Nella storia di CleanBnB due campagne di equity crowdfunding di successo. Ecco come la piattaforma di gestione degli affitti brevi ha fatto centro (anche) grazie alla raccolta di fondi online.
Più di 626.000€ raccolti, oltre 300 investitori e una valutazione di 4.500.000€. Sono numeri che dimostrano che quella tra l’equity crowdfunding e CleanBnB è una storia d’amore a lieto fine che vale la pena raccontare.
In pieno boom sharing economy e Airbnb-mania, CleanBnB ha ideato un innovativo servizio di gestione degli affitti brevi togliendo ai proprietari di casa tutte le incombenze legata alle prenotazioni, all’accoglienza e all’assistenza agli ospiti durante il soggiorno, alle pulizie e al cambio della biancheria. In un periodo in cui mettere a reddito la seconda casa sui portali online come Airbnb e Booking è diventato una pratica sempre più diffusa, CleanBnB è riuscita a intercettare i problemi e le necessità di un comparto in crescita.
CleanBnB: equity crowdfunding di successo
La storia della piattaforma, nata quattro anni fa come progetto incubato in Seed Project e oggi sulla strada della quotazione in Borsa Italiana sul listino AIM, passa attraverso due campagne di equity crowdfunding vincenti. Entrambe condotte su CrowdFundMe (non a caso il primo portale di crowdfunding azionario italiano a quotarsi in Borsa), le raccolte hanno rappresentato due tappe fondamentali nel percorso di crescita della società, dimostrando che l’equity crowdfunding può essere un canale efficace e funzionale per le start-up innovative, ma anche un’interessante via d’accesso alla finanza tradizionale.
Quella di Cleanbnb, dicevamo all’inizio, è una equity history più rappresentative del boom registrato dal settore negli ultimi anni: l’abbiamo infatti inclusa nella classifica delle campagne di maggior successo su CrowdFundMe.
Le due campagne su CrowdFundMe
È la primavera del 2016 quando CleanBnB affronta il suo primo round. A gennaio si era costituita in Srl e aveva avviato lo sviluppo commerciale a Milano, muovendo i primi passi anche in Veneto. Per l’equity crowdfunding in Italia è un anno importante, che si apre con l’emanazione da parte di Consob della tanto attesa riforma dell’equity crowdfunding, e si chiude con l’aumento degli sgravi fiscali al 30% per chi investe in startup e pmi innovative.
La prima campagna di CleanBnB chiude a giugno con una raccolta pari a 126.702€ da 90 investitori, il 253% rispetto all’obiettivo minimo di raccolta (50.000€).
Con le risorse raccolte la società ha aumentato il portafoglio appartamenti, raggiungendo con 350 unità l’obiettivo prefissato dalla raccolta, ed è sbarcata in 30 nuove città e località sparse in tutta Italia. Ha inoltre decuplicato i suoi incassi tra il primo e il terzo trimestre 2017. Questi risultati, ma soprattutto la prospettiva di crescita nell’immediato futuro, ha fatto crescere la sua valutazione, passando da 400.000€ a 4.000.000€.
Il round del 2016 ha lanciato CleanBnB tra i maggiori operatori nazionali, con una copertura del territorio unica e capillare. Da allora si sono susseguiti altri due aumenti di capitale (Back To Work 24 e Boost Heroes), che hanno permesso l’ingresso di nuovi soci facendo salire progressivamente la valuation della società. Nel frattempo una crescita inarrestabile del volume d’affari ha reso CleanBnB una società solida, in salute e con tutti i requisiti per proseguire il suo percorso di crescita.
L’esperienza positiva e i risultati raggiunti spingono la startup di Francesco Zorgno e Tatiana Skachko a lanciare un secondo round su CrowdFundMe nel 2018. Anche stavolta la campagna va in overfunding: in poco più di 20 giorni rispetto ai 60 previsti si raccolgono 500.000€, e stavolta sono in più di 200 a credere e a investire nel progetto. Con i capitali raccolti in questa fase CleanBnB decide di muoversi su quattro principali attività: consolidamento dell’assetto organizzativo a tutti i livelli; espansione delle attività in tutta Italia e consolidamento della leadership nelle città in cui è già presente; sviluppo tecnico della piattaforma gestionale; apertura all’estero, vista la forte scalabilità del progetto sui mercati stranieri più affini.
“La seconda campagna di crowdfunding di CleanBnB è una bellissima storia da raccontare in quanto si tratta della prima società che ha saputo accrescere e valorizzare gli investimenti dei nostri primi utenti sottoscrittori. Un grandissimo esempio di come dovrebbe essere svolta una campagna di equity crowdfunding non solo in termini di capitali raccolti, ma anche di organizzazione e professionalità” aveva raccontato Tommaso Baldissera Pacchetti, founder e CEO di CrowdFundMe, in occasione della chiusura della raccolta.
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