Cos’è la riserva obbligatoria?

Pierandrea Ferrari

02/12/2020

13/04/2021 - 09:40

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La riserva obbligatoria è una misura fondamentale per la stabilità del comparto bancario. Ecco una guida sul suo funzionamento e sulle sue finalità.

Cos’è la riserva obbligatoria?

Che cos’è la riserva obbligatoria? Introdotta in Italia nel 1926 – e utilizzata come strumento di politica monetaria dall’Unione europea a partire dal 1999 – questa misura permette alle banche di avere costantemente un livello minimo di liquidità per, eventualmente, saldare la propria esposizione debitoria nei confronti degli altri istituti.

Di seguito una guida esaustiva sul funzionamento della riserva obbligatoria, unitamente a un’analisi delle principali finalità che hanno indotto il legislatore a introdurla.

Che cos’è la riserva obbligatoria

Secondo le disposizioni dell’Eurosistema – organo dell’Unione europea che riunisce la BCE e le banche centrali dei Paesi membri – gli istituti di credito devono accantonare una percentuale delle loro passività presso la banca centrale nazionale sotto forma di depositi. Questa percentuale è la riserva obbligatoria, il cui ammontare viene calcolato a partire dalle passività di bilancio, sulle quali vengono applicate delle aliquote.

Il calcolo non viene effettuato quotidianamente, ma su un periodo di mantenimento – intorno alle sette settimane – in cui viene valutata la media dei saldi di fine giornata dei conti di riserva. In Italia, l’adempimento all’obbligo di riserva - secondo l’attuale normativa - può avvenire anche tramite un intermediario soggetto alla riserva obbligatoria, previa approvazione della richiesta da parte della Banca d’Italia.

Vista l’importanza della misura per la stabilità del comparto bancario, la mancata ottemperanza dell’obbligo di riserva da parte di una banca – o di qualunque soggetto che rientri nella definizione di ente creditizio - può portare a delle sanzioni. Quest’ultime vengono calcolate applicando all’ammontare dell’inadempienza un tasso di penalizzazione superiore di 2,5 punti percentuali rispetto alla media del tasso d’interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale dell’Eurosistema nello stesso periodo.

A cosa serve la riserva obbligatoria

Il ricorso alla riserva obbligatoria serve ad assolvere delle funzioni ritenute fondamentali in ambito bancario. Di seguito un rapido recap sulle finalità dell’imposizione normativa che ha introdotto questa misura:

  • Tutela del risparmio: una delle funzioni della riserva obbligatoria è di tutelare i depositi bancari dei risparmiatori. Questa d’altronde era l’accezione dell’obbligo di riserva quando fu istituito in Italia nel 1926: imponendo alle banche di impegnare una quota delle loro risorse in attività a rischio nullo, si incrementa la tutela nei confronti dei correntisti.
  • Politica monetaria: con il tempo, il ritocco al ribasso o al rialzo della riserva obbligatoria è diventato uno strumento efficace di politica monetaria. In questi termini, si parla di manovra restrittiva quando una banca centrale aumenta la percentuale di obbligo di riserva, e di manovra espansiva quando quest’ultima viene ridotta. Ad esempio, la scorsa primavera la Cina ha ridotto l’indice medio di riserva obbligatoria, permettendo alle banche di avere maggiore liquidità a disposizione per elargire prestiti.
  • Finanziamento del settore pubblico: questa finalità ha contraddistinto in passato l’Italia, che permetteva alle banche di versare la riserva con i titoli di Stato, dirottando consequenzialmente una parte del risparmio nel settore pubblico e garantendo un maggiore assorbimento delle obbligazioni emesse dal Tesoro.
  • Funzione di ammortizzazione: in alcune circostanze è possibile che la riserva obbligatoria permetta di ammortizzare la liquidità sul mercato monetario.

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