A Mosca incontro tra i presidenti Xi Jinping e Vladimir Putin, mentre Pyongyang testa un missile intercontinentale: Donald Trump sta sbagliando tutto?
Independence Day amaro per Donald Trump. Il Presidente degli Stati Uniti infatti non ha di certo festeggiato nel migliore dei modi questo 4 luglio, viste le notizie più che preoccupanti che provengono dal fronte orientale.
Nella notte infatti la Corea del Nord ha effettuato un nuovo test missilistico, lanciando un Hwasong-14 che ha volato per 933 chilometri. Se voluto il vettore, che può trasportare anche una testata nucleare, potrebbe anche arrivare fino in Alaska.
Poche ore prima invece a Mosca si è tenuto un vertice tra il presidente cinese Xi Jinping e il suo collega russo Vladimir Putin, dove i due paesi hanno rafforzato il proprio fronte comune sia economico che per quanto riguarda la politica internazionale.
Donald Trump via Twitter ha condannato il nuovo test della Corea del Nord, esortando la Cina a muoversi per trovare una soluzione. Alla vigilia del G20 di Amburgo però, il sentore è che il Presidente degli Stati Uniti finora abbia inanellato soltanto una serie di errori dietro l’altro.
Cattive notizie per Donald Trump
Avrà ben poco da festeggiare quest’oggi Donald Trump. Oltre ai problemi interni dovuti al Russiagate, anche le notizie che arrivano dall’Oriente non avranno di sicuro fatto piacere al tycoon.
La Corea del Nord ha infatti annunciato di aver effettuato con successo un test missilistico, l’undicesimo dall’inizio di questo 2017. Dalla base di Banghyon, vicino al confine con la Cina, è stato lanciato un Hwasong-14 che ha percorso 933 chilometri prima di inabissarsi nel Mar del Giappone.
Il successo del test effettuato ha fatto esultare il regime di Pyongyang, in quanto il missile Hwasong-14 può coprire anche una distanza di 6.700 chilometri trasportando una testata nucleare.
Un fatto questo che darebbe riscontro all’annuncio fatto da Kim Jong-un al suo popolo nel discorso di capodanno, dove rivelò che la Corea del Nord fosse in possesso di missili nucleari capaci di raggiungere gli Stati Uniti.
Anchorage infatti, la capitale dell’Alaska, dista da Pyongyang poco più di 5.000 chilometri. Visto il successo del test, i missili Hwasong-14 in possesso dei nordcoreani potrebbero portare ad un attacco nucleare in territorio americano.
Anche se c’è poco da stare tranquilli, l’Italia non sarebbe comunque raggiungibile in maniera diretta da questi vettori, visto che Roma dista 8.700 chilometri da Pyongyang e sarebbe di fatto fuori dalla portata dei potenti missili.
I comandi statunitensi presenti in prossimità della penisola coreana finora hanno solo parlato di un missile di medio-raggio. La crescente preoccupazione generale però potrebbe essere un sintomo di come il pericolo invece sarebbe concreto.
Tutto questo poi arriva dopo lo scontro diplomatico tra Washington e Pechino nato a seguito dell’avvicinamento di una nave da guerra Usa all’isola del Tritone, facente parte dell’arcipelago delle Paracel controllato dalla Cina.
Una vicenda questa che è stato sicuramente uno degli argomenti del vertice di Mosca tra Xi Jinping e Vladimir Putin, dove i due presidenti hanno siglato 40 accordi bilaterali riguardanti il commercio, l’energia e la ricerca.
Cina e Russia quindi hanno rafforzato il loro legame economico, rinsaldando anche l’intesa strategica per quanto riguarda la politica internazionale. La situazione per Donald Trump quindi si fa sempre più difficile.
Gli errori degli Stati Uniti
In questo clima internazionale sempre più teso e problematico per gli Stati Uniti, Donald Trump ha risposto con due cinguettii su Twitter al nuovo test missilistico effettuato dalla Corea del Nord.
North Korea has just launched another missile. Does this guy have anything better to do with his life? Hard to believe that South Korea.....
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 4 luglio 2017
....and Japan will put up with this much longer. Perhaps China will put a heavy move on North Korea and end this nonsense once and for all!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 4 luglio 2017
Trump quindi scarica sulla Cina la responsabilità di dover fare pressioni su Kim Jong-un per far si che cessino i continui lanci di missili. Il Presidente quindi ribadisce il suo concetto secondo cui Pechino non starebbe facendo abbastanza per mettere a freno Pyongyang.
La Cina però al momento è più infastidita dal comportamento degli Stati Uniti che da quello della Corea del Nord. La provocazione dell’avvicinamento di una nave da guerra all’isola di Tritone e, soprattutto, il più di un miliardo di dollari di armi vendute a Taiwan, hanno irritato non poco Pechino.
Gli ultimi commessi, non sono altro che l’apice di una serie di errori fatti da Donald Trump nei pochi mesi finora della sua presidenza. In fatto di politica internazionale, il tycoon è riuscito a complicare la situazione degli Stati Uniti.
Dopo aver mostrato i muscoli bombardando la base militare in Siria e sganciando un potentissimo ordigno in Afghanistan, in Corea Trump ha rinforzato la presenza militare statunitense riprendendo il progetto dello scudo missilistico, facendo arrabbiare oltre che Kim Jong-un anche la Cina, visto che i radar americani arriverebbero a spiare anche nel loro territorio.
Dopo che a seguito della elezione di Trump si era paventato di un possibile avvicinamento con la Russia di Putin, le azioni militari in Siria non hanno fatto altro che irrigidire ancora di più Mosca, con i rapporti tra i due paesi ora che sono quasi ostili.
La Cina invece finora era rimasta abbastanza in disparte nelle varie dispute, mentre adesso è stata tirata in ballo in ogni senso dalle azioni del tycoon, con il risultato che Pechino ora ha rinvigorito il suo asse con la Russia.
La Corea del Nord intanto continua tranquillamente a effettuare i suoi test sempre più arditi, dimostrando che al momento potrebbe colpire in maniera efficace sia i militari americani dislocati vicino la penisola coreana sia direttamente il territorio statunitense.
Mentre Shinzo Abe e Moon Jae-in, rispettivamente presidenti di Giappone e Corea del Sud, chiedono che si aprano dei negoziati ufficiali con Pyongyang, la strategia di Trump finora ha soltanto peggiorato la situazione in tutte le criticità presenti in Asia.
Tranne Kim Jong-un, tutti questi presidenti ora si ritroveranno ad Amburgo per il G20, dove subito è un programma un vertice a tre tra Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud. La speranza è che, per una volta, Donald Trump decida di dare ascolto ai suoi colleghi e alleati nel portare avanti una strategia più diplomatica che militare.
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