Cina taglia le stime di crescita 2017. Pesano il debito e la bolla immobiliare

Flavia Provenzani

6 Marzo 2017 - 12:18

Il governo della Cina taglia le previsioni di crescita 2017 al 6,5 per cento, cresce la paura per l’aumento del debito e per lo scoppio della bolla speculativa sull’immobiliare.

Cina taglia le stime di crescita 2017. Pesano il debito e la bolla immobiliare

La Cina ha tagliato le sue stime previsionali di crescita. La seconda economia più grande del mondo si prepara ad implementare una serie di riforme dalla linea dura per affrontare il problema dell’aumento del debito e per limitare i rischi nel suo settore finanziario interno.

Il governo cinese mira ad espandere la sua economia di circa il 6,5 per cento nel 2017, come riportato dal premier Li Keqiang in apertura della riunione annuale del Parlamento nella giornata di domenica. La Cina si aspettava una crescita tra il 6,5 e il 7 per cento per lo scorso anno e, infine, ha raggiunto il 6,7 per cento, il ritmo più lento degli ultimi 26 anni.

La concessione indiscriminata di prestiti e l’aumento della spesa pubblica hanno alimentato le paure tra i principali leader cinesi sui livelli di debito elevati e sullo scoppio di una bolla speculativa nel mercato immobiliare.

Il target sulla crescita dell’offerta di moneta nel 2017 è stato tagliato a circa il 12 per cento, da circa il 13 per cento per il 2016, mentre obiettivo sul disavanzo di bilancio del governo è stato mantenuto invariato al 3 per cento del prodotto interno lordo.

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La Cina continuerà ad attuare una politica fiscale proattiva e a mantenere una politica monetaria prudente, ha dichiarato Li, aggiungendo che il governo premerà sulle riforme dal lato dell’offerta e sulle misure per controllare i rischi a garanzia della sicurezza del settore finanziario.

"In generale, la posizione politica della Cina si è rivolta sul ’controllo del rischio’ e sulla ’crescita di bolle speculative’. Ciò significa che la politica monetaria verrà stretta gradualmente",

ha dichiarato Zhou Hao, economista specializzato nei mercati emergenti presso la Commerzbank AG nella sede di Singapore.

L’obiettivo per l’inflazione dei prezzi al consumo di quest’anno è stato mantenuto invariato al 3 per cento.

Cina vigile contro i rischi

La Cina dovrebbe avere dei livelli più elevati di vigilanza contro i rischi dagli asset non performanti, dal default del debito e la crisi bancaria, secondo Li.
Il governo cinese si impegna a portare avanti costantemente la riduzione della leva finanziaria, principalmente nel settore delle società non finanziarie, ha riferito.

Il Ministero delle Finanze sta svolgendo una serie di cambiamenti con l’obiettivo di reprimere rischio debito pubblico locale.

Il rapporto debito-PIL della Cina è salito al 277 per cento alla fine del 2016, dal 254 per cento rispetto all’anno precedente, con una quota crescente di nuovo credito utilizzata per pagare i costi di servizio del debito, secondo una recente nota pubblicata dalla UBS.

Le banche cinesi hanno erogato un record di 12.650 miliardi di yuan ($1.830 miliardi) di prestiti nel 2016, e i dati recenti mostrano che i nuovi prestiti hanno colpito quota 2.030 miliardi di yuan nel mese di gennaio, ad un massimo da record.

La banca centrale ha divulgato tramite un documento pubblicato il mese scorso che il processo di deleveraging del debito dovrebbe essere gestito con prudenza per evitare una crisi di liquidità e di bolle speculative.

"Applicheremo una gamma completa di strumenti di politica monetaria, mantenendo la stabilità di base della liquidità, monitorando che i tassi di interesse di mercato rimangano ad un livello adeguato e migliorando il meccanismo di trasmissione della politica monetaria",

ha dichiarato il premier Li.

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