Stato patrimoniale

Lo stato patrimoniale è una dichiarazione finanziaria che riepiloga gli attivi, le passività e il patrimonio netto di un’azienda in un dato momento. Questi tre segmenti dello stato patrimoniale danno agli investitori un’idea di ciò che una società detiene e deve, nonché l’importo investito dagli azionisti.

Lo stato patrimoniale è dato dalla seguente formula:

Attività = passività + patrimonio netto

Cos’è lo stato patrimoniale

Nello stato patrimoniale le due parti presenti nell’equazione di cui sopra - attività da un lato e passività più il patrimonio netto dall’altro - si devono bilanciare. Il motivo è intuitivo: una società deve pagare tutti gli asset che detiene (beni) prendendo in prestito denaro (assumendo passività) o prendendolo dagli investitori (emissione del patrimonio netto).

Ad esempio, se un’azienda apre un prestito di cinque anni in una banca per un valore di 4.000 euro, i suoi beni - in particolare la sua liquidità - aumentano di 4.000 euro; anche le sue passività, in particolare il debito a lungo termine, aumenta di 4.000 euro, bilanciando i due lati dell’equazione. Se la società richiede 8.000 euro dagli investitori, le sue attività aumentano di tale importo, così come il suo patrimonio netto. Tutti i ricavi in eccesso generati dall’azienda rispetto alle proprie passività andranno ad aumentare il patrimonio netto detenuto dai proprietari. Questi ricavi saranno bilanciati sul lato delle attività, che appaiono come cassa, investimenti, inventario o altri asset.

Le attività, le passività e il patrimonio netto sono composti da diversi conti più piccoli che contraddistinguono le specificità delle finanze aziendali. Questi conti variano a seconda dell’industria di riferimento e gli stessi termini possono avere implicazioni diverse a seconda della natura dell’attività. In generale, però, ci sono alcuni componenti comuni utili da conoscere per gli investitori.

Attività
All’interno del segmento patrimoniale i conti sono elencati dall’alto verso il basso in ordine di liquidità, cioè la facilità con cui possono essere convertiti in denaro. Sono suddivisi in attività correnti, quelle che possono essere convertite in denaro in un anno o meno e in attività non correnti o a lungo termine, che non possono essere convertite.

Ecco l’ordine generale dei conti all’interno delle attività correnti:

  • Disponibilità liquide e mezzi equivalenti: le attività più liquide, inclusi i titoli del Tesoro e i certificati di deposito a breve termine, nonché le riserve di moneta
  • Titoli negoziabili: titoli di equity e titoli di debito per i quali esiste un mercato liquido
  • Crediti: denaro che i clienti devono alla società, inclusi gli accantonamenti dei conti dubbi
  • Inventario: beni disponibili per la vendita, valutati al minore dei costi o al prezzo di mercato
  • Spese prepagate: rappresentano il valore già pagato, come assicurazioni, contratti pubblicitari o affitto

Le attività a lungo termine includono quanto segue:

  • Investimenti a lungo termine: titoli che non saranno o non possono essere liquidati nel prossimo anno
  • Immobilizzazioni: comprendono terreni, macchinari, attrezzature, edifici e altri beni duraturi
  • Immobilizzazioni immateriali: comprendono attività non fisiche ma ancora preziose quali la proprietà intellettuale e l’avviamento; in generale, le immobilizzazioni immateriali sono elencate solo sullo stato patrimoniale se sono acquisite, anziché sviluppate in proprio - il loro valore può pertanto essere ridotto al minimo, non includendo, ad esempio, un logo riconosciuto a livello mondiale

Passività
Le passività sono i soldi che una società deve a terze parti, dalle fatture che deve pagare ai fornitori agli interessi sulle obbligazioni che ha emesso all’affitto e gli stipendi. Le passività correnti sono quelle dovute entro un anno e sono elencate in ordine di data di scadenza. Le passività a lungo termine sono dovute in qualsiasi momento dopo un anno.

I conti passivi correnti possono includere:

  • Quota corrente del debito a lungo termine
  • Indebitamento bancario
  • Interessi da pagare
  • Affitto, tasse, utenze
  • Stipendi
  • Prefissioni del cliente
  • Dividendi da pagare e altro

Le passività a lungo termine possono includere:

  • Debito a lungo termine: interesse e principio sulle obbligazioni emesse
  • Responsabilità del fondo pensione: il denaro che un’azienda deve pagare nei conti pensionistici dei propri dipendenti
  • Imposta differita: le imposte maturate ma che non saranno pagate per un altro anno;
  • Alcune passività fuori bilancio, il che significa che non verranno visualizzate sul bilancio, come ad esempio i leasing operativi

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