La manovra di bilancio ancora al centro del dibattito: la procedura d’infrazione appare più vicina, mentre Francia e Germania fanno fronte comune contro l’Italia
La procedura di infrazione sulla manovra italiana è sempre più vicina.
Dopo la risposta di Roma a Bruxelles, la palla è tornata ufficialmente nelle mani della Commissione europea che mercoledì 21 novembre pubblicherà il suo parere (stavolta definitivo) sulla Legge di Bilancio 2019 e potrebbe anche scegliere di richiedere l’apertura di una procedura sanzionatoria.
Contro l’Italia è tornata ad esprimersi anche l’Austria, che più volte (assieme all’Olanda) ha richiesto all’Unione europea di reagire in virtù di una manovra mai realmente modificata da Roma.
Manovra: Francia e Germania contro l’Italia
Dell’impasse si discuterà forse già oggi in sede di Eurogruppo. Alla riunione non sarà presente soltanto il Ministro Tria, ma anche i Ministri dell’economia di Francia e Germania che proprio nei giorni scorsi hanno fatto fronte comune contro i Paesi rei di non rispettare il Patto di Stabilità, Italia compresa.
Questi ultimi, secondo il progetto condiviso di Parigi e Berlino, verranno sanzionati impedendogli di usufruire dei fondi futuri del bilancio dell’Eurozona.
Contro l’Italia, comunque, è tornata ad esprimersi anche l’Austria, che più volte ha richiesto all’Unione europea di reagire in virtù di una manovra mai realmente cambiata da Roma.
Le ultime dichiarazioni del Governo
A pochi giorni dal verdetto della Commissione europea sulla manovra e ad un passo dalla procedura di infrazione ai danni dell’Italia, il Governo gialloverde non pare intenzionato a fare marcia indietro.
Il Vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio non si è detto preoccupato:
“In Europa sanno tutti che il nostro obiettivo è portare a casa questa legge di Bilancio con il reddito di cittadinanza, la pensione di cittadinanza e quota 100”,
ha affermato in un intervento a Pomigliano d’Arco.
Più o meno dello stesso avviso Matteo Salvini, che ha parlato di un’Italia pronta a votare contro la proposta congiunta di Francia e Germania e ha definito “ingenerose” le eventuali sanzioni dell’Unione europea contro l’Italia, un Paese che manda più soldi di quanti ne riceve indietro.
“Siccome paghiamo l’associazione a questo club, vorremmo che questo club ci trattasse con rispetto. Noi non siamo qui per scardinarla, ma per cambiare alcune regole europee che danneggiano i cittadini europei e gli italiani”,
ha affermato.
L’ottimismo del Governo, comunque, non sottrarrà l’Italia al giudizio della Commissione europea. Gli occhi del mercato saranno puntati ora al prossimo mercoledì 21 novembre.
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