Coronavirus USA: cosa vuole fare Biden e cosa ha fatto Trump

Riccardo Lozzi

13 Novembre 2020 - 17:22

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Un confronto tra le misure annunciate da Biden e le azioni di Trump messe in campo nella lotta al coronavirus.

Coronavirus USA: cosa vuole fare Biden e cosa ha fatto Trump

Il neo presidente eletto Joe Biden ha annunciato un nuovo piano per la lotta al coronavirus negli Stati Uniti a partire dalla data del suo insediamento alla Casa Bianca il prossimo 20 gennaio.

Biden, nella sua conferenza di lunedì aveva infatti affermato di voler istituire una task force composta da 13 membri tra medici, esperti di sanità pubblica e ricercatori, delineando alcune delle misure pronte a essere attivate.

Coronavirus: cosa vuole fare Biden e cosa ha fatto Trump

Nelle ultime 24 ore gli USA hanno raggiunto la cifra record di oltre 163 mila nuovi contagi. Un numero certamente impressionante ma che, se confrontato in termini percentuali, è, ad esempio, minore di quello registrato in Italia.

Mettendo a paragone il Belpaese e l’America durante l’ultima settimana, si può osservare come i tamponi per ogni milione di abitante siano 2.959 in Italia e 4.242 negli States.

Inoltre, nel caso del nostro Paese abbiamo un rapporto del 16% di casi positivi con 45 decessi, mentre gli USA registrano l’8% di positivi e 18 decessi per milione di abitanti.

Andiamo quindi a fare un raffronto sulle politiche che Biden è pronto a mettere in atto una volta iniziato il suo mandato, e le azioni attuate da Donald Trump per contrastare il Covid-19.

Mascherine obbligatorie

Biden:
Non è ancora chiaro se il presidente può attuare un obbligo delle mascherine a livello nazionale, trattandosi per gli USA di una Repubblica Federale, in cui gli Stati mantengono una forte autonomia in queste materie.

Tuttavia l’obiettivo del ticket Biden-Harris è di trovare degli accordi con i governatori e i sindaci per incoraggiarli a emettere ordinanze che prevedano questa imposizione.

Inoltre, l’ex vicepresidente si è spesso mostrato in pubblico indossando questo dispositivo di sicurezza, cercando anche di sensibilizzare i propri sostenitori.

Trump:
La posizione sulle mascherine di Trump emersa dalle dichiarazioni pubbliche degli ultimi mesi è invece più confusa. Se all’inizio sosteneva che lui non l’avrebbe indossata poiché si trattava di una misura aggiuntiva volontaria, a ridosso della data delle elezioni il suo atteggiamento è cambiato.

In più di un’occasione ha affermato che si trattasse di un gesto patriottico da adottare, criticando comunque il suo avversario che, secondo The Donald, aveva un comportamento eccessivo al riguardo.

Inoltre, Trump ha sostenuto che il Dottor Fauci, attuale capo della task force contro il coronavirus, avesse inizialmente affermato che le mascherine non fossero uno strumento utile per prevenire il contagio. Parole seccamente smentite dal diretto interessato.

Tamponi e contact tracing

Biden:
Il piano di Biden è quello di garantire che tutti gli americani abbiano accesso a test regolari, affidabili e gratuiti. Il prossimo presidente americano sarebbe pronto a mettere in piedi una Pandemic Testing Board per distribuire decine di milioni di test e cercare, in questo modo, di tracciare le presone senza sintomi e mappare la distribuzione dei contagi.

Trump:
In più di un’occasione Donald Trump ha incolpato l’aumento dei test effettuati che, a suo dire, avrebbero causato l’innalzamento dei casi. La sua amministrazione ha quindi provato a modificare le linee guida sostenendo come non fosse necessario effettuare i tamponi agli asintomatici.

Regole per il distanziamento sociale

Biden:
Joe Biden e Kamala Harris hanno illustrato come i Centers for Disease Control giocheranno un ruolo fondamentale nella lotta al contagio, fornendo i dati di un territorio e, di conseguenza, aumentando o abbassando le misure restrittive riguardo il distanziamento sociale.

Ciò include anche decidere l’apertura o la chiusura delle scuole, insieme alle regole necessarie per rendere sicure le aule.

Trump:
Come per le mascherine, Trump ha dato messaggi contrastanti rispetto alle regole per la distanza di sicurezza tra le persone.

Quello che si è notato durante la sua campagna elettorale è che, al contrario dello sfidante democratico, il tycoon non ha mai scoraggiato la presenza della folla alle sue manifestazioni, non preoccupandosi di far rispettare lo spazio di almeno un metro tra le persone.

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