Ci sarà un vaccino universale (non solo contro il COVID)

Giorgia Bonamoneta

14 Maggio 2021 - 22:56

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L’obiettivo del prossimo futuro è trovare un vaccino universale contro tutte le varianti di Covid-19 e contro i futuri eventi pandemici causati dalla famiglia dei coronavirus. A parlarne è stato Anthony Fauci sulle pagine di The Atlantic.

Ci sarà un vaccino universale (non solo contro il COVID)

Serve un vaccino universale”: queste le parole di Anthony Fauci, Consigliere medico capo del presidente americano. L’invito di Fauci è di pensare al futuro e di collaborare per impedire che nuovi virus possano colpire con la stessa intensità con la quale siamo stati attaccati dal Sars-CoV-2.

Eravamo impreparati a livello sanitario e impreparati a gestire la diffusione di un virus così contagioso in un mondo iperconnesso. In futuro non mancheranno di presentarsi situazione simili, alcuni hanno già azzardato una nuova data, come nei peggiori disaster movie: entro il 2025.

La maggior parte delle persone non vede ancora la luce in fondo al tunnel, ma una nuova minaccia è già pronta dietro l’angolo. Come fare per impedire di andare incontro a un nuova pandemia? La risposta dell’immunologo Fauci è chiara: serve un vaccino universale.

Collaborare oggi per avere un vaccino universale domani

Nel lontano 2015, davanti al pubblico dei TED Talks, Bill Gates aveva preannunciato l’arrivo di una pandemia di coronavirus, con tanto d’immagine su maxi schermo. Come è possibile? Perché da anni la comunità scientifica cerca di mettere in guardia le nazioni di tutto il mondo sulla minaccia dei virus, “molto più probabili di una guerra nucleare”, dice Gates.

Invisibili, contagiosi e letali; ogni anno si verificano centinaia di eventi epidemici. Nel rapporto dell’OMS datato 2019, A world at risk, si registrano tra il 2011 e il 2018 quasi 1.500 casi in 172 paesi. In particolare proprio i coronavirus (dal tipico aspetto a corona) sono considerati i virus del futuro. Basta notare come le ultime tre epidemie siano figlie della famiglia dei coronavirus: SARS, MERS e Covid-19.

Il mondo si deve preparare ai futuri coronavirus, ne è convinto il laboratorio Bjorkam:

Questo non sarà l’ultimo coronavirus, avremo SARS-CoV-3 e SARS-CoV-4.

Non è una questione di se ma una questione di quando, sottolineano alcuni esperti e prima di allora è dovere di tutti collaborare e trovare un vaccino universale contro le varianti del Covid-19 e dei futuri coronavirus.

Come funzionerebbe un vaccino universale

Giocare al “botta e risposta” con ogni nuova variante è inutile, commenta Anthony Fauci sulle pagine di The Atlantic.

Ogni settimana si contano nel mondo cinque milioni di nuovi contagi e a questo ritmo è inevitabile la comparsa di nuove varianti. Per anticipare le mutazioni bisogna “usare tutte le nostre capacità” - continua Fauci - “e pensare a un vaccino universale [...] che potrebbe rivelarsi una delle grandi imprese di una generazione”.

Come far funzionare un vaccino universale? Per vaccino universale non si intende la creazione di una singola siringa magica, ci sarebbero troppe varianti da prendere in considerazione ed è semplicemente impossibile a livello scientifico.

Esistono però alcune ipotesi su un vaccino universale contro i coronavirus. Un primo approccio sarebbe mirato contro la proteina spike che abbiamo ormai imparato a conoscere.

La proteina spike, con la tipica forma a punta o a chiodo, ricopre tutta la superficie esterna di SARS-CoV-2 e permette al virus di legarsi alla cellula. Attaccando con il vaccino il gambo si potrebbe evitare di far attaccare una qualsiasi variante del virus. La seconda ipotesi è produrre anticorpi del virus in grado di colpire le regioni immutabili della proteina. In merito a questa seconda ipotesi sono stati effettuati alcuni esperimenti con risultati soddisfacenti, ma siamo ancora lontani dal formulare una vaccino universale.

Su Medical Facts, rivista online di medicina e scienza di Roberto Burioni, si legge che per fare un vaccino universale contro i coronavirus bisognerebbe pensare oltre la proteina spike, perché una futura mutazione potrebbe rendere nulli gli sforzi contro questo determinato gambo (mezzo con il quale il virus si collega alla cellula).

La sfida per il futuro è creare un vaccino che non si limiti a prevenire questo coronavirus e le sue varianti. Il piano è insegnare, tramite un vaccino, al nostro sistema immunitario a riconoscere le future minacce. Intanto nel presente la campagna vaccinale continua senza ostacoli e in settimana sono state aperte le prenotazioni per i nati negli anni Settanta.

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