sterlina è arrivato a toccare i massimi dal 2010, sulla scia delle preoccupazioni relative alla hard Brexit, ossia al modo in cui avverrà il tanto temuto abbandono dell’UE da parte del Regno Unito.

Gli effetti della Brexit sono ormai evidenti - basti pensare a ciò che sta accadendo alle compagnie low cost o a ciò che i Ceo britannici stanno progettando di fare. Ma la crisi del pound è stata davvero così negativa? Dipende a chi lo si chiede. Vediamo allora chi ha beneficiato di più e chi meno della Brexit e del crollo della sterlina britannica.

Crisi sterlina dopo Brexit: ecco chi vince con il crollo del pound

Il crollo della sterlina causato dalla Brexit non ha avuto solo ripercussioni negative. Ecco chi ne ha beneficiato di più.

1) Compagnie di esportazione
Tra i maggiori vincitori del crollo della sterlina dopo Brexit si devono annoverare le compagnie d’esportazione. I beni venduti oltreoceano da queste aziende sono infatti diventati più economici e richiesti dai consumatori. Si pensi ad esempio a Burberry, la quale ha registrato un nuovo boom di vendite sulla scia del deprezzamento della sterlina.

2) Bilancia commerciale del Regno Unito
Il crollo della sterlina sta a significare che le esportazioni e gli introiti derivanti dagli investimenti esteri avranno un valore maggiore. Tutto questo ridurrà la dipendenza del Regno Unito dai beni e dai capitali d’oltre confine. Alcuni economisti intervistati da Bloomberg hanno previsto per il 2017 che il deficit commerciale del Regno Unito passerà dal rappresentare il 7% del Pil a rappresentarne il 3,9%.

3) Investitori
I mercati hanno assistito impotenti all’esito del referendum del 23 giugno scorso sulla Brexit, ma dopo il sell-off iniziale il FTSE 100 è tornato a salire e a registrare nuovi livelli record. I guadagni ottenuti dagli investitori grazie al crollo della sterlina - ma anche grazie ai tassi di cambio - hanno riguardato però solo i britannici. Gli investitori stranieri, che possiedono più della metà del mercato azionario del Regno Unito, non hanno fatto altro che registrare continue perdite quest’anno, soprattutto dopo la Brexit.

4) Turisti nel Regno Unito
Per i turisti stranieri in viaggio nel Regno Unito, che dunque devono effettuare il cambio della valuta, è come se qualsiasi cosa nel paese fosse ai saldi. La spesa esentasse dei visitatori stranieri è aumentata del 37% nel mese di agosto rispetto all’anno precedente, grazie al crollo della sterlina dopo la Brexit.

Crisi sterlina: ecco chi perde con il crollo del pound

Non solo aspetti positivi quelli generati dalla Brexit e dal crollo della sterlina britannica. La crisi e il deprezzamento del pound hanno infatti avuto profonde ripercussioni in diversi settori. Ecco chi ne ha risentito maggiormente.

1) Compagnie aeree low cost
Le compagnie aeree low cost hanno iniziato a soffrire del deprezzamento della sterlina e, come nel caso di Ryanair, hanno osservato inermi il crollo delle loro azioni e dei loro profitti. Sempre a causa del crollo della sterlina, Easyjet ha tagliato le sue stime sugli utili per il 2017 ed ha aggiunto che le tariffe subiranno una riduzione del 12-15% dopo la Brexit.

2) Consumatori britannici
Tra i vinti del crollo della sterlina non si possono non annoverare i consumatori britannici. Secondo l’analisi di Bloomberg, infatti, il crollo della sterlina farà aumentare l’inflazione dallo 0,0% del 2015 al 2,2% nel 2017. Questo significa che il denaro dei consumatori britannici varrà sempre meno.

3) Imprese britanniche
I prezzi di produzione del Regno Unito sono aumentati su base annua del 7,2% a settembre e le compagnie si trovano ora di fronte ad una scelta: colpire i consumatori con prezzi più alti oppure ridurre i margini di profitto? Le conseguenze della Brexit e del deprezzamento della sterlina non finiscono qui.

4) Turisti britannici
Anche i turisti britannici rientrano fra i vinti della Brexit e del crollo della sterlina. Di certo questo non è il momento migliore per viaggiare dato che i turisti inglesi stanno soffrendo il crollo della sterlina più di tutti. La valuta britannica ha perso così tanto terreno da rendere i viaggi quasi impossibili.

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