Come investire nel 2015: le politiche monetarie europee e le tendenze dei mercati

Simone Casavecchia

01/12/2014

Lo scenario dei mercati finanziari del 2015 si adatterà alle differenti scelte di politica economica che gli Stati stanno mettendo in campo anche se le azioni saranno le grandi favorite.

Come investire nel 2015: le politiche monetarie europee e le tendenze dei mercati

Le differenti scelte di politica economica dei principali attori mondiali inciderà profondamente sulle scelte dei mercati principali e degli operatori di riferimento: ne sono convinte le principali case di gestione del risparmio che hanno lanciato utili segnali per quanto riguarda le scelte degli investitori nel 2015.

Le politiche economiche
Lo scenario americano e quello britannico, strettamente collegato, stanno assistendo alla fine, o quanto meno alla riduzione, delle manovre espansive che sono riuscite ad arginare la crisi economica e a determinare una crescita del Pil e delle Borse mentre uno scenario assai diverso si è configurato sia in Giappone che in Europa: nel primo caso, infatti, gli stimoli economici sono ancora in fase di attuazione mentre nel secondo, la BCE sembra sempre più prossima a prendere la fatidica decisione di attuare il tanto agognato quantitative easing che mettendo in circolazione una quantità maggiore di moneta, per acquistare i titoli di stato, dovrebbe contrastare la preoccupante diminuzione dei prezzi al consumo e la mortificazione della domanda.

Le scelte dei risparmiatori
Per quanto riguarda le conseguenze sui mercati, va ricordato che ci si trova in una situazione in cui continua a mantenersi stabile un livello molto basso dei tassi di interessi. Nella visione comune di molti operatori finanziari e responsabili degli investimenti si tratta di uno scenario in cui diviene sconsigliabile detenere liquidità o effettuare investimenti a breve e brevissimo termine, dal momento che la remuneratività dei premi di rischio si è sostanzialmente abbassata, fermo restando la loro appetibilità.
Una migliore remunerazione potrebbe essere ottenuta perseguendo la via alternativa del mercato azionario, da preferire anche alle obbligazioni. Le valutazioni azionarie appaiono, infatti, ancora ragguardevoli, sia rispetto agli standard storici, sia in valore assoluto.

Come investire in Europa
Secondo molti operatori finanziari il 2015 potrebbe essere l’anno in cui le azioni dell’area euro potrebbero ottenere nuova linfa vitale, qualora dovesse realizzarsi effettivamente l’incremento della base monetaria di cui la Bce parla da molto tempo. Svalutare l’euro significherebbe spianare la strada alle esportazioni, una possibilità che potrebbe riscuotere anche maggior successo se associata a misure per rilanciare gli investimenti aziendali e i consumi messe in campo dai singoli governi nazionali; misure attese soprattutto in Italia.
In Europa gli esperti consigliano di investire soprattutto sui ritorni derivanti dalle cedole: i dividendi costituiscono, infatti, il 60% dei ritorni di lungo termine dell’azionariato e i bilanci di molte società europee, soprattutto medio-grandi, nonostante la crisi hanno segnato delle performance positive.
Nonostante il taglio del rating sovrano e l’odierno crollo dello yen, il Giappone viene considerato la scelta di investimento più remunerativa da molte case di investimento dal momento che i dati deludenti sulla crescita economica hanno portato a un incremento degli stimoli monetari a cui dovrebbero presto essere associate altri interventi governativi e a cui vanno associate valutazioni interessanti sui titoli. Guardato con favore anche lo scenario americano, considerato a tutt’oggi quello dove la ripresa e la crescita si sono attestate in modo più netto.
A livello globale, inoltre, una soluzione vincente per diversificare il portafoglio, potrebbe essere costituita dagli investimenti in grandi opere e comparto immobiliare, dal momento che i bassi tassi di interesse per finanziare le costruzioni ne ampliano le opportunità. Alcune società di gestione del risparmio hanno già inserito questa tipologia di investimento nei loro piani per il 2015, dal momento che il settore immobiliare è rimbalzato del 25% nell’ultimo anno e offre cedole interessanti, che derivano dai canoni di locazione e che battono anche quelle delle azioni e delle obbligazioni.

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