Tra le prime vittime della guerra commerciale Usa-Cina c’è la bilancia di Pechino? Dal surplus di 33 miliardi al deficit di 5 miliardi. Che succede?
Contro ogni previsione, la bilancia commerciale della Cina è tornata a puntare l’attenzione contro la guerra dei dazi tra Washington e Pechino.
Nella precedente rilevazione il surplus del Dragone si era attestato su quota 33,75 miliardi di dollari americani. Per il mese di marzo, invece, gli analisti avevano previsto sì un calo dell’avanzo commerciale, ma soltanto su quota 27,21 miliardi. L’odierna rilevazione ha sorpreso tutti: la bilancia commerciale della Cina ha segnalato un inatteso deficit di 4,98 miliardi.
A determinarlo sono stati congiuntamente un aumento del 14,4% delle importazioni (dal +6,3% precedente) e una flessione del 2,7% delle esportazioni (dal +44,5% precedente). In quest’ultimo caso a scemare sono state le consegne dirette verso gli Stati Uniti, che proprio sui beni cinesi hanno imposto tariffe e dazi da capogiro.
Il surplus commerciale della Cina con gli Stati Uniti a marzo si è attestato a 15,4 miliardi di dollari, il tutto contro i 21 miliardi del mese precedente e contro i 17,7 del pari periodo 2017.
Negoziati segreti tra USA e Cina?
Stando a quanto affermato da Angel Gurria, segretario generale dell’Ocse, gli stati Uniti e la Cina starebbero attualmente portando avanti veri e propri negoziati segreti, volti ad allentare quelle tensioni che hanno fatto a lungo parlare di guerra commerciale. Un’ipotesi, questa, già allontanata dal ministero del commercio di Pechino.
Gurria ha fatto notare come intere settimane di minacce si siano concluse in un nulla di fatto. "Nessuno dei due Stati ha adottato un aumento delle tariffe", ha affermato il segretario che ha messo in guardia contro gli effetti di una guerra commerciale sull’economia globale, attualmente in fase di recupero con un tasso di sviluppo del 4%, già osservato nelle fasi pre-crisi finanziaria del 2008.
La reazione del mercato
L’inaspettato deficit evidenziato dalla bilancia commerciale cinese ha allarmato il mercato azionario asiatico. Dopo l’avanzamento ieri messo a segno da Wall Street, l’andamento delle Borse orientali è risultato più contrastato, frenato proprio dalla battuta d’arresto della bilancia di Pechino. Tra gli indici principali si segnala uno Shanghai a -0,65%, un Hang Seng sulla parità e un Nikkei a +0,64%.
È la prima volta da febbraio 2017 che la Cina si trova a fare i conti con una bilancia commerciale in deficit. In quell’occasione il rosso era stato di -9,15 miliardi di dollari.
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