Cavie per coronavirus: offerti 4.000 euro a chi si fa contagiare

Marta Tedesco

10 Marzo 2020 - 17:16

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Coronavirus e vaccini: laboratorio inglese offre 4.000 euro ai volontari che si faranno contagiare dal virus.

Cavie per coronavirus: offerti 4.000 euro a chi si fa contagiare

Con lo scoppiare dell’emergenza coronavirus, la necessità di trovare una cura è diventata un’urgenza. Stando a quanto riportato dalla testata britannica The Times, i ricercatori del laboratorio Hvivo nel Regno Unito si stanno impegnando a trovare un vaccino e proprio per questo stanno cercando 24 volontari a cui iniettare due ceppi diversi del Covid-19.

Ciascun volontario sarà ricompensato con una somma di circa 4.000 euro (3.500 sterline), ma dovrà restare in quarantena 14 giorni. Il progetto per la sperimentazione del vaccino non è ancora stato approvato, ma è al vaglio delle autorità sanitarie.

Cavie per il coronavirus: offerta di “lavoro” da 4.000 euro

La corsa alla ricerca di un vaccino contro il coronavirus ha smosso l’impegno di diversi centri di ricerca. Tra questi anche quello della società Hvivo di Londra. I ricercatori del laboratorio, infatti, hanno deciso di assoldare 24 volontari per poter testare l’efficacia delle terapie in fase di sviluppo. Chi deciderà di sottoporsi ai test riceverà un compenso di 3.500 sterline, ma dovrà essere disposto a stare in quarantena 14 giorni.

Nello specifico, ai volontari verranno iniettati due diversi ceppi del Covid-19, ovvero il 0C43 e il 229E. Questi due virus sono causa di difficoltà respiratorie e affanno, ma tali sintomi si presentano in maniera più blanda rispetto a quelli propri del coronavirus. Si tratta infatti di ceppi sostanzialmente diversi, ma i ricercatori del Hvivo sono convinti che i test potrebbero ugualmente condurre a trovare un vaccino efficace contro il Covid-19. Per ora il progetto di sperimentazione non è stato ancora approvato, ma è al vaglio della Medicines and Healthcare Products Regulatory Agency, ovvero l’autorità di settore britannica.

I passi avanti della ricerca

Ad oggi, sono più di 100 mila le persone al mondo infettate dal coronavirus. Si contano fino 3.800 morti, dei quali 366 solo in Italia. Secondo i dati raccolti dalla World Health Organisation, sono circa una ventina gli istituti impegnati nella ricerca di un vaccino contro il coronavirus.

Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria, si è espresso positivamente rispetto a questo tema:

A oggi sono 35 i vaccini candidati contro Covid-19 in tutto il mondo, erano una decina di meno solo qualche settimana fa. Grazie a un network internazionale si sta correndo davvero e penso che avere 35 candidati vaccini non sia per niente poco. Ci sono inoltre 14 imprese attive nella sperimentazione di vaccini, farmaci nuovi o prodotti già esistenti che si testano contro il nuovo coronavirus.

A che punto è il vaccino

Anche il MIGAL - Galilee Research Institute, istituto di ricerca israeliano, ha espresso ottimismo rispetto al progresso della ricerca: “siamo vicini alla creazione di un vaccino anti coronavirus”. I ricercatori hanno spiegato che “questa possibilità è stata identificata come sottoprodotto dello sviluppo di un vaccino contro l’Ibv (virus della bronchite infettiva), una malattia che colpisce il pollame, la cui efficacia è stata dimostrata in studi pre-clinici condotti presso l’Istituto stesso”.

Pare infatti che il coronavirus che attacca il pollame abbia “un’elevata somiglianza genetica con il Covid-19 umano e che utilizza lo stesso meccanismo di infezione, un fatto che aumenta la probabilità di ottenere un vaccino umano efficace in breve tempo”. Per cui il MIGAL “dopo aver apportato le necessarie modifiche genetiche per adattare il vaccino al Covid-19 (il ceppo umano del coronavirus) sta lavorando per ottenere le approvazioni di sicurezza che consentiranno test in vivo e l’avvio della produzione di un vaccino per contrastare il coronavirus”.

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