Conte oggi su nuove misure e DPCM: cosa ha detto nella DIRETTA alla Camera

Isabella Policarpio

02/11/2020

02/11/2020 - 16:12

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Giuseppe Conte ha spiegato alla Camera le misure restrittive del prossimo DPCM: sì al coprifuoco nazionale e limiti agli spostamenti regionali. Cosa ha detto in Parlamento.

 Conte oggi su nuove misure e DPCM: cosa ha detto nella DIRETTA alla Camera

Nell’intervento di oggi alla Camera, Giuseppe Conte ha tracciato le misure che entreranno presto in vigore nel prossimo DPCM: confermati coprifuoco nazionale, implemento della didattica online e chiusura delle regioni più a rischio.

Chiusi in tutta Italia musei, sale scommesse e centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi. Per il momento Conte smentisce un secondo lockdown generale: saranno le singole regioni - di concerto con il Ministero della Salute - a stabilire misure più restrittive in base all’indice di contagio e al numero di posti disponibili in terapia intensiva.

"La strategia va modulata in base alle differenti criticità individuate nei territori. Il nuovo Dpcm individuerà tre aree corrispondenti ad altrettanti scenari di rischio, per ciascuno dei quali sono previste misure via via più restrittive".

Sugli stessi argomenti, il premier è atteso in Senato alle 17.00.

Conte alla Camera discorso e aggiornamenti in DIRETTA: cosa ha detto

Il discorso integrale in DIRETTA streaming sul canale YouTube della Camera dei deputati:

Dopo aver tracciato il quadro epidemiologico in Italia e in Europa, Conte ha spiegato quali saranno le misure restrittive del prossimo DPCM:

Coprifuoco nazionale
Il premier conferma l’intenzione di introdurre il coprifuoco nella fascia serale fino alle prime ore del mattino in tutta Italia: “limitazione degli spostamenti a tarda ora”, queste le sue parole, senza però indicare l’esatto orario. Tuttavia, secondo le ultime dichiarazioni, sembra scontato il coprifuoco nazionale dalle 21 alle 5 del mattino successivo.

Chiusura regioni
Per quanto riguarda gli spostamenti tra regioni ci sarà una restrizione, come anticipato nei giorni scorsi. Questa misura serve ad impedire la propagazione del virus dalle regioni più a rischio (Lombardia, Piemonte, Lazio, Valle d’Aosta, Campania) verso quelle con numeri meno preoccupanti.
Si potrà uscire dai confini regionali per motivi di salute, lavoro, urgenza e necessità da giustificare mediante modulo di autocertificazione.

Misure differenziate tra regioni
I presidenti di regione potranno imporre misure più severe di quelle previste a livello nazionale. Questa scelta, secondo Conte, consente di rispondere in maniera più efficace alle concrete esigenze dei territori. Ciò significa che per il momento è escluso il lockdown totale analogo ai mesi di marzo, aprile e maggio. Le restrizioni saranno decise guardando “alle fasce di pericolo” elaborate dal Ministero della Salute insieme al CTS.

Chiusura centri commerciali in tutta Italia
Chiusura nazionale dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi. Al loro interno possono restare aperti soltanto farmacie, parafarmacie e tabacchi. Chiusi anche bingo, sale da gioco e sale scommesse. Ecco spiegato chi chiude e chi resta aperto dal 4 novembre.

Chiusi musei e mostre
Confermata la chiusura di musei e mostre su tutto il territorio italiano. Questi erano rimasti aperti dopo il DPCM del 24 ottobre.

Didattica a distanza
Implementata la didattica distanza. Sarà cura del Governo offrire ammortizzatori sociali adeguati a consentire il coordinamento tra impegni lavorativi e familiari per i genitori che non possono sfruttare lo smart working, in primis il congedo parentale.

Trasporti
Novità del prossimo DPCM è anche la riduzione della capienza a bordo dei mezzi pubblici: dal 70% si passa al 50%. Resta però da chiarire come e in quale misura verranno implementate le corse e a chi spetta vigilare sulla capienza all’interno di treni, metropolitane, autobus e tram.

Test rapidi presso medici di base e pediatri
Da questa settimana si potranno fare test rapidi antigenici direttamente dal medico di base e dai pediatri di libera scelta, così da ridurre il carico di lavoro presso le ASL ed evitare le code nei centri di analisi privati e drive in. Questo assicurerà un monitoraggio più efficace della popolazione infetta, asintomatica e paucisintomatica.

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