Btp Italia 2018: ecco cosa sta accadendo

Ludovica Ranaldi

19/11/2018

Il Btp Italia si annuncia con un fiasco, gli investitori non sembrano apprezzare il patrimonio italiano

Btp Italia 2018: ecco cosa sta accadendo

La prima giornata di collocamento del Btp Italia 2018 è stata deludente. Infatti sembra che i titoli dello Stato italiano non stuzzichino gli investitori retail che in queste ore si sono dimostrati restii nel mettere le mani nelle proprie tasche per investire nello stivale.

Si è aperta oggi la prima giornata di collocamento, che si concluderà mercoledì 21 novembre 2018. Ma le prime indiscrezioni non sono positive.

Btp Italia 2018: come sta andando la raccolta

Nel pomeriggio di quest’oggi, 19 novembre 2018, arrivano le prime voci su come sta andando il collocamento. È emerso un dato poco incoraggiante, infatti sembra che siano state effettuate sottoscrizioni per appena 437 milioni di euro.

Un risultato davvero deludente per il Tesoro in vista della spinta che gli investitori retail potrebbero dare al funding dell’anno prossimo, ma soprattutto considerata la settimana delicata che dovrà affrontare a causa dell’incontro con Bruxelles in merito al tema della manovra, che attualmente ha freddato i rapporti.

I primi commenti

Se il Btp Italia 2018 non sta dando i suoi frutti, non possono mancare le osservazioni in merito. Il sentire comune è quello di un’accoglienza fredda e il fatto che in sala si percepisca come attualmente il Btp Italia sia un fattore di rischio soprattutto per i piccoli risparmiatori.

Quest’anno il valore dei titoli di Stato italiani è sceso del 20%, e questo ha resto più prudenti molte famiglie.

Dice un analista, e ancora c’è chi dice:

Non è solo una scommessa sul ritorno dell’inflazione di cui non sarei così sicuro, dopo i recenti dati macro. Ora è soprattutto una scommessa sulla capacità del governo di risolvere i problemi

Marco Paccagnella, presidente di Federcontribuenti, aggiunge:

Gli imprenditori, le piccole e medie imprese e partite Iva mi continuano a dire: i miei risparmi non li metto più in Btp perché ho paura dello sforamento del deficit e dello spread.

Insomma, i commenti pervenuti finora combaciano con il clima del Btp Italia ed essendo queste le premesse, sarà dura ottenere gli investimenti da parte del retail.

Ma come sono andate le altre emissioni?

Il Btp Italia ha fatto il suo ingresso sul mercato nel 2012, quando il debito pubblico era alle stelle e si voleva intercettare il risparmio privato per risollevare l’economia del Paese.

Solo durante il giugno della prima edizione si era arrivati a sottoscrizioni di 218 milioni di euro. Generalmente si è sempre trattato di un vento che ha prodotto dei risultati molto positivi, infatti la prima giornata si concludeva superando un miliardo di euro.

Particolare successo lo ha avuto lo scorso maggio, quando il primo giorno di emissione all’ora di pranzo si era giunti a un miliardo di euro di richieste finendo la giornata con 2,3 miliardi di euro. Al termine delle tre giornate riservate agli investitori retail, vennero 7,7 miliardi di titoli, di cui il 73% degli istituzionali furono compratori italiani, poi i tedeschi, infine i britannici. Un dato davvero eclatante che si scontra con la dura realtà di oggi.

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