Cosa si intende per patrimonio netto e come si calcola

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31 Ottobre 2024 - 16:08

La guida per capire il calcolo e la definizione del patrimonio netto. Scopriamo insieme perché è così importante per la gestione aziendale.

Cosa si intende per patrimonio netto e come si calcola

Il patrimonio netto è uno strumento chiave per comprendere la solidità di un’azienda. Conoscere le sue componenti e saper calcolare il valore netto permette di valutare la capacità aziendale di generare valore per gli azionisti e affrontare i propri impegni finanziari.

In sintesi, il patrimonio netto fa riferimento alla differenza tra le attività e le passività che compongono lo stato patrimoniale di un’impresa. Ma quali sono la formula e le modalità che rendono possibile il calcolo dello stesso?

Quando una società o una qualsiasi attività vengono create e diventano operative, la definizione di patrimonio netto coincide con il capitale (sociale) che il soggetto economico apporta - in linea di massima si tratta degli azionisti.

Per il calcolo del patrimonio netto sarà opportuno fare qualche precisazione aggiuntiva. Vediamo allora cos’è il patrimonio netto, come si calcola e quando si utilizza questo dato.

Cos’è il patrimonio netto? Definizione completa

Il patrimonio netto è un concetto cardine nel mondo della contabilità aziendale, rappresentando, come detto, la differenza tra le attività e le passività di un’azienda.

In altre parole, il patrimonio netto è il valore residuo di una società, ovvero ciò che rimane ai soci o agli azionisti una volta che tutti i debiti verso terzi sono stati pagati. È considerato una misura della solidità patrimoniale di un’azienda e un indicatore della sua stabilità finanziaria.

La definizione di patrimonio netto si collega anche al concetto di «capitale netto» o «capitale proprio», termini che vengono talvolta utilizzati come sinonimi. In effetti, il patrimonio netto riflette il valore intrinseco dell’azienda, a partire dal capitale investito inizialmente dai soci o dagli azionisti, incrementato (o ridotto) dai profitti e dalle perdite accumulati nel tempo.

Il patrimonio netto è, in pratica, costituito dalle fonti di finanziamento interne derivanti dai soggetti che costituiscono l’azienda (azionisti). Vale la pena di ricordare come la definizione e il calcolo del patrimonio non forniscano indicazioni in merito al valore del titolo societario. Questo valore è fondamentale, però, anche per valutare la sostenibilità delle scelte aziendali e la capacità dell’impresa di reinvestire per crescere nel tempo.

Si noti, poi, come la definizione di capitale netto si differenzi da quella di capitale lordo (patrimonio aziendale) che non prende in considerazione soltanto i mezzi propri utilizzati per finanziare la società, ma anche quelli derivanti dal concorso del capitale di credito.

Differenza tra patrimonio netto, capitale sociale e capitale proprio

In sintesi, quindi, il patrimonio netto risponde alla domanda «Quanto vale realmente l’azienda» e rappresenta il totale degli apporti dei proprietari e degli utili accumulati, meno eventuali perdite e distribuzioni di dividendi.

Ma quando si parla di finanza aziendale, i termini patrimonio netto, capitale proprio e capitale sociale possono sembrare simili, ma in realtà identificano concetti distinti. Dopo aver definito cos’è il patrimonio netto, analizziamo ciascuno di questi termini per capire meglio le loro differenze.

Il capitale sociale è la parte iniziale degli apporti dei soci o degli azionisti al momento della costituzione dell’azienda. Questo capitale iniziale, definito nello statuto della società, rappresenta un obbligo di legge per tutte le società di capitali e costituisce il fondamento su cui si basa la solidità della società.

Il capitale sociale è, dunque, una quota fissa e non varia (se non attraverso specifiche modifiche di statuto). Ribadiamo, inoltre, che all’atto di costituzione dell’azienda capitale sociale e patrimonio netto si equivalgono, ma con il passare del tempo tendono a divergere poiché nel calcolo entrano in gioco altri elementi evidenziati come utili, riserve e così via.

Il capitale proprio, o equity, invece, rappresenta il valore totale degli apporti fatti dai soci e degli utili trattenuti. È una misura più completa del capitale sociale poiché include non solo l’importo iniziale, ma anche gli eventuali aumenti di capitale e gli utili reinvestiti, meno eventuali perdite accumulate nel tempo. Si tratta, quindi, della vera risorsa di cui dispone l’azienda per affrontare le sue attività.

Da cosa è dato il patrimonio netto? La composizione dettagliata

Il patrimonio netto è formato da diverse componenti. Per quanto riguarda le imprese, esso si compone di un capitale sociale, delle riserve, delle perdite e degli utili accumulati, oltre che delle quote di pertinenza dei terzi.

  • Capitale sociale: per definizione, come anticipato, è il calcolo di quanto conferito dai soci nel momento di costituzione della società ed è diviso in quote assegnate in modo proporzionale a quanto versato. “Quanto mettono” gli azionisti, in sintesi.
  • Riserve: parliamo degli utili societari che non vengono distribuiti ma immagazzinati, sia come forma di autofinanziamento e reinvestimento e sia per far fronte a eventi imprevisti, come copertura di eventuali perdite future. Si distinguono in:
    riserve legali: obbligatorie per legge e vincolate a determinati utilizzi;
    riserve statutarie: previste dallo statuto e vincolate a specifiche finalità;
    riserve straordinarie: accantonamenti effettuati a discrezione dell’azienda, spesso utilizzati per futuri investimenti o coperture.
  • Utili da destinare: sono utili che potrebbero essere sia incorporati nelle riserve sia distribuiti ai soci. Gli utili non distribuiti diventano parte del patrimonio netto, mentre quelli distribuiti sotto forma di dividendi ne riducono il valore complessivo.
  • Perdite in sospeso: riferibili sia alla perdita dell’ultimo esercizio sia a quella di esercizi precedenti in attesa di copertura.

Si ricordi che tale distinzione non è presente all’interno delle società individuali. Alla luce di tutti questi componenti, quali sono le modalità di calcolo del patrimonio netto?

Come calcolare il patrimonio netto: formula ed esempi pratici

Ora che abbiamo ben chiaro cos’è il patrimonio netto e quali sono definizione, significato e componenti, cerchiamo di capire come si calcola tale misura e perché è così importante.

Il calcolo del patrimonio netto avviene tramite la seguente formula generale:

  • Patrimonio netto = Attività totali − Passività totali

Che equivale a dire:

PN = capitale sociale + riserve + utili da destinare - perdite in sospeso

Dal calcolo del patrimonio netto societario possono emergere diverse opzioni.

  • Patrimonio netto = attività: se emerge che il suo valore corrisponde a quello delle attività significa che la società in questione non ha debiti e si autofinanzia.
  • Attività > passività: se invece emerge che le attività sono superiori alle passività, il calcolo del patrimonio netto avrà un risultato positivo.
  • Attività = passività: se invece le attività e le passività hanno lo stesso valore il patrimonio netto è pari a zero il che significa che l’azienda non ha fonti di autofinanziamento ma utilizza quelle di terzi.
  • Passività > attività: infine, se le passività sono maggiori delle attività allora si parla di patrimonio netto negativo, ossia di deficit patrimoniale.

Esempio: se un’azienda ha attività patrimoniali (immobilizzazioni + attivo circolante) pari a €1.391.900 e passività (a lungo termine + correnti) pari a €470.000, il calcolo del patrimonio netto sarà dato dalla seguente formula:

PN = €1.391.900 - €470.000 = 921.900 €

Significa che i mezzi di autofinanziamento della società sono pari a 921.900 euro.

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