Cosa ha detto Draghi sui brevetti dei vaccini e sull’allarme lavoro

Violetta Silvestri

8 Maggio 2021 - 10:36

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Mario Draghi ha parlato al Social Summit di Oporto: temi cruciali la crisi del lavoro - non solo in Italia ma in tutta l’UE - e i vaccini. Cosa ha detto il presidente del Consiglio sui brevetti?

Cosa ha detto Draghi sui brevetti dei vaccini e sull’allarme lavoro

Mario Draghi ha affrontato i temi caldi del momento durante il Social Summit di Oporto: crisi economica, disoccupazione e disuguaglianze, vaccini.

Un argomento, quest’ultimo, che sta suscitando riflessioni e polemiche dopo l’uscita a sorpresa di Biden sulla rinuncia ai brevetti da parte delle multinazionali farmaceutiche.

Cosa ne pensa il presidente del Consiglio italiano? Draghi ha aperto alla possibilità di escludere i brevetti sui vaccini. E ha lanciato l’allarme lavoro. Le parole del primo ministro.

Per Draghi si possono sospendere i brevetti sui vaccini

La questione è spinosa e complessa, ma ormai è esplosa e ogni Stato sta assumendo la sua posizione: la sospensione dei brevetti sui vaccini è davvero la soluzione all’emergenza epidemia?

Se è vero che solo un’immunizzazione di massa salverà il mondo da questa crisi sanitaria, economica e sociale senza precedente, allora il tema è attuale.

Mentre Merkel e Macron hanno espresso perplessità sulla proposta di Biden, con Ursula von der Leyen a ripetere che non la questione brevetti non è risolutiva, Draghi è apparso possibilista.

L’idea lanciata dalla Casa Bianca non è da sottovalutare secondo l’ex banchiere. Il ragionamento del primo ministro italiano ha seguito questa linea:

“Occorre aumentare la produzione in ogni parte d’Europa. Gli altri Paesi devono rimuovere i blocchi alle esportazioni: l’UE esporta l’80% della propria produzione verso Paesi interessati da blocchi alle esportazioni. In questo contesto vedo con favore la proposta del presidente Biden”

Un’ipotesi, quella della sospensione brevetti, che potrebbe essere “temporanea e ben congegnata” senza nuocere alla case farmaceutiche, anche alla luce degli enormi finanziamenti che le big pharma hanno ricevuto dai singoli Stati.

Una riflessione, secondo Draghi, va fatta anche se non mancano gli ostacoli: la produzione dei vaccini è complessa e deve essere sicura e lo stop temporaneo alle tutele giuridiche dei vaccini deve passare all’Organizzazione Mondiale del Commercio (e nulla è scontato).

Sostenere la possibilità di questa svolta, però, è doveroso per Draghi.

Draghi: c’è un allarme lavoro in Europa

Non solo emergenza sanitaria: al Summit si è parlato anche delle diverse conseguenze sociali che la pandemia sta lasciando nei Paesi.

In primis quella dell’occupazione. Per Mario Draghi esiste un vero e proprio allarme, che non riguarda solo l’Italia, ma abbraccia tutta l’Europa.

Disuguaglianza e categorie lasciate indietro sono gravi problemi da affrontare. Il programma Sure sui finanziamenti alla cassa integrazione e i sostegni vari dei singoli Paesi vanno mantenuti più a lungo possibile per il presidente del Consiglio.

E poi, occorre dare una svolta a tutto il sistema del lavoro, troppo iniquo:

“Troppi Paesi dell’Ue hanno un mercato del lavoro a doppio binario, che avvantaggia i garantiti - in genere i lavoratori più anziani e maschi - a spese dei non garantiti, come le donne e i giovani. Mentre i cosiddetti garantiti sono meglio retribuiti e godono di una maggiore sicurezza del lavoro, i non garantiti soffrono un vita lavorativa precaria. Questo sistema è profondamente ingiusto e costituisce un ostacolo alla nostra capacità di crescere e di innovare”

Una sfida enorme ed epocale, che in parte le risorse del NextGenerationEU riusciranno a combattere. Tuttavia, la disuguaglianza tra giovani, donne, abitanti nel Sud (Italia per esempio) è troppa, va colmata al più presto.

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